Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

domenica 11 marzo 2012

IL PALO FERMA LA JUVE SULLO 0 A 0


QUATTORDICESIMO PAREGGIO PER LA JUVE CHE ALMENO SI PUO' CONSOLARE CON IL BEL GIOCO ESPRESSO

Finisce con un eloquente silenzio stampa che vale più di mille parole la trasferta bianconera a Genova. Finisce, invece, con Preziosi che invoca un rigore la domenica dei rossoblù. Ma andiamo con ordine. Conte, squalificato e in tribuna, ristabilisce l' “ordo naturalis”: Borriello in panca e Matri titolare al fianco di Vucinic e Pepe, Vidal invece si inventa centrale di difesa per supplire alla squalifica di Bonucci La gara inizia fortissimo: 20'' e Palacio potrebbe subito portare avanti il Grifone, ma Buffon si conferma il migliore di tutti mettendo la manona sul velenoso pallonetto del puntero argentino. D'ora in poi è totale dominio territoriale della Juventus: Vucinic è in forma e Marchisio e Giaccherini si propongono continuamente favorendo la superiorità numerica in area. Al diciottesimo il primo episodio che farà discutere nel post partita: Lichsteiner e Pepe si propongono sulla destra, assist per Matri che evidentemente strattonato da Carvalho cade in area. Lo vedono tutti tranne Rizzoli. La ripresa inizia così come era finita la prima frazione, con la Juve che spinge sull'accelleratore ed il Genoa pronto a difendersi per poi ripartire in pieno stile provinciale. All' ottavo minuto la fortuna inizia ad indossare la maglia genoana: corner di Pirlo, Vucinic ci arriva in torsione ma la palla sbatte sulla traversa con Frey oramai battuto. Il forcing va avanti, ma le altre due grandi occasioni a tinte bianconere su cui è coinvolto Pepe non si concretizzano. Nella prima ci mette ancora lo zampino la fortuna genoana (palo da due metri) nell' altra a decidere è il guardalinee che annulla un gol regolare all' esterno di fascia romano. Il vice di Conte Alessio, per l'occasione in panchina, da spazio negli ultimi venti minuti ad Elia,Del Piero e Borriello ma nessuno dei subentrati riesce a lasciare un' impronta sulla gara. Nel finale il Genoa torna dopo 70 minuti nell'area avversaria prima con Kaladze, ben fermato da Buffon, poi con Gilardino, incapace di concludere un bel contropiede. All' ultimo respiro il Genoa chiede il rigore per un'contatto Rossi-Pirlo, ma almeno questa decisione Rizzoli non la sbaglia e lascia proseguire.

Arrigo Sacchi, oggi in studio durante il post-partita di Mediaset Premium, ha detto che è un costume prettamente italiano aggrapparsi a degli episodi in una partita del genere. Ma ciò non era rivolto nei confronti nei bianconeri, bensì verso Enrico Preziosi, il presidente del Genoa. Il buon giocattolaio ha avuto la faccia tosta di manifestare il proprio dissenso per il penalty non avuto nel finale, affermando che per lui era netto. Preziosi avrebbe dovuto anche dire che la rete annullata a Pepe era regolare e che, in generale, il Genoa ci ha capito ben poco in tutta la partita. Tralasciando il risultato i tifosi della Signora devono essere contenti. La squadra oggi era in emergenza difensiva e dopo le ultime deludenti prestazioni di certo l'umore non era dei migliori. Ma l'undici di Conte ha saputo reagire sotto ogni punto di vista: Vidal si è dimostrato un centrale difensivo migliore di Bonucci, Vucinic ha ricominciato vagamente a somigliare al giocatore che aveva incantato la capitale e, last but not least, il gioco c'è ed è anche piacevole. Infatti a differenza delle ultime uscite in cui appariva una Juve stanca ed a corto di benzina, quella di oggi ha corso ininterrotamente per novantacinque minuti creando almeno dieci palle gol che, vuoi per sfortuna, vuoi per imprecisioni, non sono state tramutate in gol. E' vero che il Milan oggi si è portato a più quattro, ma la Champions qualcosa di sicuro toglierà e se la Juve dovesse continuare a giocare con questa intensità la sfortuna prima o poi si farà da parte anche lei.


Nicolò Smerilli

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