Idee fresche. Idee nuove.

Idee fresche. Idee nuove.
Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

giovedì 31 maggio 2012

L' EMERGENTE: JOEL POHJANPALO


IL FOLLETTO FINLANDESE

La Vekkausliiga, diversamente dal nostro campionato che giunge oramai al termine , è iniziata da pochi mesi. In questa nuova stagione l’HJK Helsinki ha salutato un giocatore che ha fatto la storia del calcio finlandese nel mondo: Jari Litmanen. Jari per la Finlandia è stato il giocatore più forte di tutti i tempi e se è un giocatore come lui a dire addio risulta sempre difficile trovare un degno erede. Joel Pohjanpalo è il primo della lista dei candidati. Joel classe 1994 del’HJK ha esordito quest’anno in campionato segnando una tripletta in meno di tre minuti, ribaltando la partita dove la sua squadra era addirittura sotto di un gol. Non era difficile immaginare che dopo l’impresa , tutti i microfoni del post partita fossero  per lui. La storia di Pohjan  in pochi giorni attraversa il mar baltico arrivando a contagiare il resto d’Europa. Pohjan ha caratteristiche molto diverse da Jari, difatti è una seconda punta con il “pesante” vizio del gol come mostrano le sue statistiche:  con il Klubi-04(selezione giovanile distaccata del Hjk) in 20 partite va a segno 33 volte laureandosi capocannoniere della Kannonen , la terza divisione finlandese.In estate sono diverse le squadre che si interessano a lui come il Monaco  e il Liverpool  ma entrambi i provini del finlandese non vanno in porto , allora  l’HJK di Helsinki lo promuove in prima squadra, dove prima riesce a ritagliarsi scampoli di partita nella coppa di lega e successivamente un posto da titolare per la stagione 2012. 15 partite e 9 gol questo è il bottino di Pohjanpalo per quest’inizio di stagione tra coppa e campionato, numeri interessanti per gli scout di tutta europa che sul piccolo folletto biondo hanno fatto sicuramente più di un piccolo pensiero.

Lorenzo Granatelli

mercoledì 30 maggio 2012

ZEMAN-ROMA QUINDICI ANNI DOPO


LA SOCIETA' CAPITOLINA HA SCELTO IL BOEMO PER LA PROSSIMA STAGIONE

Che Zdenek Zeman sia un personaggio fuori dagli schemi non l' abbiamo certo scoperto quest' anno, con risultati sportivi entusiasmanti e dichiarazioni mai banali , come le ultime sugli scudetti della Juventus. Uno che, giusto per non andare troppo in là col tempo, in piena festa per la promozione del suo Pescara nella piazza della città, gela le migliaia di persone presenti annunciando di essere vicino all' accordo con la Roma.
Zeman nella Capitale diciotto anni dopo l' ultima volta, dunque, e proprio a Roma bisogna fare un giro per comprendere fino in fondo la grandezza e al tempo stesso l' unicità dell' allenatore boemo. Parliamo forse dell' unico personaggio che nel giro dei sei mesi passò dalla panchina biancoceleste a quella giallorossa, senza ottenere grandi risultati su nessuna delle due, ma che ancora oggi è ricordato con nostalgia dai tifosi di entrambe le squadre, senza alcun tipo di rancore per essere transitato in così poco tempo da una sponda all' altra del Tevere. Qualcosa di clamoroso, se si pensa a come è vissuto il calcio nella città capitolina.
Sono passati quindici anni da quando Zeman fu chiamato dalla famiglia Sensi per sostituire Il barone Niels Liedholm, e rispetto ad allora poco o nulla è cambiato nella filosofia del tecnico. Già nel 1997 le sue squadre erano autentiche macchine da gol, ma nel contempo avevano difese troppo ballerine per poter ambire a grandi traguardi. Il bel gioco e il divertimento dei tifosi prima di tutto, e pazienza se ancora oggi la critica batte ancora sullo stesso chiodo, ovvero gli scarsi risultati. Dopo un lungo pellegrinaggio in squadre di secondo piano rieccolo finalmente rientrare nel calcio che conta dalla porta principale, dopo aver vinto in maniera stupefacente un campionato di B e aver fatto conoscere all' Italia pallonara i suoi ragazzi terribili. Lo voleva mezza Serie A, se l' è accaparrato la Roma per il dopo Luis Enrique. Segnale forte quello lanciato dal DS Baldini, il quale, nonostante una stagione deludente in cui la Roma sarebbe dovuta diventare un piccolo Barcellona grazie alle idee rivoluzionarie del tecnico asturiano, ha scelto di affidare la panchina a un allenatore ancor più spregiudicato e amante dei giovani, sintomo che er proggetto proseguirà. Funzionerà stavolta? L' esigente piazza giallorossa avrà la pazienza di aspettare i risultati? Secondo noi sì, perchè a differenza di qualche suo predecessore avrà sicuramente dalla sua un certo Francesco Totti, che con lui maturò e indossò per la prima volta maglia numero 10 e fascia di capitano.
Bentornato Boemo!

Nicolò Scotucci

CLAMOROSO: L'INTER POTREBBE ANDARE IN CHAMPIONS!

GLI SVILUPPI DELLO SCANDALO CALCIOSCOMMESSE POTREBBERO APRIRE ALL'INTER LE PORTE DELL'EUROPA CHE CONTA

Si tratterebbe di una serie di decisioni e sviluppi legati allo scandalo calcioscommesse che in questi giorni sta spaccando il nostro calcio, ma a fianco di Juve e Milan, l'anno prossimo in Champions potrebbe esserci l'Inter.

A rendere ancora più paradossale il tutto è il fatto che il destino del club di Moratti sia legato a quello di due juventini.
Infatti secondo quanto si evince dalla deposizione di Andrea Masiello alla Procura di Bari e ripresa dal Gip Salvini di Cremona, Leonardo Bonucci, difensore della Juve, avrebbe partecipato alla combine di Udinese-Bari (3-3) del 9 maggio 2010, quando l'azzurro militava nella squadra pugliese.
Lo stesso Masiello ha raccontato di aver girato la proposta della combine a Bonucci appunto, a Salvatore Masiello, Belmonte e Parisi.

Il secondo bianconero coinvolto sarebbe Simone Pepe, al tempo giocatore dell'Udinese, che, sempre a detta di Masiello, contattato dai giocatori del Bari, si sarebbe rifiutato di truccare la suddetta partita.
In questo caso dunque per l'esterno romano, nel caso i fatti venissero confermati, si tratterebbe di reato per omessa denuncia.
 Per tanto, dal momento che l'UEFA non accetta squadre coinvolte in illeciti, l'Udinese, qualora fosse accertata la combine della partita col Bari, potrebbe essere esclusa dalle coppe.

