Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

martedì 13 novembre 2012

LA LIGA COME LA SERIE A: STADI VUOTI E PREZZI ALLE STELLE

LA CRISI ECONOMICA COLPISCE ANCHE IL CALCIO IBERICO, ANCHE LI' IMPIANTI VETUSTI E VUOTI

"Mal comune mezzo gaudio", ma quando si tratta di crisi, c'è poco da consolarsi.
Anche in Spagna, come da noi, le difficoltà economiche hanno inevitabilmente colpito il mondo del calcio, affondando innanzitutto le piccole società.
Lo storico Oviedo è sul punto di fallire, il Deportivo la Coruna ci è molto vicino. Lo  Stato ha pignorato tutte le entrate del club galiziano: tv, sponsor, botteghino, il tutto per cercare di risanare in parte un debito che si aggira intorno ai 90 milioni di euro.
Queste le prime mosse di uno Stato, che ha sempre chiuso gli occhi davanti ai debiti delle proprie squadre; a riprova di ciò bastino i 752 milioni di euro di credito, che il governo ha con il mondo pallonaro iberico.

La società del Riazor ha presto aderito alla Ley Concursal, una legge spalmadebiti che permette di non perdere la categoria e nella quale sono già coinvolte 22 squadre.
Che la Liga sia in crisi lo dimostra anche il dato incredibile del 65% in meno di soldi spesi dalle società, se poi ci aggiungiamo che di questa spesa, più della metà è stata effettuata da Real e Barca, il contesto diventa ancora più grave.
A peggiorare ulteriormente la situazione ci sono i prezzi dei biglietti per gli stadi, che le società non sembrano intenzionate ad abbassare; per un Maiorca-Barcellona il minimo è 65 euro. Stesso listino per il Getafe, detentore della peggior percentuale di frequenza allo stadio. Los Azulones, dopo il vuoto nel derby col Real, hanno proposto una coraggiosa promozione. Tutto il girone di ritorno al prezzo di una sola partita.

Guardando poi i dati inerenti alla presenza allo stadio, la nostra serie A rimane dietro a tutti i maggiori campionati europei: 54,2% di riempimento. La Spagna invece raggiunge il 69%. Inarrivabili Bundens (92%) e Premier (94%).
Per farvi capire la differenza, i biglietti del Westfalen Stadion di Dortmund per la gara di Champions tra Borussia e Real Madrid andavano da 17 a 60 euro.
Per Juve-Shakthar i tifosi bianconeri ne dovevano sborsare almeno 35.
I club che possono contare un'affluenza maggiore del 90% sono 16 in Premier, 11 in Bundens, solo la Juve in Italia e nessuna in Spagna (il Bilbao tocca comunque all'88%).

Mal comune mezzo gaudio si diceva, quando la situazione è questa però, c'è poco da godere.

Davide Bernardi
@DavideBernardi6

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