Idee fresche. Idee nuove.

Idee fresche. Idee nuove.
Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

sabato 1 giugno 2013

IL NUOVO DISCOVERY, SEGUITECI!

"IL CALCIO SI SCOPRE, SEGUIRLO NON BASTA!"

Carissimi lettori. Siamo orgogliosissimi di informarvi che Discovery Football è diventato un sito. Stiamo provando a diventare grandi, mantendo comunque lo spirito di obbiettività e freschezza che fin qui ci ha contraddistinto.

Il nuovo Discovery lo trovate qui: http://www.discoveryfootball.it/

Continuate a seguirci e ricordate. "Il Calcio si scopre, seguirlo non basta!"

#TeamDiscovery

giovedì 30 maggio 2013

PLAYOFF SERIE B: LIVORNO-EMPOLI E' ANCHE UNA SFIDA TRA FUTURE PROMESSE!

LA FINALE DEI PLAYOFF DI SERIE B NON E' SOLO UNA SFIDA TRA EMPOLI E LIVORNO, MA ANCHE TRA SAPONARA-DUNCA E REGINI E CECCHERINI: GIOCATORI DI SICURO AVVENIRE

Negli ultimi anni il campionato di serie B ha messo in evidenza giocatori che ora sono punti fermi di squadre di serie A. El Shaarawy e Insigne su tutti, ma anche questa stagione ha proposto ragazzi di prospettiva e davvero interessanti.
Il Sassuolo e il Verona hanno ipotecato la promozione dando in mano il pallino del gioco a vere e proprie scommesse che, non solo gli hanno permesso di avanzare di categorie, ma che probabilmente porteranno denaro fresco nelle casse delle società grazie alle loro cessioni. Nel Sassuolo si sono messi in evidenza Berardi, Antei, Chibsah e Boakye, mentre nel Verona Jorginho, Albertazzi e Bianchetti hanno permesso di agguantare il secondo posto.

I calciatori di cui vogliamo parlarvi però, sono i protagonisti della finale Playoff Empoli-Livorno; l'andata è già stata giocata ieri sera con risultato finale di 1-1.
Mattatore di serata è stato sicuramente Alfred Duncan, giocatore di proprietà dell'Inter arrivato a gennaio con un prestito secco, che ha inciso negativamente scivolando e dando il via alla ripartenza empolese che ha dato il gol del vantaggio a Tavano e poi positivamente siglando un gran gol con una bordata da posizione defilata.
Il giovane centrocampista classe '93 aveva già impressionato Stramaccioni, che di lui disse: ”Sono dispiaciuto di non riuscire mai a schierare Alfred a causa dei suoi infortuni”. A gennaio la svolta, la società nerazzura decide di puntare su Kuzmanovic e mandare a Livorno il gioiellino della primavera per farsi le ossa. In Toscana il ragazzo trova un allenatore ( Davide Nicola, ndr) che crede in lui e gli da in mano le chiavi del centrocampo sin dalle prime partite.
Le sue caratteristiche sono la grande esplosività e una tenuta fisica fuori dal comune, mentre il suo limite più grande parrebbe la tecnica individuale, su cui si può ancora lavorare parecchio vista la tenera età. Di un anno più grande è il difensore Federico Ceccherini ('92), che nonostante l'età dimostra sicurezza ed esperienza. Ieri sera il primo tempo ha vacillato sulle incursioni di Tavano e Saponara, ma si è poi ripreso ed ha annullato Maccarone.

Per l'Empoli i propri giovani sono così fondamentali da mettersi contro la Figc. Saponara e Regini infatti dovrebbero saltare la finale di ritorno a causa della convocazione nella nazionale Under 21 italiana. Un errore banale da parte della Federazione, che però ogni due anni si ripete, le date degli Europei si sanno già da moltissimo tempo, non si capisce il bisogno di far fare un mese di riposo alle squadre di serie B per poi farle giocare fino a giugno.
Tornando ai giovani dell'Empoli non si può non partire da Riccardo Saponara, il più classico dei trequartisti ha fatto vedere numeri eccezionali quest'anno, tanto da essere acquistato per metà dal Milan. L'Ex Ravenna ha una accelerazione impressionante soprattutto palla al piede, grande tecnica e visione di gioco a 360 gradi. Il suo limite è forse la scostanza di rendimento e il soffrire le squadre che non gli concedono spazi.

