MANCHESTER COUNTDOWN
E’ cominciato lo sprint finale in
Premier League, con le ultime 10 giornate a tenere gli appassionati
col fiato sospeso. Se la corsa per il primo posto riguarda solo le
due squadre di Manchester, la corsa per un posto in Champions League
riguarda tre squadre di Londra: Arsenal, Tottenham e Chelsea.
Il 29° turno è risultato molto
spezzettato per via della FA Cup, che coinvolgeva otto squadre nel
weekend e che ha posticipato alcune partite a martedì e mercoledì.
La partita di campionato del Bolton, ovviamente, è stata posticipata
a data da destinarsi per quanto accaduto a Fabrice Muamba.
La giornata è stata aperta sabato da
Wigan – West Brom e da Fulham – Swansea.
Al DW Stadium di Wigan i padroni di
casa hanno numerose occasioni per portarsi in vantaggio nel primo
tempo, ma gli errori sotto porta (Di Santo) e la traversa (Boises e
McCarthy) negano il gol ai Latics. Il vantaggio arriva nella ripresa:
incursione di Moses a destra, pallone in mezzo e gol di McArthur da
due passi. Il pareggio (immeritato per usare un eufemismo) arriva
sull’unico tiro in porta del WBA: calcio d’angolo su cui Al Habsi
non esce e colpo di testa di Scharner (cinque stagioni al Wigan) che
firma l’1-1.
La partita tra Fulham e Swansea invece
non ha avuto storia, con un netto predominio dei neopromossi Cigni,
che hanno condannato la squadra londinese alla prima sconfitta in
casa del 2012. Tiro Dempsey deviato da Vorm. Cambio di gioco sulla
sinistra, sponda di Sinclair e colpo di testa di Sigurdsson. Nella
ripresa arriva il raddoppio in contropiede: Sigurdsson attacca
centralmente, serve Routledge sulla destra, pallone di ritorno per
Sigurdsson e destro rasoterra per lo 0-2. Pochi minuti dopo Senderos
perde palla malamente sulla propria tre quarti, Joe Allen recupera la
sfera, salta due uomini e da fuori area fissa lo 0-3 conclusivo.
Quarta vittoria esterna sulle ultime sei per gli Swans.
Il Newcastle porta a casa i tre punti
con un successo risicato sul Norwich. Decisivo il gol in apertura di
Cissè, che sul cross dalla sinistra di Gutierrez anticipa Whitbread
e insacca l’1-0. E
così continua la favola del Newcastle, partito per salvarsi e ora
solitario al sesto posto, tra Chelsea e Liverpool.
Senza storia la partita tra
Wolverhampton e Manchester Utd. Lo scontro testa-coda tra la prima e
l’ultima della classe è un netto dominio dei Red Devils, capaci di
portarsi presto in vantaggio e poi di assestare i colpi del ko. Si
comincia col gol di Evans, il suo primo con questa maglia: corner di
Rooney verso il secondo palo, sponda di Smalling e mezza rovesciata
vincente di Evans. I Wolves restano in dieci per un doppio giallo a
Zubar e gli uomini di Ferguson dilagano. Rooney lancia la cavalcata
di Valencia sulla destra, che entra in area e trafigge Hennessey. Tre
minuti dopo Valencia crossa rasoterra per Welbeck, che di piatto
destro realizza lo 0-3. Nella ripresa Rafael crossa dalla destra e
Hernandez di testa punisce per la quarta volta una difesa immobile.
Il quinto gol è forse il più bello: triangolazione di prima
Valencia – Welbeck – Valencia, cross per Hernandez che con una
volè di destro realizza la sua doppietta.
La partita di cartello di mercoledì
era il big match tra Manchester City e Chelsea, coi Blues imbattuti
nella gestione Di Matteo e i Citizens costretti a vincere per
inseguire lo United.
Cominciano meglio gli uomini di
Mancini, ma l’incursione centrale di Nasri trova solo la traversa.
Ci prova anche Balotelli in contropiede, ma Cech è superlativo nel
deviare al di là del palo. Il Chelsea trova il vantaggio con su
calcio d’angolo, con il gol in mischia di Gary Cahill. A 13’
dalla fine Essien ferma con la mano un tiro-cross di Zabaleta e
procura un penalty per gli avversari. Dal dischetto lo specialista
Aguero non perdona e fa 1-1. L’ingresso del reintegrato Tevez
risolve la partita: Nasri al limite chiede e ottiene un triangolo con
l’Apache, poi a tu per tu con Chec lo supera con un tocco sotto e
realizza il 2-1 che tiene vive le speranze del City.
