GUARDIOLA E DEL BOSQUE GLI SI SONO AFFIDATI. E' IL MODULO COL FALSO ATTACCANTE, ANDIAMO A SCOPRIRE LA SUA STORIA
Il Barcellona di Guardiola l’ha adottato come chiave tattica
per vincere tutto. Un po’ a sorpresa, complice anche l’assenza di Villa, Del
Bosque l’ha scelto come vestito per la Spagna nella gara inaugurale con
l’Italia ad Euro2012. Si tratta del modulo col falso nueve; uno schieramento tattico privo di attaccante centrale,
sostituito da un centrocampista di classe rivestito del compito di aprire gli
spazi. Una sorta di 4-6-0. L’atteggiamento tattico in questione necessita e
prevede un eccezionale dinamismo dei centrocampisti, un’immensa personalità ed intelligenza tattica del falso
attaccante, che deve fungere da “esca per i difensori avversari”. Deve essere
in grado di fare gioco, saltare l’uomo, aprire gli spazi ed inserirsi. Nel caso tu abbia
uno come Messi, puoi considerare i tuoi problemi risolti, altrimenti, basta che
anche un solo circuito del meccanismo si inceppi per mandare in tilt tutto il
sistema. Vedi per credere il primo tempo della Spagna contro i nostri azzurri.
Tanto di moda in questo ultimo anno, Guardiola e Del Bosque
sembrano aver preso alla lettera la massima di Angel cappa: “Il futuro del
calcio sta nel passato”.
Il
Falso Nueve infatti ha una storia ed
una tradizione ben più lunga di quanto si pensi.
Pioniere di questa scelta tattica che ha rivoluzionato e sta
rivoluzionando il calcio fu Marton Bukovi, allenatore del MTK Budapest tra gli
anni ’40 e ’50.
Nel 1948 Bukovi perse il suo centravanti titolare Norbert
Höfling, trasferitosi alla Lazio. Il tecnico ungherese iniziò a chiedersi come
sostituire l’attaccante ed iniziò ad esaminare le qualità della sua mezza punta Peter
Palotas, un giocatore non fornito di un gran fisico, ma dotato di buoni tempi
di inserimento, un elevato tasso tecnico e di una discreta visione di gioco.
Bukovi decise così di elaborare un inedito 3-1-2-4 tutto basato su dinamismo ed
inserimenti. A Palotas, l'allenatore diede la maglia numero 9. Ecco come nacque el falso nueve.
Palotas presto si affermò come attaccante dell’emergente Ungheria
di Puskas, Czibor, Kocsis, Zakarias e Grosics. Il c.t Ungaro dell’epoca, Gustav Sebes, decise di far allenare i propri
giocatori, quasi tutti provenienti dall’Honved, alcuni giorni con il club ed
altri con la nazionale. In breve tempo i suoi uomini imparano a memoria i
meccanismi del nuovo modulo ideato da Bukovi. Stava nascendo un'opera d'arte.
Il 20 settembre 1952, nella partita di Coppa Internazionale tra Svizzera ed Ungheria, avvenne un
cambiamento che rivoluzionò ulteriormente il calcio dell’epoca ed
indirettamente anche quello di oggi.
Alla fine dei primi 45 minuti, i padroni
di casa erano in vantaggio 2-0. Sebes allora decise di riportare Palotas alla
sua posizione originaria e di collocare al suo posto Nandor Hidegkuti, esterno
duttile, dotato di grande visione di gioco, capacità di inserimento e abilità
nel fraseggio. Gli uomini di Sebes riuscirono a rimontare gli Svizzeri, vincendo poi la
partita per 4-2. Nacque così l’embrione di quello che gli Olandesi elaboreranno
come “Calcio Totale”.
Grazie alla nuova collocazione tattica, Hidegkuti svolse un ruolo
fondamentale nel cammino che portò la Squadra d’oro, come venne ribattezzata quella nazionale ungherese, alla
finale dei mondiali di Berna del 1954, poi persa con la Germania Ovest.
Questa sera la Spagna scenderà in campo contro l’Irlanda in
una delle partite decisive per il passaggio del turno. Dopo i 45’ non
brillantissimi della Roja con il Falso Nueve (Fabregas) nella gara con l’Italia, i
bookmakers danno Fernando Torres come titolare.
A distanza di 60 anni la saggezza di Gustav Sebes è tornata
di moda, forse Angel Cappa aveva ragione; “Il futuro del calcio sta nel passato!”.
Davide Bernardi
Splendido articolo.
RispondiEliminaMi hai chiarito una mezza idea su cui stavo riflettendo.
Se passi da me fra un giorno o due, dovresti vederne l'esito.
Rudi