Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

giovedì 14 giugno 2012

IL "FALSO NUEVE", LA STORIA DEL PICCOLO GRANDE CENTRAVANTI


GUARDIOLA E DEL BOSQUE GLI SI SONO AFFIDATI. E' IL MODULO COL FALSO ATTACCANTE, ANDIAMO A SCOPRIRE LA SUA STORIA

Il Barcellona di Guardiola l’ha adottato come chiave tattica per vincere tutto. Un po’ a sorpresa, complice anche l’assenza di Villa, Del Bosque l’ha scelto come vestito per la Spagna nella gara inaugurale con l’Italia ad Euro2012. Si tratta del modulo col falso nueve; uno schieramento tattico privo di attaccante centrale, sostituito da un centrocampista di classe rivestito del compito di aprire gli spazi. Una sorta di 4-6-0. L’atteggiamento tattico in questione necessita e prevede un eccezionale dinamismo dei centrocampisti, un’immensa  personalità ed intelligenza tattica del falso attaccante, che deve fungere da “esca per i difensori avversari”. Deve essere in grado di fare gioco, saltare l’uomo, aprire gli spazi ed inserirsi.                                                                                      Nel caso tu abbia uno come Messi, puoi considerare i tuoi problemi risolti, altrimenti, basta che anche un solo circuito del meccanismo si inceppi per mandare in tilt tutto il sistema. Vedi per credere il primo tempo della Spagna contro i nostri azzurri.

Tanto di moda in questo ultimo anno, Guardiola e Del Bosque sembrano aver preso alla lettera la massima di Angel cappa: “Il futuro del calcio sta nel passato”.                                                                                       
Il Falso Nueve infatti ha una storia ed una tradizione ben più lunga di quanto si pensi.
Pioniere di questa scelta tattica che ha rivoluzionato e sta rivoluzionando il calcio fu Marton Bukovi, allenatore del MTK Budapest tra gli anni ’40 e ’50. 
Nel 1948 Bukovi perse il suo centravanti titolare Norbert Höfling, trasferitosi alla Lazio. Il tecnico ungherese iniziò a chiedersi come sostituire l’attaccante ed iniziò ad esaminare le qualità della sua mezza punta Peter Palotas, un giocatore non fornito di un gran fisico, ma dotato di buoni tempi di inserimento, un elevato tasso tecnico e di una discreta visione di gioco. 
Bukovi decise così di elaborare un inedito 3-1-2-4 tutto basato su dinamismo ed inserimenti. A Palotas, l'allenatore diede la maglia numero 9. Ecco come nacque el falso nueve.

Palotas presto si affermò come attaccante dell’emergente Ungheria di Puskas, Czibor, Kocsis, Zakarias e Grosics. Il c.t Ungaro dell’epoca,  Gustav Sebes, decise di far allenare i propri giocatori, quasi tutti provenienti dall’Honved, alcuni giorni con il club ed altri con la nazionale. In breve tempo i suoi uomini imparano a memoria i meccanismi del nuovo modulo ideato da Bukovi. Stava nascendo un'opera d'arte.

Il 20 settembre 1952, nella partita di Coppa Internazionale tra Svizzera ed Ungheria, avvenne un cambiamento che rivoluzionò ulteriormente il calcio dell’epoca ed indirettamente anche quello di oggi. 
Alla fine dei primi 45 minuti, i padroni di casa erano in vantaggio 2-0. Sebes allora decise di riportare Palotas alla sua posizione originaria e di collocare al suo posto Nandor Hidegkuti, esterno duttile, dotato di grande visione di gioco, capacità di inserimento e abilità nel fraseggio. Gli uomini di Sebes riuscirono  a rimontare gli Svizzeri, vincendo poi la partita per 4-2. Nacque così l’embrione di quello che gli Olandesi elaboreranno come “Calcio Totale”. 

Grazie alla nuova collocazione tattica, Hidegkuti svolse un ruolo fondamentale nel cammino che portò la Squadra d’oro, come venne ribattezzata quella nazionale ungherese, alla finale dei mondiali di Berna del 1954, poi persa con la Germania Ovest.

Questa sera la Spagna scenderà in campo contro l’Irlanda in una delle partite decisive per il passaggio del turno. Dopo i 45’ non brillantissimi della Roja con il Falso Nueve (Fabregas) nella gara con l’Italia, i bookmakers danno Fernando Torres come titolare.

A distanza di 60 anni la saggezza di Gustav Sebes è tornata di moda, forse Angel Cappa aveva ragione; “Il futuro del calcio sta nel passato!”.

Davide Bernardi

1 commento:

  1. Splendido articolo.
    Mi hai chiarito una mezza idea su cui stavo riflettendo.
    Se passi da me fra un giorno o due, dovresti vederne l'esito.
    Rudi

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