0-1. Esattamente come poco più un anno fa, quando a siglare il gol vittoria fu Muntari. M di Muntari, M di Montolivo, match winner odierno.
Analogie di un Chievo-Milan che, per due anni consecutivi, ha visto i rossoneri espugnare il Bentegodi con lo stesso punteggio, seppur le situazioni e gli obiettivi fossero differenti. Sarà tuttavia una Pasqua serena in casa Milan: l’anno scorso, in questo periodo, i rossoneri erano crollati in casa contro la Fiorentina e avevano spianato la strada verso lo scudetto alla Juve; quest’anno, invece, la squadra di Allegri festeggia una vittoria fondamentale per allungare sulle pretendenti alla qualificazione in Champions.
Perdono Roma, Inter, Fiorentina, ma non il Milan. 13° risultato utile consecutivo, ottenuto al termine di una partita poco entusiasmante disputata su un terreno di gioco in pessime condizioni e contro un Chievo combattivo: i veronesi, mai troppo pericolosi (sinistro di Luciano parato da Abbiati e spunti di Thereau senza successo a parte), sono comunque riusciti a rimanere sempre in partita, grazie soprattutto all’incapacità della squadra di Allegri di chiudere il match con Ambrosini e Robinho.
Possesso di palla reiterato, poco Robinho e tanto El Shaarawy (soprattutto nella ripresa), Ambrosini e Montolivo impeccabili, Balotelli bombardiere: una delle 7 punizioni calciate dal numero 45 verso la porta di Puggioni, infatti, ha portato al gol vittoria firmato dal Caravaggio rossonero, abile a sfruttare la corta respinta dell’estremo difensore clivense.
Rete decisiva, rete importante: a fini di classifica, a fini affettivi. Prima ancora del tifosissimo rossonero Enzo Jannacci, infatti, in settimana ci aveva lasciato prematuramente qualcuno per cui il Milan era molto più di una semplice passione: Claudio Lippi. Ci teneva il Milan a commemorarlo nella miglior maniera possibile, vincendo. E ci è riuscito: promessa mantenuta e sorriso strappato a chi, lassù, potrebbe (chissà) davvero dare una piccola mano ai rossoneri a volare verso l’obiettivo stagionale prefissato. Parola di Max Allegri.
Ad Acciuga, tuttavia, va probabilmente rimproverata la gestione dei cambi: l’unica sostituzione effettuata è arrivata all’84’ (Niang per Robinho) ed è risultata troppo tardiva. Giocare su un terreno di gioco pesante come quello del Bentegodi è stato tutt’altro che semplice e usufruire dei 3 cambi a disposizione per far rifiatare qualche elemento sarebbe stata (con ogni probabilità) la soluzione migliore.
Firenze sarà la prossima tappa: una vittoria consentirebbe al Milan di vendicare l’1-3 dell’andata e di allontanare, quasi definitivamente, la minaccia viola. E puntare quel Napoli che, la settimana successiva, arriverà a San Siro per cercare di difendere la seconda piazza. I tifosi aspettano: l’uovo di Pasqua c’è. Ma la sorpresa è ancora tutta da scoprire…
Simone Nobilini
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