I rossoneri oltre ad aver acquistato Saponara, stanno cercando di assicurarsi le prestazioni anche di Regini, difensore arcigno e roccioso che fa della grinta la sua dote principale. La finale d'andata per lui non è stata la partita migliore, ma una partita storta dopo una lungo filone di ottime prestazioni ci può stare. Per giocare in serie A deve assolutamente migliorare un po' la tecnica. Un altro giocatore, fin troppo acerbo, ha solcato il Castellani ieri sera, il terzino albanese Hysaj classe '94, che ha iniziato quest'annata con la primavera della squadra toscana e si è ritrovato titolare nella finale dei Playoff.

La finale di ritorno deciderà chi parteciperà al campionato di serieA 2013/2014 tra Livorno ed Empoli, ma non precluderà certo ai giocatori appena descritti di approdare nella massima serie.

Giammarco Bellotti
@GiamBellotti on Twitter

mercoledì 29 maggio 2013

HEYSEL: "GIOCAVAMO IN PIAZZA INSIEME AGLI INGLESI, IL CLIMA ERA SERENO, POI SONO ARRIVATI GLI HOOLIGANS

LA TESTIMONIANZA DI CHI ALL'HEYSEL ERA PRESENTE..


"Partimmo da Picca Pietra, Genova, avevo 22 anni. C'erano anche alcuni miei amici, io comprai il biglietto dopo di loro, quindi andai in Belgio con un pulman organizzato. Arrivammo a Bruxelles alla mattina, eravamo tutti in Gran Place, facevamo festa, giocavamo a pallone con gli inglesi. Il clima era sereno, era un festa, poi arrivarono gli Hooligans.."

Comincia così il ricordo di quello che per me è il tifoso juventino numero 1, mio padre, che il 29 maggio 1985 alle ore 18:30 si trovava nel settore Z dello Stade du Heysel.

Come è stato l'arrivo allo stadio?
Siamo arrivati nel pomeriggio. Ci ha accolto un cordone di polizia a cavallo, erano pochissimi per la quantità di persone presenti. Lo stadio conteneva circa 39 mila persone, eravamo 60 mila! La porta d'ingresso della curva, era proprio una porta (!), come quelle che ognuno di noi ha in casa. Il muro di cinta che separava dall'esterno era alto 3 metri. I seggiolini non esistevano, c'erano gradoni di terra e cemento, che si sbrigliolavano semplicemente toccandoli. A dividerci dagli Hooligans invece una rete di fil di ferro..

Una volta dentro..
"Abbiamo visto tifosi inglesi nudi. Vestiti solo della 'Union Jack'. In Belgio pur essendo maggio faceva freddo. Entrammo nella purtroppo famosa Curva Z. In quel settore c'erano famiglie, donne, bambini, non solo italiani, ma anche belgi. Il tifo organizzato juventino invece era dall'altra parte. 
Molti inglesi sono arrivati senza biglietto. Quelli del Liverpool hanno rotto sia la rete che i cancelli, in modo che potessero entrare anche quelli fuori dallo stadio. Quando il muro è crollato, noi siamo stati fortunati, siamo riusciti ad uscire da quell'inferno. Entrammo in campo per scappare, ma più che il terreno di gioco, ricordo la manganellata nel collo di un poliziotto belga. La poca polizia presente allo stadio pensò che volessimo fare un'invasione di campo e cercò di respingerci all'interno".
 
Vi rendeste subito conto di quello che stava accadendo?
"Si. Noi si. Il resto dello stadio invece no. Gli aiuti arrivarono addirittura un'ora e mezza dopo.
I giocatori però sapevano tutto, prima della partita uscirono i rappresentanti di Juve e Liverpool per vedere l'accaduto. E' anche vero che se avessero sospeso la partita, sarebbe successa una strage. All'interno dello stadio il rapporto Italiani-Inglesi era 50:1. Nessuno sapeva dei 39 morti, in Tribuna la gente pensava ci fosse solo qualche ferito.
A fine partita, siamo andati alla ricerca di un telefono per poter chiamare casa, i bar italiani che prima ci grifìdavano "Paesà! Paesà!" a fine partita ci hanno chiuso letteralmente la porta in faccia. Sono riuscito a chiamare mia madre dal Lussemburgo".

Ora lo stadio lo butteranno giù, per ricostruirlo in vista degli europei 2020. Butteranno giù anche il ricordo?
"Io non dimenticherò mai. Come spero che non lo faccia Platinì, presidente dell'Uefa, che quella partita l'ha decisa".

Dopo essere sopravvisuto a quella tragedia, dopo 18 anni, gli è nato il suo secondo figlio: il 29 maggio.

Davide Bernardi
@DavideBernardi6 on Twitter

martedì 28 maggio 2013

COFFEE SHOT: MARCO VAN GINKEL, IN OLANDA E' SBOCCIATO UN NUOVO TULIPANO!

