Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

mercoledì 7 novembre 2012

EDITORIALE: MILAN, PARI STRAP-PATO AL MALAGA. ROSSONERI ANCORA SECONDI NEL GIRONE


LA SQUADRA DI ALLEGRI CONFERMA I SEGNALI DI CRESCITA MOSTRATI NEGLI ULTIMI MATCH, MA NON RIESCE A CENTRARE 3 PUNTI FONDAMENTALI

Lo avevamo detto proprio pochi giorni fa, dopo il 5-1 al Chievo: nessuna illusione, nessuna esaltazione. La vittoria per il Milan non è arrivata, ma i segnali di miglioramento continuano. “Il Malaga non è il Chievo”  aveva tuonato Manuel Pellegrini lunedì nella conferenza stampa pre-match: sostanziale conferma di ciò che avevamo affermato nel precedente editoriale. Realista sì, ma anche un po’ troppo presuntuoso l’allenatore cileno del Malaga, alla luce della prestazione poco brillante offerta dai suoi sul terreno di gioco di San Siro.
Match che rischiava di avere il sapore della beffa per la squadra rossonera: partita controllata e gestita per 90 minuti, con un Malaga mai pericoloso ma in vantaggio fino a 20 dalla fine grazie a uno dei soli 3 tiri in porta effettuati dagli andalusi. Serata che è decisamente migliorata dopo il gol del pareggio del redivivo Pato, nuovamente a segno dopo 10 mesi di digiuno, quando il tempo iniziava a stringere.

Analizzando la prestazione della squadra rossonera risulta impossibile non sottolineare l’ottima prova di Bojan. Il folletto catalano sta incantando i tifosi con le sue ultime ottime prestazioni, nettamente in crescendo. Tecnico, rapido, brillante, autore di un paio di serpentine notevoli: decisamente il più pericoloso in casa Milan. Benissimo anche Riccardo Montolivo, sempre più leader del centrocampo: tocca un’infinità di palloni, sbagliandone pochi, ed è puntuale nelle chiusure. Migliore in campo.

La difesa ha pagato a caro prezzo l’unico vero errore commesso: Constant ha totalmente perso di vista Eliseu, pescato perfettamente dall’unico pallone di qualità giocato da Isco in tutto il match, nell’azione del vantaggio malagueño. L’ex giocatore di Genoa e Chievo è comunque riuscito a rifarsi parzialmente fornendo l’assist per il pareggio di un Pato fino a quel momento evanescente. Vedendolo giocare dal vivo si ha ancora di più l’impressione di come Il papero sia ancora troppo timoroso nell’affrontare i contrasti e nel tentare scatti prolungati. El Shaarawy non ha sicuramente disputato il suo miglior match da quando veste la maglia del Milan, ma va comunque premiato il suo solito grande impegno: altrettanto giustificabile un minimo di stanchezza dopo un filotto di partite giocate senza mai essere sostituito.

Alcune decisioni di Massimiliano Allegri risultano invece abbastanza incomprensibili, è non è la prima volta. Togliere El Shaarawy per inserire Boateng e collocarlo largo a sinistra al posto del Piccolo Faraone, anzichè centrale, resta una scelta rivedibile, nonostante la stanchezza del numero 92 rossonero. Robinho si è scaldato nell’intervallo, ma il suo ingresso è arrivato a soli 10 minuti dal termine.

Con l’1-1 di ieri sera gli spagnoli hanno matematicamente guadagnato il primo storico accesso agli ottavi di Champions, rimanendo imbattuti in un girone che, dopo il sorprendente successo casalingo dell’Anderlecht sullo Zenit, si fa sempre più interessante: 3 squadre in lotta per un solo posto. La calma è la virtù dei forti: il Milan ieri ne ha avuta, forse fin troppa, ma è comunque riuscito a recuperare da una situazione scomoda, mostrando carattere. E la strada è quella giusta: intraprendere quella che porta agli ottavi è tutt’altro che una Mission Impossible.

Simone Nobilini
(@SimoNobilini)

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