Al posto del club friulano chi andrebbe dunque in Europa? Seguendo la classifica, teoricamente spetterebbe alla Lazio, che ha concluso il campionato quarta e poi eventualmente al Napoli quinto; ma per entrambe le società potrebbe delinearsi la stessa situazione dell'Udinese.
Il club biancoceleste Infatti è stato trascinato nello scandalo dal suo capitano recentemente arrestato Stefano Mauri, mentre il Napoli dal coinvolgimento di Matteo Gianello.
 L'ex portiere del club di De Laurentis ha dichiarato alla Procura di Napoli una presunta combine per l'ultimo incontro della stagione 2009-2010 tra Samp e Napoli, finito 1-0 per i liguri. Il club partenopeo vedrebbe così indagati anche l'attuale capitano Paolo Cannavaro e il difensore Gianluca Grava.

Si sa che con i se non si va da nessuna parte, ma d'altronde in questo momento, potrebbe aprirsi davvero qualunque scenario. Non ci resta che aspettare..tutto potrebbe ancora succedere.

Davide Bernardi

martedì 29 maggio 2012

E' ARRIVATA LA PROPOSTA INDECENTE

PAROLE DURE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO CONTRO IL MONDO DEL CALCIO

La proposta è arrivata: sospendiamo il calcio. In tanti lo pensano già da tempo ma questa volta a parlare è niente meno che Mario Monti, il Presidente del Consiglio. Ad una domanda dei cronisti polacchi riguardo la traballante situazione calcistica italiana l'ex professore bocconiano ha risposto con frasi pesanti che già fanno discutere. “Bisognerebbe riflettere e valutare se non gioverebbe per tutti una sospensione del campionato di calcio per 2-3 anni. Trovo anche inammissibile che le società usino soldi pubblici per ripianare i debiti”. Apriti cielo! Manco a dirlo le risposte sono state durissime, ma si sa in Italia il calcio viene solo dopo la mamma. Il presidente del Palermo Maurizio Zamparini ci è andato giù pesante: ”"L'unica cosa indegna in questo Paese è che uno come Monti osi dire quello che ha detto dato che ci sta massacrando e sta distruggendo l'Italia". Quindi, rincarando la dose, ha aggiunto: "Il premier dimostra di essere ignorante perché allo Stato ogni anno le società di calcio professionistiche versano ben 800 milioni di euro". Zamparini è furioso: "Mi sono indignato: lui fa stupida demagogia, è sconcertante quello che sta dicendo questa persona che parla di calcio, ma non parlando dei problemi della gente. Dovrebbe andare per le strade a sentire la gente com'è vessata. Questo paese sta naufragando, noi lo stiamo denunciando e nessuno ci ascolta. Questo è uno stupidotto".

Caro Presidente (Monti) le sembra possibile fare di tutta un'erba un fascio? Le pare possibile che a fronte di quattro coglioni che scommettono e dieci ultras che sospendono una partita, debbano pagare tutti quelli che questo sport lo amano veramente? Sono d'accordo sul fatto che non è un mondo pulito e che andrebbe risanato dalla base ma questa mi è parsa un' uscita veramente infelice I valori morali si sono persi già tempo fà in tanti altri campi. La storia insegna che se chi comanda si comporta in “un certo modo”, è naturale che anche il popolo faccia lo stesso. Per cui di fronte ad una politica che di certo non dà l'esempio non c'è da stupirsi se tanti facinorosi si sentano in un certo qual senso giustificati nel commettere questi reati. L'Italia è un paese che ritrova il proprio orgoglio nazionale solo in tre casi: durante una guerra, dopo un disastro naturale e ogni quattro anni con il calcio. Dato che nessuno si augura i primi due continuiamo a rendere possibile il terzo.

Nicolò Smerilli

PADRE SOSTITUITO. ENTRA IL FIGLIO DI 5 ANNI E SEGNA!

VADIM EVSEEV DA L'ADDIO AL CALCIO. aL SUO POSTO IL FIGLIOLETTO DI 5 ANNI

Viene sostituito il padre, entra il figlio di 5 anni e segna. Non è una favola, ma quanto accaduto nel campionato russo durante la partita tra Saturn Ramenskoe e Povsk.

A metà di questa gara, la leggenda russa Vadim Evseev, che giocava nella squadra di casa, ha dato l'addio al calcio e a metà del secondo tempo è stato sostituito per godersi la standing ovation di tutti i tifosi.
Al suo posto però non è entrato un giocatore normale, ma con meraviglia da parte di tutti, sul terreno di gioco è sceso il figlioletto di Evseev.
Il bimbo, di soli 5 anni, grazie alla complicità di compagni ed avversari è riuscito a segnare un gol ed è stato poi portato in trionfo da tutti i giocatori.

Il curioso siparietto si è concluso con gli applausi e i sorrisi di tutto lo stadio.

Davide Bernardi

lunedì 28 maggio 2012

NAZIONALE ED ILLECITI SPORTIVI: PUNTUALI COME UN OROLOGIO!

PUNTALMENTE, A POCHE SETTIMANE DA UNA COMPETIZIONE INTERNAZIONALE, IL NOSTRO CALCIO VIENE TRAVOLTO DA UN NUOVO SCANDALO

Conte, Mauri, Milanetto e Cristito. Questi sono solo i più celebri dei nuovi protagonisti coinvolti all'interno dello scandalo Calcioscommesse. Ancora una volta alla vigilia di una competizione internazionale, la nostra selezione viene turbata da un "cancro" presente  nel nostro calcio. Ancora una volta la nostra immagine all'estero viene minata dall'interno, come se si volesse dire:" Ehi ragazzi noi siamo italiani, non ci facciamo mancare niente!"

La scadenza di questi avvenimenti ha davvero dell'incredibile. Puntuali come un orologio svizzero, questi scandali esplodono come una bomba ad orologeria quando mancano ormai poche settimane ad un torneo mondiale o continentale.

Inizialmente abbiamo detto "ancora una volta". Ci sono infatti ben due precedenti nella storia del nostro calcio.
Il primo scandalo per illeciti sportivi scoppiò il 23 marzo 1980, a soli tre mesi dagli Europei '80 che si sarebbero tenuti proprio in Italia. Al termine della 24 giornata di A, partirono una serie di arresti in campo che coinvolsero circa 15 giocatori tra Palermo, Lazio, Perugia, Avellino e Milan.
Il tutto era partito grazie ad una denuncia di truffa da parte di un ortolano di Roma, tale Massimo Cruciani e del ristoratore Fabio Trinca. I due avevano dichiarato di essere venuti a conoscenze di gare di serie A combinate da alcuni giocatori della Lazio.