IL TALENTINO DEL VITESSE E' CERCATO DA MEZZA EUROPA: CON 8 MILIONI LO SI PORTA A CASA

Nella Eredivisie quest'anno è sbocciato un nuovo tulipano. Nato ad Amersfoort il 1° dicembre 1992, Marco Van Ginkel.

Centrocampista centrale completo, è un giocatore possente, grazie anche ai suoi 186 cm. È dotato di ottima tecnica, tanto che calcia indistintamente sia con il destro che con il mancino.
Dal punto di vista tattico, mostra una grande personalità pur essendo ancora molto giovane: bravo sia nella costruzione del gioco che nell'interdizione; ciò che colpisce maggiormente di questo ragazzo è però la tendenza e la capacità di rendersi pericoloso sotto porta.

Cresciuto nel Vitesse, dove gioca tuttora, esordisce in Eredivisie con la maglia giallonera nel dicembre 2010, all'età di 17 anni. Nell'agosto successivo, alla seconda giornata di campionato arriva anche il primo gol.
Per quanto riguarda invece la Nazionale Orange, entrato presto nel giro dell'U21, ha esordito con la selezione maggiore lo scorso 14 novembre, nell'amichevole giocata ad Amsterdam e pareggiata dall'Olanda 0-0 con la Germania.

In questa stagione il ragazzo di Amersfoort ha avuto una crescita esponenziale nel rendimento, soprattutto nella fase realizzativa: 8 gol e 10 assist in 33 presenze di Campionato, 3 gol in 4 partite nel preliminari di Europa League. Cifre che hanno trascinato il Vitesse al quarto posto (a solo 5 punti dal Psv secondo) e che hanno attirato l'attenzione di molti Top Club europei.
Consigliato al Milan da Van Basten (a proposito di Marco Van!), le società più interessate sembrano l'Inter, il Manchester United, l'Amburgo e soprattutto il Chelsea. Il Vitesse Valuta il ragazzo non meno di 7 milioni.

In Olanda è sbocciato un nuovo tulipano. Chi sarà il primo a coglierlo?!

Davide Bernardi
@DavideBernardi6 on Twitter

lunedì 27 maggio 2013

NEYMAR: FENOMENO SUL CAMPO O FENOMENO MEDIATICO?

MESSI E COMPAGNI SI PREPARANO AD ACCOGLIERE IL TALENTO BRASILIANO; SAPRA' IMPORSI ANCHE IN EUROPA?

La telenevola è finita: Neymar ha scelto il Barcellona. Con l’acquisto del brasiliano il club catalano ha chiuso a fine maggio quello che potrebbe essere l’acquisto più oneroso e importante dell’intera sessione di calciomercato. Ma gli interrogativi in Spagna sono molti e in parecchi si chiedono se sarà capace di confermarsi quel giocatore che ha stupito tutto il Brasile, e non solo, a forza di “pedalade” e gol, tanto da far dire a Pelè: “Questo può diventare anche più forte di me” (Per dovere di cronaca bisogna dire che O’Rei, nel corso degli ultimi anni, ha assegnato la palma di suo erede ad almeno tre o quattro giocatori).

Innanzitutto dobbiamo specificare che si tratta di un giocatore con un talento immenso, dotato di una tecnica straordinaria e di una rapidità palla al piede degna di un vero e proprio fuoriclasse. Tuttavia in pochi sono convinti che il giovane fenomeno brasiliano sia pronto per imporsi anche in Europa.

Vanderlei Luxemburgo, allenatore del Gremio ed ex C.T. dei verdeoro ha definito Neymar “Filetto di farfalla”, accusandolo di fare il fenomeno solo quando di fronte ha le difese deboli con gli spazi larghi e scomparire quando il gioco si fa duro.
In Spagna non troverà le difese più arcigne d’Europa ma certamente non lo lasceranno divertirsi come fa nel Brasilerào, dove spesso e volentieri si ferma per alcuni secondi con la palla tra i piedi e sfida in uno contro uno l’avversario di turno.

Malgrado questo, se da qualche parte doveva iniziare la sua avventura europea, il campionato spagnolo sembra quello più adatto alle sue caratteristiche tecniche e fisiche, più della Premier League, della Bundes tedesca e della Serie A stessa.

Un'altra questione riguarda la squadra scelta. Al Barça si gioca per vincere e per vincere si deve giocare per Leo Messi, Neymar accetterà il ruolo di comprimario della pulce? Difficile per uno abituato a sentirsi al centro del mondo da quando ha 17 anni. Sarebbe stato più adatto al Real Madrid e ad un ambiente che sin dai tempi dei galacticos sopporta “prime donne”

Ciononostante a tutti è giusto dare una possibilità a tutti e nel caso in cui l’oramai ex giocatore del Santos riuscisse a capire le gerarchie ed il gioco catalano potremmo assistere ad una coppia potenzialmente devastante.

