Idee fresche. Idee nuove.

Idee fresche. Idee nuove.
Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

giovedì 8 marzo 2012

DA DOVE VIENI?


Se domani Steven Spielberg decidesse di girare un altro film su un piccolo alieno venuto da chissà dove, probabilmente ingaggerebbe Lionel Messi come attore protagonista. E' difficile non dare tale definizione ad un giocatore simile, perchè la “Pulga” argentina ogni volta che scende in campo ci delizia con fantasie che non appartengono ai suoi colleghi “umani”. Confesso che non è semplice scrivere su Leo Messi: qualsiasi parola, qualsiasi aggettivo potrebbe non rendere bene l' idea di ciò che questo ragazzo rappresenta per chi ama dilettarsi con questo gioco. Vederlo giocare è un apoteosi del gusto, non è perfezione solo perchè quella non esiste, ma questo ragazo la rasenta palesemente. La cosa buffa è che si parla di lui sopratutto quando gioca partite come quella di ieri sera. Magari se anziché cinque reti ne avesse segnate solo tre, nessuno lo avrebbe osannato in questo modo (compreso il sottoscritto), giusto perchè un semplice “Hat-trick” sarebbe stato l'ennesimo di una già lunga serie. Sarebbe banale stare ad elencare tutti i trofei, di squadra e individuali, che il ragazzo di Rosario può vantare a soli 24 anni. A livello di clùb tutto ciò che è possibile vincere è già stato vinto più volte. Individualmente è entrato nella storia dopo la conquista del terzo pallone d'oro consecutivo, affiancandosi a personaggi del calibro di Van Basten,Platini e Cruijiff. Tuttavia in casa Messi non ci si accontenta, e sono sicuro che Leo abbia già riservato un angolo al quarto trofeo dell'Equipe. Gli altri ci possono provare, ma per loro si prospetta una onorevole corsa per il secondo gradino del podio. Joseph Guardiola insiste nel dire che prima di tutto è una questione di mentalià. Lui che lo vede ogni giorno è convinto che la supremazia di Messi derivi dalla sua estrema semplicità nell'affrontare le sfide: non c'è differenza tra una partitella di allenameto e la finale di Champions League, Leo prima di tutto si diverte e poi, quasi sempre, vince. Putroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, anche questo numero dieci non riesce incredibilmente a convincere tutti. Una delle scuse più abusate consiste nel affermare che con Iniesta e Xavi che ricamano gioco alle spalle, la vità è più bella. Per carità, nessuno vuole mettere in dubbio il talento di quei due campioni, ma la verità è che i centrocampisti iberici rimangono nel territorio di ciò che nel calcio è già stato visto e fatto da passati fuoriclasse. Le giocate di Messi stupiscono perchè non hanno precendenti, meravigliano perchè su sette miliardi di persone al mondo quella giocata, in quel modo e in quel preciso istante, l'avrebbe fatta solo lui così. Coloro che vedono calcio da più tempo sostengono che solo una volta nella loro vita hanno visto tanta arte applicata nel calciare un pallone e, manco a dirlo, si sta parlando di Diego Armando Maradona. Sinceramente non voglio neanche provare ad addentrarmi nella diatriba su chi sia il migliore di sempre, per me resterà sempre un conflitto generazionale con i più stagionati a sostenere il Pibe de Oro e i giovani ad appoggiare la candidatura di Messi. Di una cosa però sono sicuro: entrambi non fanno parte della razza umana.


Nicolò Smerilli

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