Lo avevamo detto proprio
pochi giorni fa, dopo il 5-1 al Chievo: nessuna illusione, nessuna esaltazione.
La vittoria per il Milan non è arrivata, ma i segnali di miglioramento
continuano. “Il Malaga non è il Chievo” aveva tuonato Manuel Pellegrini lunedì nella conferenza stampa pre-match:
sostanziale conferma di ciò che avevamo affermato nel precedente editoriale.
Realista sì, ma anche un po’ troppo presuntuoso l’allenatore cileno del Malaga,
alla luce della prestazione poco brillante offerta dai suoi sul terreno di
gioco di San Siro.
Match che rischiava di avere
il sapore della beffa per la squadra rossonera: partita controllata e gestita
per 90 minuti, con un Malaga mai pericoloso ma in vantaggio fino a 20 dalla
fine grazie a uno dei soli 3 tiri in porta effettuati dagli andalusi. Serata
che è decisamente migliorata dopo il gol del pareggio del redivivo Pato, nuovamente a segno dopo 10 mesi
di digiuno, quando il tempo iniziava a stringere.
Analizzando la prestazione
della squadra rossonera risulta impossibile non sottolineare l’ottima prova di Bojan. Il folletto catalano sta
incantando i tifosi con le sue ultime ottime prestazioni, nettamente in
crescendo. Tecnico, rapido, brillante, autore di un paio di serpentine
notevoli: decisamente il più pericoloso in casa Milan. Benissimo anche Riccardo Montolivo, sempre più leader
del centrocampo: tocca un’infinità di palloni, sbagliandone pochi, ed è
puntuale nelle chiusure. Migliore in campo.
La difesa ha pagato a caro
prezzo l’unico vero errore commesso: Constant
ha totalmente perso di vista Eliseu,
pescato perfettamente dall’unico pallone di qualità giocato da Isco in tutto il match, nell’azione del
vantaggio malagueño. L’ex giocatore di Genoa e Chievo è comunque riuscito a
rifarsi parzialmente fornendo l’assist per il pareggio di un Pato fino a quel momento evanescente. Vedendolo
giocare dal vivo si ha ancora di più l’impressione di come Il papero sia ancora troppo timoroso nell’affrontare i contrasti e
nel tentare scatti prolungati. El
Shaarawy non ha sicuramente disputato il suo miglior match da quando veste
la maglia del Milan, ma va comunque premiato il suo solito grande impegno:
altrettanto giustificabile un minimo di stanchezza dopo un filotto di partite
giocate senza mai essere sostituito.
Alcune decisioni di Massimiliano Allegri risultano invece abbastanza
incomprensibili, è non è la prima volta. Togliere El Shaarawy per inserire Boateng e collocarlo largo a sinistra
al posto del Piccolo Faraone, anzichè centrale, resta
una scelta rivedibile, nonostante la stanchezza del numero 92 rossonero. Robinho si è scaldato nell’intervallo,
ma il suo ingresso è arrivato a soli 10 minuti dal termine.
Con l’1-1 di ieri sera gli
spagnoli hanno matematicamente guadagnato il primo storico accesso agli ottavi
di Champions, rimanendo imbattuti in un girone che, dopo il sorprendente
successo casalingo dell’Anderlecht sullo Zenit, si fa sempre più interessante: 3 squadre in lotta per un solo posto. La calma è la virtù dei forti: il Milan
ieri ne ha avuta, forse fin troppa, ma è comunque riuscito a recuperare da una
situazione scomoda, mostrando carattere. E la strada è quella giusta:
intraprendere quella che porta agli ottavi è tutt’altro che una Mission Impossible.
Simone Nobilini
(@SimoNobilini)
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