OTTIMA PRESTAZIONE DEI ROSSONERI IN VISTA DEL DELICATO IMPEGNO DI CHAMPIONS CONTRO IL MALAGA
“We’ll be coming back”. “Torneremo”.
Facciamoci aiutare ancora una volta dal mondo musicale: stavolta sono Calvin Harris
ed Example a darci una mano con il loro ultimo pezzo. Canzone dal titolo
perfetto per descrivere ciò che è avvenuto ieri allo stadio Meazza: si è
rivisto, finalmente, un ottimo Milan. Un Milan vincente. Un Milan che sembra
essere tornato, proprio come suggeriva la nostra canzone.
Chiariamo subito: sbagliato
illudersi o esaltarsi troppo. La vittoria con il Chievo è giunta grazie ad un
brillante 5-1 e ad un ottimo gioco espresso, con Montolivo ancora in gol e sempre più leader del centrocampo. Ma
oltre ai meriti rossoneri è giusto sottolineare anche la pochezza della squadra
di Eugenio Corini, che
difensivamente ha concesso troppo ed offensivamente ha raramente spaventato
Abbiati, salvo in un paio di occasioni nella prima frazione di gioco.
Passando all’analisi del
match, utilizzeremo una parola chiave: finalmente.
Partiamo dal modulo: finalmente
4-2-3-1, lo schema di gioco con il quale il Milan riesce ad esprimere il
miglior calcio. Si era visto nel derby, dove nonostante la sconfitta la squadra
di Allegri ha dominato l’incontro e creato tanto, e nel secondo tempo di
Palermo, dove i rossoneri sono stati in grado di rimontare uno svantaggio di
due reti. Dopo la ramanzina di Galliani,
con l’annesso ripudio della difesa a 3 e degli ormai noti 5 mediani schierati al Renzo Barbera, il tecnico livornese si è
convinto a passare a un modulo che, come volevasi dimostrare, ha dato i suoi
frutti.
Finalmente
Bojan. L’ex Barcellona e Roma ha
confermato i buoni segnali lanciati una settimana prima, dando corsa e qualità alla
squadra e trovando il suo primo gol in maglia rossonera. Alla sua ottima
prestazione si aggiungono quelle di Emanuelson
e di El Shaarawy: c’è altro da
aggiungere sul Piccolo Faraone? Onnipresente
in fase offensiva e difensiva, fa sempre la cosa giusta. Il tutto a 20 anni
appena compiuti. Chapeau.
Finalmente…gli
esterni. Chi l’avrebbe mai detto? Abate
e Constant si sono proposti con
continuità sulle fasce: il primo ha fornito l’assist per la rete del 4-1 ad El
Shaarawy, il secondo ha prodotto ottime giocate, finalmente senza sbavature.
L’ultimo finalmente lo dedichiamo a Giampaolo Pazzini: torna al gol dopo la
tripletta al Bologna nella seconda giornata di campionato. Dovesse essere
servito con continuità e sfruttare al meglio i palloni che gli vengono recapitati,
potrà tornare molto utile alla causa rossonera.
Il 5-1 finale nasconde però
alcune lacune che non vanno dimenticate: la difesa ha concesso il nono gol stagionale su palla inattiva. Decisamente troppi.
Pur in superiorità numerica all’interno dell’area di rigore (7 contro 4) in
occasione del momentaneo pareggio di Pellissier, la squadra di Allegri è
riuscita nuovamente a farsi sorprendere. Non ha convinto la coppia centrale Zapata-Mexès, soprattutto nel primo
tempo: il colombiano regala inspiegabilmente il calcio d’angolo dal quale
scaturisce il gol clivense e rischia in qualche occasione, il francese va
spesso fuorigiri.
Nessuna illusione, nessuna
esaltazione. La manita al Chievo
dev’essere un punto di partenza. A San Siro martedì arriva il Malaga:
appuntamento da non fallire. Perché i giocatori rossoneri possano dire, magari
definitivamente: siamo tornati.
Simone Nobilini
(@SimoNobilini)
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