Ora Neymar dovrà superare la prova più difficile della sua giovane vita: stupire tutti gli scettici (tra cui il sottoscritto) ed imporsi nel Vecchio Continente per giustificare tutto il circo mediatico che da anni lo circonda e lo pubblicizza.

Nicolò Smerilli
@NiSmerilli on Twitter

LAZIO, CANDREVA: L'AQUILA E' ROMA E LUI L'EREDE!

IL RAGAZZO CRESCIUTO CON LA ROMA NEL CUORE, TRASCINA LA LAZIO ALLA VITTORIA DEL DERBY PIU' IMPORTANTE DI SEMPRE

Era l’ultimo giorno di Febbraio del 1987 quando Antonio nasceva, ultimo anno di Eriksson sulla panchina della Roma. La squadra della sua città, tifata sin da bambino, e che un giorno avrebbe battuto per fare grande la Lazio, eterna rivale.

Corsa, dinamismo, capacità di interpretare praticamente tutti i ruoli del centrocampo, compreso quello anarchico del trequartista: queste le caratteristiche principali del ragazzo romano, affacciatosi al calcio professionistico in serie b con la maglia della Ternana. Da quel momento, tanto girovagare, prestiti, stagioni fortunate, stagioni deludenti. Livorno la svolta: tanti goal, molti bellissimi; arriva come un fulmine a ciel sereno la chiamata della Juventus. Un milione di euro al Club del presidente Spinelli, esordio con la maglia bianconera proprio contro la Roma, vincente a Torino in quel gelido 23 gennaio del 2010. Il cartellino è sempre in mano all’Udinese, la Juventus non lo riscatta, rincomincia la girandola dei prestiti: prima Parma, poi Cesena. Sembra profilarsi sempre più una carriera altalenante, buon livello ma nulla di che.

Nel 2012 l’interessamento della Lazio; altro prestito, ma questa volta con riscatto. Non è stato facile, amore difficile da far decollare: i tifosi conoscono il suo passato e l’amore per l’altra società di Roma, volano i fischi al suo esordio all’Olimpico.
La fiducia la conquista pian piano, sempre più leader nella formazione biancoceleste guidata da Petkovic.
Tanti goal, rigorista insieme ad Hernanes, talento italiano del calcio moderno.
Ieri pomeriggio la finale più importante nella storia del Derby Capitolino: un trofeo in palio, serviva fare la differenza, era necessario trasformare una volta per tutti i fischi in applausi. Miglior giocatore del match, assist per il goal di Lulic, delirio in Curva Nord. Il primo a condurre i festeggiamenti? Proprio Antonio; ora i tifosi lo amano, lui ha sempre negato di tifare Roma. Dopo quello che si è visto ieri in campo, ma soprattutto dopo, come dubitare delle parole del numero 87 ?

Davide Battistini
@DaddeBattistini on Twitter

GUIDOLIN E POZZO: UNA VISITA A WEMBLEY DA 100 MILIONI DI EURO!

IL WATFORD PROMOSSO IN PREMIER SAREBBE COME SCOPRIRE "EL DORADO"!

Se chiedeste ai Pozzo qual è la finale più importante che lo stadio di Wembley ha ospitato, vi risponderebbero sicuramente quella di oggi. Nello stadio londinese infatti, alle 16 va in scena la finale dei playoff di Championship tra il Watford, dei Pozzo appunto, e il Crystal Palace. In palio c'è la promozione in Premier League.

A dare davvero interesse a questa partita, oltre alla promozione ovviamente, è il premio che deriverebbe dall'eventuale vittoria. Non tutti infatti sanno che, i playoff della serie cadetta inglese rappresentano il torneo che offre il premio più alto in Europa, garantendo al vincitore la cifra monstre di 90 milioni di euro. Tanto per farvi un'idea, il Bayern Monaco campione d'europa, riceverà dall'UEFA (sponsor esclusi) circa 60 milion.
Ai 90 già citati vanno aggiunti poi i proventi dai botteghini, dal merchandising e soprattutto dai diritti tv.