Venne poi accertata a Roma la consegna di 20 milioni delle vecchie lire da parte del presidente milanista Felice Colombo a Trinca e Cruciani per insabbiare le voci relative alla combine su Lazio-Milan 1-2.

Le sentenze sportive videro la retrocessione del Milan in serie B e la penalizzazzione in classifica delle varie squadre coinvolte.

Il secondo maxi scandalo fu Calciopoli, scoppiato a pochi mesi dal mondiale di Germania 2006. Pirmo indagato la Triade( Moggi, Giraudo e Bettega) e la Juve. Al club bianconero vennero tolti il 28esimo e il moe scudetto, poi assegnato all'Inter.
Questione, quella degli scudetti, tornata in evidenza più che mai in queste settimane, per la polemica sulla terza stella della Juventus. Davvero paradossale fu il fatto che nella sola finale di Berlino tra Italia e Francia, in campo gli juventini erano ben 8.

Ancora una volta dunque prepariamoci ad affrontare un'estate divisa tra emozioni da Europeo e dubbi per la prossima stagione.

Nel 2006 sappiamo tutti come fini il Mondiale, chissà che anche quest'anno..

Davide Bernardi

sabato 26 maggio 2012

FISCHI ALLA MARCHA REAL: UNA STORIA LUNGA QUASI UN SECOLO

RIVALI IN CAMPO, MA INSIEME CONTRO IL RE. BASCHI E CATALANI UNITI NELLA CONTESTAZIONE

Se i fischi all'Inno di Mameli da parte dei tifosi napoletani nella finale di Coppa Italia ci avevano sorpreso e avevano destato parecchio clamore, quelli dei 70'000 del Vicente Calderon alla Marcha Real, in occasione della Final de Copa del Rey tra Bilbao e Barcellona, non ci meravigliano per niente. Anzi ci saremmo sorpresi in caso contrario.
La contestazione era stata ampiamente prevista, ma a nulla sono servite le minacce di sospendere la partita in caso di mancato rispetto dell'Inno spagnolo. All'entrata in tribuna di Re Juan Carlos e della regina Sophia infatti, sempre presenti alla finale di questa competizione, bordate di fischi assordanti sono piovute dagli spalti.
Rivali in campo, ma insieme contro il Re, i tifosi baschi e quelli catalani si sono uniti nella contestazione.

Il gesto plateale ha però un precedente. Queste due squadre infatti si incontrarono nella finale di questa stessa competizione già nel 2009 al Mestalla di Valencia ed anche allora accadde lo stesso, con l'emittente TVE che ha mandò solo nell'intervallo le immagini dell'Inno, inquadrando però solo tifosi con la mano sul petto.

La protesta del Mestalla come quella di ieri al Calderon, nascono da motivazioni ben più importanti di quelle calcistiche. Si tratta infatti delle due regioni, l'Euskal Herria e la Catalunya, in cui la connotazione autonomista, indipendentista, ma anche repubblicana è più forte in Spagna.
Famosa è la lotta degli indipendentisti baschi che a partire dagli anni '50 si era manifestata attraverso l'ETA, un'organizzazione armata basca-nazionalista separatista, che dai '60 in poi fu responsabile di più di 800 vittime.

Di carattere indipendentista è anche la lotta della Catalunya nei confronti della monarchia spagnola. I paesi catalani infatti rivendicano un autonomia legata anche al possesso di una propria tradizione culturale, storica ed idiomatica.
Il primo vero esplicito segnale della contestazione catalana avvenne nel giugno del 1925, quando durante la dittatura franchista, i 14'000 dello stadio Les Corts fischiarono la Marcha Real e contestarono il regime monarchico.

Davide Bernardi

giovedì 24 maggio 2012

PRENDE FORMA L'EURO ITALIA DI PRANDELLI


PROSEGUE IL RITIRO DI COVERCIANO PER GLI AZZURRI, CHE INTANTO VINCONO 6-0 IN AMICHEVOLE. DOMENICA POMERIGGIO I CONVOCATI DEFINITIVI.

Quarto giorno di allenamenti per i 29 convocati da Cesare Prandelli in vista dell' Europeo che avrà inizio il prossimo 8 giugno. Oggi il mister azzurro ha concluso la conferenza stampa iniziata ieri, sottolineando quanto sereno sia il clima che si sta creando tra i suoi ragazzi. E poi una serie di indicazioni tattiche, volte a giustificare le sue scelte, che hanno riservato più di qualche sorpresa. Il CT si è soffermato soprattutto sul reparto avanzato, dove ha meravigliato la scelta di non convocare prime punte di "peso", se non il promettente ma giovane Destro. E' evidente che l' intento è quello di mettere in campo una squadra rapida che non dia punti di riferimento e che sia supportata dalle incursioni dei centrocampisti. Una squadra, dunque, in cui si possano esprimere al meglio i vari Giovinco, Di Natale e Borini, e nella quale avrebbero trovato difficoltà gli Osvaldo piuttosto che i Pazzini. Intanto oggi c'è stata la prima occasione per Prandelli di mettere in pratica le sue idee: amichevole contro i dilettanti del Virtus Vecomp vinta 6-0 con doppietta di Di Natale e reti di Cassano, Giovinco, Nocerino e Borini.

Ma a proposito delle scelte del tecnico di Orzinuovi, proviamo ad ipotizzare quali saranno i ventitré giocatori della lista definitiva dei convocati da consegnare entro lunedì a mezzogiorno, ma che sarà nota già dal pomeriggio di Domenica. Innanzitutto tre dei quattro portieri: dati per scontati Buffon e Sirigu (autore di una brillante stagione al PSG), si giocano il posto De Sanctis e Viviano, col primo favorito per l' esperienza. In difesa, sicuri del posto sono i due Juventini Barzagli e Chiellini al centro, Balzaretti e Criscito a sinistra, Abate e Maggio a destra (che hanno messo fuorigioco Cassani). Si giocano il settimo posto Astori, Ranocchia, Bocchetti, Bonucci e Ogbonna : che ci sia un ulteriore sorpresa con la convocazione di quest' ultimo, proveniente dalla B? Sette posti anche a centrocampo e cinque già assegnati: Pirlo, Marchisio, Nocerino, Montolivo e De Rossi sono già in aereo; a completare il puzzle ipotizziamo Thiago Motta e Diamanti. In attacco invece non ci dovrebbero essere sorprese, con i sei attaccanti convocati in blocco.


