Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

giovedì 8 marzo 2012

MILAN DALLA PAURA ALLA SPERANZA IN 24 ORE


QUARTI DI FINALE E VETTA SOLITARIA, CRESCONO LE POSSIBILITA' DI UN "DOBLE"

Ci eravamo lasciati alle 22.45 di martedì con i tifosi rossoneri che tiravano un sospiro di sollievo per una qualificazione che sembrava in cassaforte e che invece stava oltrepassando la Manica. Ci ritroviamo oggi con la consapevolezza degli stessi che il percorso della squadra rossonera può continuare sia in Champion's League sia in Campionato, e che, su quest' ultimo fronte, la strada può essere leggermente in discesa, dopo l' ennesimo pareggio della Juventus al Dall' Ara di Bologna. Ma andiamo con ordine.

Quanto successo martedì sera all' Emirates non può certo passare inosservato, anche se, inevitabilmente, la pessima prestazione offerta dalla squadra di Allegri passa in secondo piano di fronte all' approdo ai quarti di finale della massima competizione europea. Di solito si dice che dagli errori si può solo imparare e, quindi, crescere, ma a Milanello non sembrano aver afferrato il significato di questo proverbio, se è vero (come è vero) che in terra londinese si stava per consumare il terzo clamoroso scivolone della storia recente rossonera. Inutile, forse anche sbagliato, ricordare l' ormai leggendaria finale di Istanbul, quando la squadra allora allenata da Carlo Ancellotti fu capace di sciupare in appena 6 minuti il vantaggio di 3 gol accumulato nel primo tempo, per poi perdere la partita ai rigori. Inutile, dicevamo, ricordarla, perché ormai è stagliata nelle menti di tutti gli sportivi, ma probabilmente anche fuori luogo, perché per l' appunto si trattava di una finale, quindi di una gara unica, e perché in quel caso c' erano stati solamente quindici minuti per preparare il "secondo round".
Ben più grave, invece, fu la disfatta del 2004 a La Coruna, proprio perché il quel caso ci furono ben due settimane per preparare la sfida di ritorno contro il Deportivo e per poter gestire al meglio il vantaggio derivante dal 4-1 inflitto a San Siro alla formazione galiziana. Tuttavia, la squadra scesa in campo al Riazor in quella famigerata partita era una squadra molle, ferma di gambe e ancor prima di testa, a causa del più classico degli errori che si possa commettere in queste occasioni: pensare di essere già al turno successivo. Finì con un umiliante 4-0, e lo Scudetto vinto a fine anno riuscì solo in parte a lavare via l' onta di quella disfatta.
Stavolta sembrava diverso. Il Milan arrivava alla gara di ritorno in gran forma (con una prova di forza mostruosa nell' ultima giornata di campionato a Palermo) e l' Arsenal visto all' andata era solo un lontano parente di quella che aveva eliminato i rossoneri nel 2008, tanto che nei giorni immediatamente precedenti la sfida di Londra giornalisti e tifosi si erano quasi divertiti a rievocare il fantasma spagnolo, ritenendo impossibile che gli uomini di Allegri potessero distrarsi proprio sul più bello. E invece niente di tutto questo. Con una terribile tripletta i Gunners all' intervallo erano già sul 3-0, con la consapevolezza che se l' inguardabile Milan del primo tempo fosse tornato in campo con lo stesso piglio, il quarto e il quinto gol necessari alla qualificazione sarebbero arrivati sicuramente. E invece gli inglesi nella seconda frazione si sono sgonfiati, complici le energie spese per avviare la rimonta e un predisposizione mentale dei rossoneri leggermente più determinata. Senza dimenticare il prodigioso intervento di Abbiati sul "cucchiaino" di Van Persie, che ha evitato il 4-0 e in qualche modo ha fatto il paio con i clamorosi errori sotto porta di El Sharaawy e Nocerino. Al fischio finale profondo sospiro di sollievo, quindi, ma un atteggiamento mentale e, prima ancora, tattico (tridente davanti e centrocampo in costante sofferenza) assolutamente da giustificare da parte di mister Allegri. Anche lo stesso Adriano Galliani, nella consueta intervista post-gara europea, ha sottolineato l' urgenza di un colloquio chiarificatore con il tecnico, così come ha tentato di vedere la situazione dall' unico, ma grande, lato positivo: "La sofferenza passa, la qualificazione resta" ha giustamente osservato l' amministratore delegato, e del resto ha ragione lui. Innegabile però che il cronico abbassamento di concentrazione in certe situazioni appare preoccupante.

A far tornare il sole su Milanello, o quantomeno a scacciare le nubi, ci ha poi pensato il recupero del Dall' Ara di mercoledì tra Bologna e Juventus. Ora che ogni asterisco è stato cancellato dalla classifica, la stessa recita: Milan 54, Juventus 52. Vantaggio non certo decisivo, ma in ogni caso incoraggiante per affrontare la volata finale, considerando anche che il calendario sembra favorire i milanesi ai quali, delle big, resta da affrontare solamente Inter e Roma (in casa), al contrario dei bianconeri che invece dovranno vedersela anche con Lazio e Napoli. Non bisogna neanche dimenticare che per la prima volta nella stagione anche Conte deve vedersela con assenze importanti, tanto che nella trasferta di Domenica a Genova sarà costretto a schierare un' inedita coppia di centrali difensiva formata da Caceres e Vidal. Una sola cosa appare certa a questo punto: il prossimo mese sarà decisivo e verosimilmente una delle due squadre dovrà fare strada all' altra. L' unico rammarico è che lo scontro diretto ci sia già stato: fosse arrivato più avanti, magari con il pieno recupero degli infortunati, avrebbe sicuramente dato vita ad una sfida meravigliosa. I tifosi potranno comunque rivedere le due rivali una di fronte all'altra il 20 marzo per la semifinale di ritorno della Coppa Italia. Questa volta però il teatro non sara il Meazza ma lo Juventus Stadium.

Nicolò Scotucci

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