In inghilterra infatti è stato da poco siglato un accordo con la BSkyB e con la British Telecom, che porterà le venti squadre di Premier a spartirsi, dalla prossima stagione, una torta da 1,8 miliardi di euro. Praticamente il doppio rispetto alla nostra serie A. Oltre Manica inoltre, grazie al sistema meritocratico First-to-Last, tali proventi vengono divisi equamente tra tutte le società, con una minima differenza tra "la prima" appunto e "l'ultima".
In preventivo va messo anche il fatto che, pur presupponendo un possibile ritorno in Championship già l'anno prossimo, la Federcalcio inglese garantirebbe al Watford un paracadute da 60 milioni, dilazionati in quattro anni. Per fare un ennesimo confronto con il nostro calcio, il Pescara, rimasto in A una sola stagione, ha ricevuto "la bellezza" di 4 milioni.
Se consideriamo poi che il fatturato dell'Udinese per la stagione appena trascorsa è arrivato non oltre i 65 milioni di euro e che dalle TV, i Pozzo ne hanno ricevuto 41, capiamo subito quanto sia importante la partita di oggi.

I 25 milioni versati dalla famiglia proprietaria anche di Granada e Udinese per acquistare il club di Elton John, se paragonati con i possibili introiti derivanti dal match di oggi, fanno capire a che punto sia arrivata l'abilità imprenditoriale della "Multinazionale Pozzo", che nell'arco di pochi anni ha dato vita, in Italia, ad un vero e proprio modello cui molte squadre (con poco successo!) cercano di ispirarsi e in Spaggna, ha riportato in Liga il Granada dopo due promozioni consecutive.

Con in ballo 100 milioni di euro, se vi chiedessero qual è la finale più importante che lo stadio di Wembley ha ospitato, immagino rispondreste anche voi come i Pozzo.

Davide Bernardi
@DavideBernardi6 on Twitter

sabato 25 maggio 2013

TATTICA CHE PARTITA!: LA RESA DEI CONTI, "GUTES ENDSPIEL!"

SARA' IL TRIONFO DEL CALCIO TEDESCO, VEDIAMO COME UNA DELLE DUE PUO' PRENDERE PER LE ORECCHIE LA COPPA!

E' una partita che in Germania aspettavano da anni. Vuoi perchè nel 2005 il Borussia era sull'orlo del fallimento, vuoi perchè il Bayern ha perso due finali in tre anni, vuoi perchè da tre anni si dividono la Bundesliga. Questa sera a Wembley ci sarà la resa dei conti, nel trionfo del Fussball Spielen. "E noi?!" "Arbitra Rizzoli!" Ah beh allora..

E' forse la finale più spettacolare che ci si potesse aspettare, tra le due squadre che nell'arco della stagione hanno espresso il calcio migliore o comunque il più divertente.
L'unica cosa che condividono Borussia e Bayern è il modulo: 4-2-3-1, per il resto si odiano.
Per quanto riguarda l'atteggiamento tattico, ormai lo sappiamo, gli uomini di Klopp vivono più di fiammate improvvise, come quelle che contro il Real hanno portato sul 4-1 i gialloneri nello spazio di venti minuti. Al contrario il Bayern è più quadrato e più bravo ad amministrare il ritmo di gioco. t studia inizialmente e ti colpisce appena scopri il fianco.

Per quanto riguarda le formazioni: noto ormai il forfait (chissà quanto casuale!) di Goetze, Klopp sta studiando un'alternativa per sostituire il buon Marietto. Probabile un accentramento di Reus, con GrossKreutz che partirebbe titolare a sinistra.
Esiste anche un'altra soluzione, che prevederebbe Gundogan avanzato una decina di metri, Reus rimarrebbe a sinistra e in mediana subentrerebbe Sahin.
Tra le fila di Heynckes invece la formazione è quella adottata dal 10 minuto della gara d'andata con la Juventus, ad eccezione della conferma di Boateng al centro. Kroos ancora indisponibile e quindi Muller dietro a Mandkukic.

Passando poi al calcio giocato, è prevedibile che il possesso palla verrà tenuto dal Bayern, mentre il Borussia proverà a chiudersi e ripartire. Le difese di entrambe le squadre, soprattutto al centro, hanno dimostrato di poter andare in difficoltà se pressate fin dall'inizio dell'azione. La coppa giallonera (Subotic-Hummels) è forse più lenta, ma più forte fisicamente, quella del Bayern (Dante-Boateng) è più rapida, ma più lacunosa negli uno contro uno. Ecco perchè diventa fondamentale il lavoro delle due prime punte e dei due trequartisti.
Mandzukic avrà il compito di aprire la difesa di Westfalia per esaltare gli inserimenti senza palla di Muller. Lewandowski invece dovrà essere bravo a duettare con Reus; entrambi dovranno puntare Dante e Boateng. Come si diceva agli inizi del '900 "fargli perdere la bussola!".