Nicolò Scotucci

IL SESSO MIGLIORA LA PRESTAZIONE SPORTIVA!

GLI SCIENZIATI DI SPORT SCIENCE SFATANO UNO DEI TABU' PIU' VECCHI DELLA STORIA DELLO SPORT

Il sesso non influisce negativamente sulla prestazione sportiva, anzi la migliora!
E' quanto emerso dagli studi dell'equipe di scienziati americani di Sport Science. Viene così sfatato uno dei tabù più tradizionali del mondo dello sport.

Gli studiosi americani, per verificare la coraggiosa tesi hanno coinvolto due pugili professioniti; un maschio ed una femmina.
I test sono stati più che accurati: prova di forza di un singolo pugno, velocità di esecuzione, battiti cardiaci ed esami del sangue prima e dopo un rapporto sessuale.

In entrambi i casi i risultati sono stati sorprendenti. In particolare quelli della pugilessa. Se all'inizio dei test la ragazza colpiva con una forza pari a 290 kg e riusciva a dare circa 155 pugni in 30", dopo aver consumato un rapporto con il proprio fidanzato, la forza è aumentata di 110kg, mentre i colpi sono diventati 160 in mezzo minuto.
A meravigliare di più l'equipe di scienziati sono stati i risultati delle analisi del sangue, che vedevano un aumento, sia nell'atleta maschile che in quello femminile, di addirittura il 30% del testosterone, che unito alle betaendorfine prodotte durante il rapporto sessuale, hanno permesso il miglioramento della prestazione sportiva.


Davide Bernardi

mercoledì 23 maggio 2012

L'EUROPA CAMBIA PADRONI..CONTRO OGNI PRONOSTICO!

INATTESE RIVELAZIONI E CONFERME IMPREVISTE SI PRENDONO I TRONI D'EUROPA

Chiunque di voi, ad inizio stagione, avesse scommesso anche solo pochi euro su Juve, Montpellier, Dortmund, Man City e Real Madrid, campioni nei propri paesi, a questo punto si starebbe togliendo qualche sfizio in più.
Grazie a rivelazioni inattese e conferme impreviste, l'Europa ha cambiato padroni.

Partiamo ovviamente da casa nostra, dove la Juve, anche grazie alle novità portate da Conte è tornata regina d'Italia a distanza di 6 anni. Inanellanddo 42 risultati utili consecutivi, i bianconeri sono riusciti a togliere la corona dalla testa milanista.

Grazie ad un pullman scoperto(che va tanto di moda in questi giorni!) ci trasferiamo in Inghilterra.
La Premier è tornata in quella che dovrebbe essere la Manchester operaia, quella più povera, quella colorata d'azzurro.
Il percorso della squadra di Mancini è stato a dir poco incredibile, anzi "crazy" per usare le parole del Mancio. Miglior attacco, miglior difesa ed entrambi i derby vinti, di cui uno 6-1.
Molti tifosi dei Citizens, trovatisi anche lontani 8 punti dagli odiati cugini, hanno rischiato il collasso l'ultima giornata con il QPR, quando a 4 minuti dal termine il titolo era lontano due gol.

Passiamo poi da uno sceicco vincente ad uno sconfitto. In Francia a trionfare sono i soldi della"monnezza" e non i petrodollari di Al-Khelaifi. Per la prima volta nella sua storia il Montpellier diventa campione di Francia e riscrive la cartina del calcio d'oltralpe.
Per la vittoria, l'eccentrico proprietario della terza azienda per i servizi ambientali di Francia, Louis Nicollin si è tinto i capelli di blu ed arancione. Tanto per farvi capire di che personaggio si sta parlando, ecco le dichiarazioni che ha rilasciato su Ancellotti:"Preferisco Courbis ad Ancelotti! Se non è costoso, va bene, ma 500 000 € al mese ?! Sto sognando, non ha niente di particolare. Ha vinto titoli, ma aveva i giocatori per farlo. I grandi allenatori sono quelli che guadagnano dei titoli coi giocatori mezzo-buoni. Con Courbis, si è salito in Ligue 1 coi mezzo-mongoloide."

Dalla Francia, superiamo i Pirenei ed arriviamo in Spagna, dove Mourinho, per conquistare il titolo nel quarto paese diverso, ha dovuto portare il suo Real a 100 punti in classifica, con addirittura 121 gol fatti e soli 32 subiti. Grazie ad un rullino di marcia impressionante anche in trasferta, i blancos sono riusciti a spezzare il dominio del Barcellona.

" Last but not least", il Borussia Dortmund. I ragazzi terribili di Klopp, complice una inizio stagione in retromarcia ed un partenza in quarta del Bayern, a Gennaio si sono trovati distanti anche 11 punti di distanza. Grazie ad una rimonta incredibile, con la ciliegina dello scontro diretto in casa, grazie ad un gol di Lewandowsky.


Le realtà di Montpellier e Dortmund hanno dimostrato come non sempre i soldi facciano la felicità, soprattutto nel calcio.


Davide Bernardi

A HUELVA LA PARTITA PIU' LUNGA DI SEMPRE: 58 ORE DI FILA!

ORGANIZZATA DALLA "FONDAZIONE RECREATIVO", IMPIEGHERA' PIU' DI 2500 GIOCATORI

La "Fondazione Recreativo" ha presentato la partita più lunga della storia del calcio!
Durerà 58 ore e si terrà a sfondo benefico nello stadio del Recreativo, il Nuevo Colombino.

Il match partirà alle 7 di venerdì 8 giugno e terminerà alle 17 di domenica 10 e saranno necessari più di 2500 giocatori, dal momento che ogni ora verrano impiegati 44 calciatori diversi. Oltre i 22 in campo, ce ne saranno 11 per ogni panchina.

Lo scopo dell'evento è quello di entrare nel Guinnes dei primati e raccogliere fondi per la Fondazione Recreativo.
La partita sarà anche l'occasione per ringraziare la tifoseria recreativista; lo stadio infatti sarà aperto per tutta la durata del match e l'ingresso avrà il prezzo simbolico di 1 euro.

Davide Bernardi

martedì 22 maggio 2012

CR7 RECORD PAZZESCO: MAI NESSUNO COME LUI!