Continua il momento positivo del
Blackburn, che con la seconda vittoria consecutiva prova ad
allontanarsi dalla “relegation zone” della classifica. I Rovers
passano in vantaggio grazie a un mezzo pasticcio del portiere
Mignolet, che devia di pugno una lunga rimessa laterale verso il
limite dell’area: Hoilett non si fa pregare e col sinistro spara in
porta l’1-0. Tre gol stagionali nelle prime 23 partite per il
canadese, e altrettanti nelle ultime due gare. Nel
finale arriva il raddoppio con un cross preciso di Lowe dalla destra
e il colpo di testa di Yakubu che si infila sul palo più lontano per
il 2-0.
Clamoroso successo del QPR in chiave
salvezza: la squadra di Mark Hughes ribalta il match nell’ultimo
quarto d’ora e porta a casa tre punti fondamentali. Ma andiamo con
ordine. Comincia meglio il Liverpool, che con Suarez lanciato in
campo aperto manca il gol solo grazie a due ottimi interventi di
Kenny. Il vantaggio arriva nella ripresa, con una spettacolare mezza
rovesciata di Coates su corta respinta della difesa che si infila
sotto la traversa e vale lo 0-1. Il raddoppio arriva a venti minuti
dalla fine: palo di Suarez, nuovo tiro di Downing parato da Kenny e
tap-in vincente realizzato da Kuyt, che va anche a dare il cinque ai
suoi tifosi dietro la porta. Poi succede di tutto. Derry realizza di
testa su calcio d’angolo il suo primo gol in Premier League e
accorcia le distanze. Gli acquisti invernali portano al pareggio a 4’
dalla fine: cross di Taiwo dalla sinistra, Cissè si stacca dalla
marcatura e di testa sul secondo palo fa 2-2. Il QPR non si
accontenta e al 91’ trova il colpo del ko: Taarabt serve in
profondità, Josè Enrique e Skrtel si ostacolano a vicenda e la
palla filtra alle loro spalle dove Mackie di destro fa secco Reina e
ribalta il risultato.
E alla fine arriva il crollo. Il
Tottenham, che a inizio marzo aveva 10 punti di vantaggio
sull’Arsenal e sembrava sicuro del suo terzo posto, adesso insegue.
Il gol al 94’ di Van der Vaart permette agli Spurs di pareggiare
l’incontro e di evitare la quarta sconfitta consecutiva, ma ormai
la frittata è fatta. Beninteso: il punto di vantaggio che separa le
due squadre è chiaramente poca roba e può essere ribaltato in
qualunque turno, ma rispetto al comodo finale di stagione che si
poteva vivere è tutta un’altra storia. La squadra di White Hart
Lane sfiora il gol con Modric, colpisce una traversa con Bale, ma è
lo Stoke a passare in vantaggio: Punizione di Pennant dalla sinistra,
sponda di Shawcross e gol di Jerome. L’1-1 arriva a tempo scaduto
con un cross di Bale e l’incornata vincente di Van der Vaart.
Prosegue il momento d’oro
dell’Arsenal, che espugna anche Goodison Park e vince la sesta gara
consecutiva. E grazie al pareggio degli odiati Spurs (è l’unico
vero derby per i Gunners) c’è il sorpasso sul podio per l’ultima
piazza disponibile.
La gara degli uomini di Wenger è
subito votata all’attacco e dopo pochi minuti Rosicky serve in
verticale Van Persie: l’olandese di testa fa la sponda per Ramsey
che manca il bersaglio da posizione centrale. Il gol arriva poco
dopo: calcio d’angolo dalla destra di Van Persie, la difesa
dell’Everton si prende un turno di riposo e Vermaelen riesce a
trovare il gol di testa in mezzo a quattro maglie blu. Una
disattenzione della terna arbitrale nega ai padroni di casa il
pareggio: un’azione tutta di prima manda al tiro Drenthe, che
supera Szczesny ma si vede annullare la marcatura per il fuorigioco
di un compagno. L’Arsenal ha una buona chance per raddoppiare e
chiudere, ma il destro di Ramsey dal limite è deviato in angolo da
Howard.
The Good: Luis Antonio Valencia.
Stagione altalenante quella dell’ecuadoregno, che si trovava di
fronte Stephen Ward, in stato di grazia. Ma il duello non ha avuto
storia, con un gol e due assist per il giocatore dello United che ha
distrutto il Wolverhampton.
The Bad: Philippe Senderos. Il
centrale difensivo del Fulham vive un sabato da dimenticare, con
grosse responsabilità sul primo gol e un vero disastro sul terzo:
perde palla in maniera goffa, prova a inseguire l’uomo ma scivola
malamente a terra e lo Swansea chiude i conti.
The Ugly:
Ronald Zubar. In 10 partite coi Wolves ha preso 5 cartellini
gialli. Ne spende due a pochissimi minuti di distanza per fermare
Welbeck a metà campo, col risultato di lasciare i suoi in
inferiorità numerica. Terry Connor (allenatore dei Lupi)
completa la frittata alleggerendo il centrocampo invece che l’attacco
per sopperire all’uomo in meno. Risultato: altri 4 gol subiti e
ultimo posto in classifica.
Valerio Brutti
Valerio Brutti
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