Per la rubrica "I-Sconcerti" poi, snoccioliamo qualche numero: il Bayern in questa stagione ha perso solo 3 partite sulle 51 disputate, ma nelle ultime 6 gare di BundesLiga non è mai riuscita a battere gli uomini di Klopp, sebbene l'ultima, giocata al Westfalen Stadion, ha visto scendere in campo anche i massaggiatori e i magazzinieri, con tutti i titolari a guardarsela dal divano di casa!

I bavaresi si affidano alla scaramanzia ("Anche se vinciamo, tutti i giocatori andranno a casa per conto loro"), i gialloneri invece alla Cabala: nel '97 partirono sfavoritissimi con la Juve, i campioni dei vari campionati, come oggi, erano Manchester United, Juve, Porto e Galatasaray. Le ultime due Bundes le aveva vinte proprio il Borussia. L'Herta Berlino era appena stato promosso nuovamente, il capocannoniere era un attaccante del Leverkusen, oggi è Kiessling, e lo Stoccarda vinse la Coppa di Germania, quest'anno è in finale. Roma era la capitale d'Italia e Berlino quella tedesca.
Scherzi a parte, i numeri raccontano una partita, noi però ce la guardiamo. Gutes Endspiel! (Buona Finale!)

Davide Bernardi
@DavideBernardi6 on Twitter
(Un Grazie a Elena Borsani e Martina Adorni)

EDITORIALE INTER - MI STRAMA, NON MI STRAMA, MI STRAMA..NON MI STRAMA!!

ORA E' UFFICIALE: STRAMACCIONI ESONERATO. COMINCIA L'ERA DI MAZZARRI.

Colpo di scena? No di certo. Nonostante le svariate conferme arrivate direttamente da Massimo Moratti, negli ultimi mesi ormai era chiaro a tutti come sarebbe finita questa stagione orribile.
Le conferme “scontate” arrivate dopo ogni sconfitta parevano sempre meno veritiere e più di cortesia, con il fine di non rendere ancora più invivibile l'atmosfera alla Pinettina. Stramaccioni oltre ad essere un tecnico di sicuro avvenire è anche un uomo intelligente, di sicuro avrà intuito che qualcosa stava cambiando e i suoi continui “Ringrazierò sempre Moratti per la possibilità che mi ha dato” e “Dovete chiedere al presidente” risuonavano come richieste di un'altra chance.

Giusto esonerare Andrea Stramaccioni? Si, ormai l'allenatore non era più seguito dalla squadra e nonostante tutte le sfortune che hanno colpito la società meneghina durante questa annata era improponibile una sua ricandidatura, l'importante è che non sia l'unico a pagare. Il luogo comune della poca esperienza imputatogli sin dal giorno della sua scelta ha infine influito in modo negativo sulla sua prima esperienza da allenatore professionista. Una cosa è allenare il Barcellona, una società con un programma decennale ben preciso e un'altra è allenare una società come l'Inter, con una dirigenza allo sbaraglio che nei momenti di difficoltà lascia completamente solo l'allenatore. É innegabile che l'Inter abbia rovinato tutto ciò che era riuscita a costruire per vincere il triplete, ma nel corso degli ultimi mesi sembra che ci possa essere una svolta societaria. Gli indizi che portano a ciò sono l'ingaggio di dirigenti con un ruolo ben preciso, come ad esempio il contestatissimo Fassone, che svolge un ruolo atto alla costruzione di un nuovo stadio di proprietà, oppure i continui colloqui (sempre smentiti) di possibili acquirenti con gruppi azionari esteri.
I tifosi hanno invocato più volte la testa di Marco Branca, con ogni probabilità non sarà licenziato come il tecnico romano, ma sarà limitato il suo potere. Un altro (giusto) luogo comune è l'assoluto bisogno di un uomo forte che faccia da collante fra squadra e società. Fra allenatore e presidente: l'uomo alla Galliani o alla Oriali per intenderci.

Poteva essere gestita meglio la situazione allenatore? No, per una volta l'Inter ha riconfermato davanti alla stampa un suo addetto prima che la stagione finisse. Probabilmente Moratti aveva già maturato questa decisione, ma al contrario degli ultimi esempi recenti di Benitez e Gasperini sono state dette bugie a fin di bene. I giocatori non si sono certo prodigati per difendere il loro allenatore, Zanetti dopo l'operazione rispose in modo freddino riguardo al suo tecnico, Guarin non ha risparmiato bordate sulla scelta di farlo giocare fuori ruolo, e infine Cambiasso con le ultime dichiarazioni: “Gli allenatori e i giocatori passano, l'Inter resta”.
La speranza ora è che al prossimo allenatore sia concessa la possibilità di sbagliare e anche perché no un po' di... fortuna. All'Inter arriva Mazzarri, un allenatore con un potere decisionale forte e con una personalità spiccata, quello che serve per rilanciare una squadra defraudata di ogni traguardo e ambizione. Per il bene dell'Inter in questo momento serve più di Stramaccioni.