IL PORTOGHESE E' RIUSCITO NELL'IMPRESA DI COLPIRE TUTTE E 19 LE SQUADRE DELLA LIGA

Il Real Madrid quest'anno ha vinto la Liga arrivando alla cifra record di 100 punti in classifica, con 121 gol fatti e solo 32 subito.
Gran parte di questo record e di queste cifre mostruose, i blancos li devono a Cristiano Ronaldo. Il marziano di Madeira ha messo a segno per 46 gol nel solo campionato spagnolo, che però non gli sono bastati per conquistare il titolo di Pichichi, vinto dall'eterno rivale Messi con 50 centri.

Il numero 7 portoghese può però consolarsi con un primato personale che difficilmente sarà battuto: nessuna squadra è riuscita ad impedirgli di segnare nell'intera stagione. Ronaldo infatti è andato a segno almeno una volta contro tutte le 19 squadre della Liga.
Contro alcuni club il portoghese ha segnato il suo nome sul tabellino sia all'andata che al ritorno, vedi Bilbao, Atl. Madrid, Osasuna, Siviglia, Granada, Rayo, Saragozza e Gijon. In particolar modo il Saragozza, "purgato" ben 5 volte nell'arco dei 180 minuti.

Come anticipato nessuno è mai riuscito nella sua impresa, da quando il campionato è formato da 20 squadre. Prima di lui c'era riuscito il blaugrana Cesar nel 1950/51, ma le squadre allora erano solo 16. Ad andare più vicino a questo incredibile primato è stato l'omonimo di CR7; il "Fenomeno" nel 96/97 riuscì a segnare contro 19 squadre, ma quell'anno i club del campionato erano 22.
Altri bomber che si avvicinarono al portoghese furono Baltazar e Bebeto, che si fermarono a 18 in un campionato di 20 società.

Questi sono solo un paio di numeri per farvi capire cosa hanno dovuto fare i blancos per tornare a vincere la Liga. Pazzesco!

Davide Bernardi

lunedì 21 maggio 2012

IL CITY DENUNCIA ALLA POLIZIA LA SCOMPARSA DEL "PALLONE-SCUDETTO""

UN GIOVANE TIFOSO DI 17 ANNI SE NE SAREBBE IMPADRONITO AL TERMINE DELLA GARA CON IL QPR

Il Manchester City si è rivolto alla polizia per denunciare il furto del pallone della partita con il QPR, che ha regalato la Premier alla squadra di Mancini.
Il Ladro sarebbe un giovane tifoso, riuscito ad impossessarsi del "pallone-scudetto" al triplice fischio dell'arbitro, quando è partita l'invasione di campo per la festa dei Citizens.

"Giovedì la polizia è stata contattata dalla dirigenza del Manchester City FC, che ha detto di voler segnalare il furto del pallone del match", ha dichiarato un portavoce della polizia locale.
"Grazie alle informazioni fornite dalle telecamere di sicurezza, gli agenti il giorno seguente la partita hanno fermato un ragazzo di 17 anni, individuandolo come il colpevole"-ha aggiunto.
La squadra di Mancini ha deciso sensatamente di non prendere azioni legali contro il giovane tifoso. (E ci macherebbe!).

Il ragazzo di 17 anni è stato convocato all'Etihad Stadium, dove ha dovuto restituire il corpo del reato.

Davide Bernardi

sabato 19 maggio 2012

IL PRONOSTICO:41° GIORNATA DI SERIE B


TORINO - MODENA (ORE 12.30):  1 @1.25 (SNAI)

In caso di un non successo del Verona nell' anticipo di sabato, il Torino sarebbe già matematicamente promosso in A senza nemmeno dover giocare. Se invece la squadra di Mandorlini dovesse fare bottino pieno contro il Varese, ecco che i granata staccherebbero il pass-promozione solo con una vittoria che, comunque, ci appare il risultato più scontato a prescindere dal finale del Bentegodi. Quota risicata ma sicuramente non in discussione.

BRESCIA - LIVORNO: X2 @1.44

Partita importante soltanto per gli ospiti, alla ricerca di punti preziosi per evitare i play-out. Sicuramente in un buon momento la squadra di Perotti, la quale dopo il pareggio in casa con il Livorno è riuscita a difendere lo 0-2 di Pescara nella prosecuzione dell' incontro sospeso per la morte di Morosini. Al contrario, il Brescia sembra aver mollato la presa dopo aver mancato l' aggancio ai play-off, e i soli quattro punti conquistati nelle ultime cinque (tre dei quali contro il derelitto Albinoleffe) sono lì a dimostrarlo.

CITTADELLA - JUVE STABIA: GOL @1.60

Sfida senza particolari interessi per entrambe le formazioni e quindi, a nostro avviso, piacevole e ricca di emozioni. Puntiamo su almeno un gol per parte, essendo molti i numeri che ci fanno propendere per questa scommessa: innanzitutto quelli casalinghi del Cittadella, terza peggior difesa e buon attacco, e poi quelli della Juve Stabia, terza squadra del campionato per numero di segni "over" totalizzati. Quindi due squadre che segnano e subiscono parecchio.

GROSSETO - EMPOLI: X @2.30

Ai padroni di casa basta un punto per raggiungere la matematica salvezza, essendo a +6 sul Livorno quint' ultimo ma con una differenza reti peggiore (scontri diretti in perfetta parità). Probabile che il pari che i Maremmani cercano esca fuori proprio dal derby toscano con l' Empoli, anch' esso affamato di punti. La formazione guidata da Alfredo Aglietti, infatti, ha solo una lunghezza di vantaggio sui play-out e deve quantomeno non perdere per non farsi staccare dalle dirette concorrenti Ascoli e Livorno.
Propendiamo dunque sulla spartizione della posta in palio, anche se non disdegniamo affatto un tentativo sugli ospiti, specie a quella quota (@3.50).

NOCERINA - PADOVA: OVER @1.78

Match ricco di significato per entrambe le formazioni. Partiamo dai locali. La squadra di Auteri ha disperato bisogno di fare punti, occupando attualmente la terz'ulima posizione che vorrebbe dire retrocessione diretta. Inoltre il Vicenza, squadra che attualmente precede i campani di appena un punto, è attesa dal non certo proibitivo incontro casalingo col Bari e quindi l' impressione è che la corsa alla salvezza si decida proprio in questo turno, malgrado i rossoneri possano contare sul vantaggio negli scontri diretti. Gli ospiti invece scendono a cercar fortuna a Nocera per opposti motivi: sono lontani quattro punti dal sesto posto (l' ultimo utile per disputare i play-off) e solo con una vittoria potrebbero alimentare la speranza di qualificarsi, speranza che però obiettivamente è ridotta al lumicino. Se dovessimo scegliere una squadra, daremmo fiducia ai padroni di casa, anche perchè eventuali cattive notizie da Genova (sponda Samp) potrebbero fiaccare l' impeto del Padova. Preferiamo concentrarci sul numero di gol: biancorossi secondo miglior attacco esterno e difesa tutt' altro che ermetica, "molossi" difesa colabrodo ma attacco piuttosto prolifico.

