ALEXANDRE PATO, LA COSA SBAGLIATA DETTA AL MOMENTO SBAGLIATO
Direttamente dalle scene di un "Medico in Famiglia", "Nonno Libero" alias Lino Banfi ci ha sempre detto: "Una parola è troppa e due sono poche". Chissà se "Un Medico in Famiglia" si vede anche in Brasile, chissà se Pato ne ha mai visto almeno una puntata.
"Il Futuro? Non so. Io voglio giocare, adesso arriverà il mio procuratore e ne parleremo". L'uscita del Papero più famoso del calcio, nel post partita di Anderlecht-Milan rappresenta al meglio lo stereotipo de:" la cosa sbagliata al momento sbagliato". Sentendo e risentendo le parole dell'attaccante rossonero infatti, si fa davvero fatica a dare loro un senso.
E' incredibile come il giocatore di Porto Alegre riesca in un sol colpo a sbagliare contesto e parole, peraltro quest'ultime buttate lì, come fossero ovvie e scontate per tutti.
Papero ragioniamo: rientri in campo dopo praticamente un anno di stop, causa una serie di infortuni al limite della comicità per la loro costanza nel riproporsi e per la loro natura (sempre muscolare!). Torni comprensibilmente e visibilmente sovrappeso e fuori forma. Nella gara di Champions con il Malaga tocchi il primo pallone al 70' e solo per grazia divina ti capita ad un centimetro dalla linea di porta.
Ti presenti da ectoplasma nella gara casalinga contro la Fiorentina. Hai l'unico merito di farti travolgere in area da Roncaglia. Vai sul dischetto e calci un rigore che per poco non esce da San Siro.
Nella prima vera prova convincente dei tuoi compagni, il pareggio in rimonta di Napoli, passi 90 minuti seduto a bordo campo e ancora, nella sfida con l'Anderlecht segni un gol che probabilmente nemmeno il nostro Dario Di Noi avrebbe sbagliato e ti permetti di dire certe frasi a fine partita?!
Come se non bastasse, a coronare il tutto, c'è il fatto che con la vittoria sui belgi, i avete centrato il primo vero obbiettivo di stagione, il passaggio agli ottavi di Champions; il Diavolo quindi si sarebbe potuto godere almeno una notte in paradiso. Manco a dirlo, ci pensi tu a destabilizzare ancora una volta un ambiente solido quanto un castello di carta: con un allenatore che ogni partita si diverte a giocare ad "Indovina chi?!" con uomini e moduli ed un A.D che si fa beccare in diretta a commentare la "natura fecale" del proprio portiere, le tue dichiarazioni erano proprio ciò di cui il Milan aveva bisogno.
Daltronde, nella serata in cui Mexes si inventa quello che si è inventato, ai tifosi rossoneri sembrava troppo bello potesse andare tutto liscio.
Ad infastidire il giovane brasiliano probabilmente sono stati proprio i 90 minuti in panchina a Napoli, dove in campo ad un certo punto è entrato addirittura Niang. Pato non ha tutti i torti, dovrebbe essere la stella di questo Milan e anche per questo si aspetta un certo tipo di trattamento; dopo tutto quello che ha fatto passare al Diavolo però, è normale che in Via Turati qualche speranza l'abbiano persa e sicuramente certe parole non miglioreranno la situazione.
Alexandre dai retta a noi, la prossima volta che ti fanno una domanda sul tuo futuro, rispondi come Nonno Libero!
Davide Bernardi
DavideBernardi6
Idee fresche. Idee nuove.
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