Giammarco Bellotti
@Giambellotti on Twitter

venerdì 24 maggio 2013

UDINESE: "UN NUOVO BLOCCO DI SEMISCONOSCIUTI"..DI TALENTO!

I POZZO PORTANO IN FRIULI NUOVI TALENTI: SONO GIA' SEI I VOLTI NUOVI

"Un nuovo blocco di semisconosciuti" l'ha definito Franccesco Guidolin. Mentre le altre squadre inseguono nomi noti, costosi e non sempre raggiungibili, l'Udinese porta avanti il prorpio lavoro di scouting facendo arrivare ad Udine altri giovani giocatori che potranno diventare protagonisti della prossima serie A, come in passato hanno fatto i vari Isla, Inler, Asamoah e Muriel, giusto per citarne qualcuno.

Di questo "blocco" due arrivano dalla Croazia, si tratta di due classe '92 entrambi nel giro dell'Under21 croata. Il primo è Igor Bubnjic, prelevato dallo Slaven Belupo, è un difensore roccioso, alto 188 cm che fisicamente ricorda molto Domizzi.
L'altro è Frano Mlinar, centrocampista centrale, ottima tecnica, agisce da regisata davanti alla difesa nella Lokomitiva Zagabria.

Altro giovane su cui Guidolin punterà molto sarà Jadson (in alto nella foto), esterno brasiliano classe '93 proveniente dal Botafogo, che potrebbe coprire l'eventuale partenza di Basta. Sempre brasiliano, ma in arrivo dal Bologna in prestito dal Granada (club sempre in mano alla famiglia Pozzo) è il centrale Naldo, classe '88 che da gennaio ha fatto abbastanza bene in rossoblu. Anche il suo arrivo è preventivo alla possibile partenza di Benatia.

Gli osservatori dell'Udinese comunque non guardano solo all'estero, ma con interesse anche alla nostra serie B. Due giovani approderanno in Friuli dal Novara. Il primo è Bruno Fernandes (a destra nella foto),
centrocampista portoghese classe '94 che i Pozzo hanno prelevato dal Boavista, di cui DF già vi parlò qualche mese fa.
L'altro ragazzo è il ghanese Masahudu Alhassan, esterno difensivo del '92.

Ora sono un "blocco di semisconosciuti", l'anno prossimo magari varranno milioni. Dei Pozzo ci si può fidare.

Davide Bernardi
@DavideBernardi6 on Twitter

L'AVELLINO SI AGGIUDICA LA SUPERCOPPA DI LEGA PRO!

DOPO IL PAREGGIO (1-1) DELLA GARA D'ANDATA, GLI IRPINI PAREGGIANO 2-2 ANCHE NEL RITORNO GIOCATOSI A ATRAPANI E SI AGGIUDICANO IL TROFEO


Una partita tutto sommato equilibrata quella disputata ieri sera al “Provinciale” di Erice. I granata del Trapani si trovano ad inseguire l'avversario già dopo 9' quando, una disattenzione difensiva, regala il pallone ad Arini, che, con un bolide dai 25 metri, trova la rete del vantaggio biancoverde. Dopo una buona mezzora in pieno controllo per i ragazzi allenati dall'ex giocatore del Piacenza, Massimo Rastelli, il Trapani riesce ad mettere la testa fuori dal guscio, rendendosi diverse volte pericoloso sempre con Mancosu. Una prima frazione segnata, da una parte, dall'inconcludenza dell'attacco trapanese, dall'altra, invece, un Avellino più attento soprattutto dopo aver trovato la rete del vantaggio.

Nella ripresa, più volte risulta essere decisivo l'estremo difensore biancoverde Di Maio, ma al 12' non può nulla quando, un vero e proprio sbandamento difensivo, permette al centrocampista granata Spinelli di siglare la rete del pareggio. .
Con l'uomo in più l'Avellino, (espulsione del granata Filippi per doppia ammonizione) cerca la rete del vantaggio, schiacciando l'undici di Boscaglia nella propria metà campo. Vantaggio che si concretizza al 28', quando, un netto fallo di mano in area trapanese, consente a Castaldo di trasformare il penalty concessogli.
Il Trapani non ci sta e, nonostante l'inferiorità numerica, riesce a rendersi più volte pericoloso sempre con Mancosu, sfortunato e impreciso in alcune circostanze. Il pareggio è però nell'aria e si concretizza al 35' quando, proprio Mancosu, riesce a depositare la palla in rete in seguito ad un'azione di calcio d'angolo.
Il risultato non cambierà. Il 2-2 finale premia la formazione campana, che si aggiudica così la Supercoppa Italiana di Lega Pro 1a Divisione.