SASSUOLO - REGGINA: 1 @1.35

Classica quota da finale di stagione che non rispecchia certamente i valori in campo, ma ormai le motivazioni sono quello che sono e i bookmakers tengono ovviamente conto di questo. Al Braglia di squadra motivata ce ne sarà soltanto una, ovvero i neroverdi padroni di casa che cercheranno di conquistare fino alla fine la promozione diretta in A. Reduci da dieci punti in quattro partite, i ragazzi di Pea hanno subito una pesante sconfitta a Torino nel monday-night che ne ha ridimensionato le ambizioni, e ora devono fare la corsa sul Pescara di Zeman. Dall' altra parte arriva una Reggina ormai in vacanza, che infatti non vince da quattro partite e probabilmente non opporrà una gran resistenza.

SAMPDORIA - PESCARA: X @3.75

Ed eccoci al big match di giornata, tra quella che doveva essere l' ammazza-campionato ma ha un po' deluso e la vera sorpresa di stagione a un passo dalla A. Partita equilibratissima con ventidue giocatori di assoluto valore, alcuni dei quali davvero un lusso per la categoria. Per opposte ragioni, entrambe le formazioni hanno bisogno di punti: i padroni di casa per mettere in cassaforte la partecipazione ai play-off e ottenere magari un piazzamento migliore in vista degli accoppiamenti, gli ospiti per festeggiare con una giornata d' anticipo la promozione diretta. Come spesso accade, non ci sorprenderemmo se ne uscisse fuori un nulla di fatto, segno di gran lunga ignorato dai bookmakers vista la quota.


Nicolò Scotucci

TESTA DI MAIALE ALLO JUVENTUS STORE!

UNA TESTA DI MAIALE SAREBBE STATA DEPOSITATA DAVANTI ALLO JUVENTUS STORE DI TORINO

Una testa di maiale sarebbe stata depositata pochi giorni fa davanti allo Juventus Store di Torino.
Secondo alcuni testimoni, la testa dell'animale sarebbe stata rilasciata dentro ad una busta. Sulla scena del fatto sono intervenuti addirittura gli uomini della Digos.

Al momento non ci sarebbero state rivendicazioni del gesto e la Digos avrebbe aperto un'indagine partendo dal controllo delle registrazioni delle telecamere di sorveglianza.
Le prime ipotesi sui responsabili ricadono su alcuni tifosi granata; una sorta di ripicca per i ripetuti danneggiamenti del Torino Store in piazza Castello durante la festa scudetto dei bianconeri.

Davide Bernardi

EURO 2012: E' GIA' PRONTO L'EREDE DEL POLPO PAUL!

DOPOP IL POLPO PAUL DI SUD AFRICA 2010, SARA' UN MAIALINO A PREDIRE L'ESITO DELLE PARTITE AD EURO 2012

"Nella Vecchia Fattoria, ia ia oo.."
Dopo il successo del Polpo Paul, che dalle vasche dell'acquario di Oberhausen indovinò l'esito di tutte e sette le partite della Germania più la finale tra Spagna e Olanda ai Mondiali di Sud Africa 2010, poteva mancare una mascotte animale ad Euro 2012? Certamente no!
Ecco allora comparire un maialino, che come sostiene l'amministrazione cittadina di Kiev, "sarà un oracolo suino unico, un vero maiale ucraino, un sensitivo che conosce i misteri del calcio: ogni giorno alle 16 predirrà il risultato del match successivo".

Predecessori del cugino di Babe, furono anche l'asino Andres per la Copa America 2011 e la pecora Sonny Wool per il mondiale di rugby dello stesso anno.

Nella Vecchia Fattoria..IA IA OO..

Davide Bernardi

venerdì 18 maggio 2012

EURO 2012, SPAGNA: ALLENAMENTI A PAGAMENTO!

INCONSUETA INIZIATIVA DELLA SPAGNA, CHE HA DECISO DI FAR PAGARE I TIFOSI PER ASSISTERE AGLI ALLENAMENTI PRE-EUROPEO

Allenamenti a porte aperte? si ma a pagamento!
E' la nuova inconsueta iniziativa presa dalla nazionale spagnola per il ritiro pre-europeo in Austria. I fan dunque che vorranno seguire la Roja nella turnè austriaca dovranno sborsare ben 10 euro per assistere alle sessioni di allenamento.
Idea davvero particolare ed inusuale quella degli spagnoli, che ha destato ancor più scalpore perchè realizzata dalla nazionale campione del Mondo e d'Europa.

Nonostante l'ingresso a pagamento, siamo sicuri che i sostenitori al seguito della selecion di del Bosque saranno numerosi; rimangono comunque molti i dubbi legati a questa iniziativa.
Ipotizzando anche una presenza di 5 mila tifosi, cosa potrebbe farsene una federazione ricca come quella spagnola di 50'000 euro, forse pagarci l'albergo?!

Davide Bernardi

HANNO AFFONDATO IL SOTTOMARINO GIALLO


DOPO ANNI DI SUCCESSI IL VILLAREAL E' TORNATO NEL PURGATORIO CALCISTICO, INTANTO ANCHE IN SPAGNA SPUNTA L'OMBRA DEL CALCIOSCOMMESSE

Appena sei anni fa, di questi tempi, il Villareal toccava la vetta più alta della propria storia: la semifinale di Champions League. Qualcosa di incredibile, se si pensa che El Submarino Amarillo , come viene chiamato dai propri tifosi, nasce nel 1923 ma si affaccia per la prima volta alla massima divisione spagnola soltanto nel 1998. Una favola del nuovo millennio, che è riuscita ad accattivarsi le simpatie degli sportivi iberici e non solo, grazie agli eccellenti risultati conseguiti in questo ridotto lasso di tempo: tra i tanti, un Quarto di Finale e una Semifinale di Coppa Uefa consecutivi, due coppe Intertoto consecutive (record europeo) e un secondo posto in Liga alle spalle del Real Madrid nel 2007/2008 (e tutti sappiamo negli ultimi anni quanto sia difficile in Spagna strappare le prime due posizioni alle armate madrilena e catalana). In mezzo, una stagione da cerchiare in rosso, il 2005/2006: superati brillantemente i preliminari di Champions ai danni dell' Everton, il Sottomarino si piazza al primo posto del proprio girone davanti a squadre del calibro di Benfica e Manchester United, e marcia spedito fino alla semifinale eliminando Galsgow Rangers e Inter. Qui, a un passo dallo scrivere la storia, i sogni dell' undici guidato da Manuel Pellegrini si infrangono a tre minuti dalla fine della gara di ritorno sui guantoni del portiere dell' Arsenal Lehmann, il quale respinge il rigore calciato da Riquelme che avrebbe prolungato la sfida ai tempi supplementari. Punto più alto ma anche delusione più cocente, considerando anche che in finale i "gialli" avrebbero dato vita ad un inedito derby contro il Barcellona.
Purtroppo però, come in ogni sogno che si rispetti, all' alba c'è sempre il brusco risveglio e l' alba, per il Submarino, è stata la stagione appena conclusasi. Sì, perchè tra gli infortuni (pesantissimo quello di Giuseppe Rossi) e il triplo impegno Campionato-Champions-Coppa del Re, questo 2011/2012 è terminato con l' eliminazione dalla Coppa Nazionale da parte del Mirandes (formazione di terza divisione), con l' ultimo posto nel girone di Champions a 0 punti e soprattutto con il terz' ultimo posto in Liga, sinonimo di retrocessione diretta

Ma vale la pena spendere due parole sui vergognosi fatti accaduti nell' ultimo turno della Primera Divisiòn, alla vigilia del quale ben quattro squadre erano coinvolte nella lotta per evitare l' ultimo piazzamento che portava dritti in B: Granada (42 punti), Villareal (41), Real Saragozza e Rayo Vallecano (40). Alla Real  bastava una vittoria in casa del tranquillo Getafe per scacciare i fantasmi, e alla fine i tre punti sono arrivati, grazie anche alla strana "cattiveria" della squadra di casa rimasta in otto uomini. Ma il vero biscotto è stato confezionato a Madrid, dove la terza squadra della capitale (il Rayo) affrontava il Granada nello scontro diretto. A causa del proprio pareggio e di quello concomitante del Villareal in casa con l' Atletico Madrid, i padroni di casa avevano un piede e mezzo nella fossa, ma all' ottantacinquesimo giunge notizia del vantaggio dei Colchoneros al Madrigal col solito Falcao. A questo punto avviene il fattaccio: arrivata in campo la news, sugli sviluppi di un calcio d' angolo si vede un fitto conciliabolo tra le due squadre in area di rigore. Il più agitato dei ventidue sembra Michu, attaccante del Rayo, il cui labiale è inequivocabile (e verrà confermato anche dal diretto interessato in conferenza stampa): <<Il Villareal sta perdendo: fateci segnare che così ci salviamo insieme>>. Detto, fatto: due minuti dopo arriva il vantaggio, peraltro in fuorigioco data l'estrema immobilità della difesa ospite nella circostanza. Fine dei giochi: Rayo (43) e Granada (42) salve, Villareal nel baratro. Episodio che deve far riflettere in primis la stampa spagnola, sempre pronta ultimamente a dare giudizi di stampo moralistico sulla Scommessopoli di casa nostra, e in secondo luogo la Federazione iberica che evidentemente non è ancora riuscita ad estirpare il seme delle combine dal proprio calcio, dopo lo scandalo delle Maletines di qualche anno fa.
Al Villareal, invece, non resta che fare un augurio di pronta risalita in Primera Division.

Nicolò Scotucci

giovedì 17 maggio 2012

RIVALTA COME ABIDAL: SCONFITTO L'AVVERSARIO PIU' DURO!

IL DIFENSORE DELLO SPEZIA SI RACCONTA A GQ:| "UNA FAVOLA DA RACCONTARE AI BAMBINI QUANDO SARANNO GRANDI!"

C'è un avversario più forte degli altri, che ti attacca da dentro e contro il quale purtroppo l'aiuto dei compagni non può fare molto. La sfida contro di lui è personale e dura molto più dei consueti 90' minuti di sacrificio e di lotta. Contro di lui bisogna giocare, combattere dentro, ma anche fuori dal magico rettangolo verde.

Per Eric Abidal, terzino del Barcellona, l'avversario in questione ha avuto il nome di "tumore al fegato". Ma il giocatore francese è stato più forte ed ha sconfitto il male per ben due volte. Sono già entrate nella storia le immagini che mostrano Abidal alzare la Champions League dopo la finale di Wembley vinta contro il Manchester United.

Circa un anno dopo la storia si ripete. Lo stesso destino del giocatore francese l' ha avuto Claudio Rivalta, difensore dello Spezia, cui a dicembre è stato diagnosticato un cancro.
Proprio come per il giocatore blaugrana, Rivalta ha sconfitto l'avversario più ostico di tutti ed è tornato a sorridere, giocare e vincere.

Al giornale GQ, il difensore aquilotto ha rilasciato un'intervista in cui racconta la sua storia.

Rivalta ha dichiarato di aver saputo del cancro solo dopo l'operazione.  Una volta appresa la notizia del necessario intervento chirurgico, l'impatto è stato forte e il calciatore è stato assalito dai dubbi.

Nel raccontare la sua storia il difensore aquilotto ricorda l'importanza dei compagni di squadra, di Mister Serena, ma soprattutto dei familiari, che ogni giorno gli "regalavano sorrisi e voglia di vivere".


"Il periodo di inattività mi ha fatto riflettere, mi ha fatto sentire più vicino alle persone malate e ho capito cosa conta davvero nella vita: nella routine di tutti i giorni spesso capita di prendersela per cose futili e non importanti", ha inoltre confessato il giocatore

Il rientro in campo è stato da favola, un'emozione indescrivibile. Nel giro di tre settimane arrivano Coppa Italia e promozione in serie B.

.Per concludere il giocatore bianconero da anche un consiglio a chiunque si dovesse trovare nella sua stessa situazione: "Primo: non abbattersi mai, pensare sempre positivo, trovare un obbiettivo e combattere ogni giorno per raggiungerlo. Secondo: cercare forza, coraggio ed energie nelle persone care che ti vogliono davvero bene. L'entusiasmo, per me, è stato determinante"

Hai proprio ragione Claudio, "una favola da raccontare ai bambini quando saranno grandi".