Entrambe le squadre hanno dimostrato di avere grinta da vendere, qualità indispensabile per affrontare un Campionato tra i cadetti della Serie B. Certo, le rose vanno integrate con elementi “di categoria”, pensando che un innesto per reparto possa tornare utile ad entrambi gli allenatori.
Nell'Avellino va segnalato di sicuro il panamense Herrera: ottima corsa, buona tecnica e soprattutto dimostra di avere personalità, facendosi trovare sempre pronto a ricever palla dai compagni, per poi provare ad innescare le punte. Dall'altra parte, ovvero sponda Trapani, la “Palma del Migliore” la vince l'attaccante Mancosu, autore della rete del 2-2 finale e di tante altra giocate offensive che hanno impensierito la retroguardia Irpina.
Il lavoro dei due tecnici, Boscaglia e Rastelli, si vede e come. Le due squadre hanno la loro identità di gioco e non esitano a metterla in pratica, con la speranza che questa voglia d'imporsi riescano ad esprimerla anche il prossimo anno in Serie B.

Ugo Mega
@Superughish (on Twitter)

NAPOLI: CON BENITEZ, MERCATO IN STILE BRITISH!

COL TECNICO PROVENIENTE DALLA PREMIER LEAGUE, SI FANNO GIA' I PRIMI NOMI: VERMAELEN, LUCAS LEIVA,TORRES E DZEKO

Con Benitez ad un passo dall'annuncio è molto probabile che le strategie di mercato del Napoli cambieranno. Vuoi perchè il tecnico spagnolo guarderà sicuramente di più alla Premier league, vuoi perchè Rafa porterà con sè oltre ad un nuovo staff, una nuova metodologia di lavoro e quindi un nuovo modulo tattico.

Dal 3-4-1-2 di Mazzarri si passerà al 4-2-3-1 col quale Benitez ha di recente conquistato l'Europa League col Chelsea. Rispetto alla formazione che ha permesso al Napoli di tornare in Champions, Maggio verrà arretrato sulla linea dei difensori, come accade quando l'esterno veneto indossa l'azzurro un po' più acceso della Nazionale. Dall'altra parte in fascia, molto più spazio avrà Armero, complice la probabile partenza del colombiano Zuniga, che ha già rifiiutato il rinnovo propostogli da De Laurentiis e conteso da Juventus e Inter.

I problemi maggiori però nascono al centro: il buco creato dalle partenze di Campagnaro e Rolando, dovrà necessariamente essere coperto con  l'acquisto di almeno un paio di giocatori. Da mesi si fa il nome di Benatia, centrale dell'Udinese seguito dai partenopei già nella scorsa sessione estiva e il cui passaggio in azzurro potrebbe essere facilitato dagli ottimi rapporti che corrono tra De Laurentiis e la famiglia Pozzo.
Per il secondo posto da coprire, il nome di Astori gira ormai da mesi; nuovo invece è quello di Thomas Vermaelen, ed è qui che entra in gioco Benitez. Il difensore dell'Arsenal e nazionale belga è un classe '85 ed ha un valore che si aggira intorno ai 10 milioni di Euro.

Altro possibile acquisto di stampo British (più o meno!) potrebbe essere il centrocampista brasiliano del Liverpool Lucas Leiva, classe '87 e con passaporto italiano che Benitez ha allenato nel suo periodo in Reds.
Sempre per la mediana, rimane caldo il nome di Radja Nainggolan, che però Cellino valuta non meno di 15 milioni di euro e per il quale il Napoli dovrà battere la concorrenza di Juve, Milan, ma soprattutto Inter.

Sempre guardando il mondo Premier, negli ultimi giorni si sono fatti i nomi di Edin Dzeko e Fernando torres, come possibili sostituti dell'ormai probabile partente Cavani.
Ovviamente molto dipenderà dalla destinazione del Matador: per Dzeko Bigon ha già sondato il terreno in un viaggio a Manchester di qualche giorno fa. Per Torres invece garantirebbe lo stesso Benitez, con il quale il Nino ha vissuto le migliori stagioni.
 Nelle ultime ore si è poi parlato anche di Mario Gomez, ma per ora, fermiaci all'inglese..

Davide Bernardi
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