Davide Bernardi









mercoledì 16 maggio 2012

LETTERA DI UN TIFOSO

“Domenica è stata una giornata strana: bellissima sotto un punto di vista e veramente triste sotto un altro. Dopo 19 anni a dir poco fantastici hai deciso, o meglio hanno deciso per te, che la tua avventura con la maglia bianconera è finita. Tutto ciò è qualcosa di impensabile e di incredibile, ci sono alcuni tifosi come il sottoscritto che una Juventus senza di te non l'hanno mai vista e nemmeno l'hanno mai immaginata. Quando alle 16.19 il quarto uomo ha alzato la lavagnetta delle sostituzioni e in rosso c'era il TUO numero 10, mi è passata davanti una vita. Il mio primo tuo ricordo risale addirittura al 1997 durante la finale di Champions League contro il Dortmund. Allora non capivo molto di calcio, non mi rendevo neanche conto di cosa ci si stesse giocando, ma quando entrasti e realizzasti quell' gol io rimasi stupito come solo un bambino sa fare. Da allora ti ho seguito sempre, ammaliato dalla tua classe. Ricordo nitidamente quando l'anno dopo eri l'unico che poteva guardare in faccia Ronaldo, ricordo quando eri stravolto dopo gli errori contro la Francia, ricordo il tuo gol in quel fantastico 5 maggio, l'era di Capello e quel urlo carico di gioia contro la Germania. Ma la cosa che più di tutte mi ha impressionato di te è stato il tuo modo di affrontare la Serie B da campione del mondo. In quel momento sei stato veramente un signore e un grande capitano. Mai una parola fuori posto ma solo tanti gol e tanto impegno, come sempre d'altronde. Hai preso per mano una squadra demotivata e l'hai riportata nel suo habitat naturale facendo capire a tutti cosa vuol dire essere una bandiera e un grande uomo. Appena due anni dopo le varie trasferte di Crotone,Spezia e Rimini sei tornato a dare spettacolo sui grandi palcoscenici: mi vengono i brividi ancora adesso se ripenso alla standing ovation del Bernabeu. Nonostante tutti ti diano per finito da tempo hai sempre risposto come solo i grandi campioni sanno fare: in silenzio e lavorando. Anche in questa stagione sei partito dietro a tutti accettando la panchina e scampoli di gara, e ancora una volta sei stato decisivo; il tuo gol alla Lazio, con quella punizione e quella linguaccia, è valso molto più di tre punti. Infine gli dei del calcio ti hanno ripagato di tutto facendoti alzare quello scudetto, il più bello e il più inaspettato. Non so chi indosserà la tua maglia il prossimo anno, personalmente spero che rimanga senza padrone per un po', non sarebbe giusto darla al primo che passa. Non so neanche se continuerai a giocare da qualche altra parte col rischio di trovarsi contro, ma spero che comunque ti vada tutto bene: te lo meriti. Sei stato molto più di un semplice giocatore, sei stato molto più di una bandiera, sei stato e sarai per sempre la Juventus. Grazie di tutto Capitano.”

BIMBA CONSOLA IN CAMPO IL PADRE RETROCESSO!

IMMAGINI MOLTO COMMOVENTI QUELLE DEL CAPITANO DEL DE GRAAFSCHAP, CONSOLATO DALLA FIGLIA DOPO LA RETROCESSIONE

Sfido chiunque a dire che ci sia qualcosa di più innocente e spontaneo dei bambini.
E così dopo il bimbo in tribuna a Torino, che consola il padre in lacrime per l'addio al calcio di Del Piero, ecco un altro episodio che ha fatto commuovere migliaia di tifosi.

L'episodio è avvenuto in Olanda. Al termine della partita tra De Graafschap e Den Bosch che ha sancito la retrocessione dei padroni di casa in Eerste Divisie, il capitano del club di Doetinchem, Rogier Mejier, si siede a terra in lacrime per non essere riuscito a salvare la sua squadra.

Pochi istanti dopo ecco comparire sul terreno di gioco la graziosa  figlioletta del ncapitano del De Graafschap, che con indosso la maglia numero 13 del padre, cerca di consolarlo con qualche carezza.
In tutto lo stadio partono gli applausi e i cori in favore di Mejier, nonostante la retrocessione.

Davide Bernardi

LA JUVE HA PREFERITO BORRIELLO A DEL PIERO?!

DOPO LO SCUDETTO, LE STRATEGIE DI MERCATO DEI BIANCONERI NON SONO ANCORA CHIARE, MENTRE I TIFOSI INVOCANO A GRAN VOCE IL LORO CAPITANO

Possibile che la Juve alla fine abbia preferito Borriello a Del Piero?
Dopo le ultime voci di mercato provenienti sia da Torino che da Roma, sulla possibile conferma in bianconero dell'ex attaccante giallorosso, il dubbio nato in questi giorni tra molti tifosi delle "Vecchia Signora" è proprio questo.

Riepiloghiamo brevemente la situazione. Alex Del Piero, dopo 18 anni nella Juve, l'anno scorso decide addirittura di "firmare in bianco". Questa stagione le presenze sono state centellinate da Conte, ma il suo contributo è stato comunque determinante alla conquista dello scudetto (vedi gol a Inter e Lazio).
Marco Borriello invece, arrivato a Torino in gennaio dalla Roma, è in prestito con diritto di riscatto a 8 milioni per la società di Agnelli. Le prestazioni spesso opache del giocatore napoletano, non hanno mai convinto i tifosi bianconeri. Alla fine della stagione i gol sono stati solo 2 -seppur importanti- con Cesena e Novara.

A far storcere il naso ai supporters bianconeri è questa spasmodica ricerca da parte della società torinese del "famoso Top Player". Da settimane si sta parlando dell'interessamento, anzi innamoramento di Conte per Robin Van Persie.
Qui gli spunti di riflessione sarebbero infiniti. Abbiamo deciso di considerare solo i più importanti (e contradditori).

In primo luogo l'attaccante dell'Arsenal ha 29 anni, ormai non più giovanissimo. Inoltre prende ora dal club inglese 4,5 milioni l'anno, due in più gliene offre Wenger per un eventuale rinnovo.
Del Piero avrebbe rinnovato probabilmente per molto molto meno.
Per convincere Van Persie a trasferirsi in Italia, Marotta dovrebbe promettergli almeno un quadriennale da 7 mln l'anno. Oltre a questa imponente cifra, la Juve dovrebbe sborsare anche quelli del cartellino: almeno altri 20/25 milioni.
Come se non bastasse, nell'eventualità della conferma di Borriello, partirebbero almeno 5 milioni con destinazione Roma.

In secondo luogo la questione dei freschi rinnovi di Quagliarella e Matri. A questo punto in rosa gli attaccanti sarebbero: Matri, Vucinic, Quagliarella, Borriello e il Top Player.
Cinque punte. A una di queste sarebbe riservato il ruolo assegnato a Del Piero quest'anno. In ogni caso dunque la Juve avrebbe speso cifre importanti da far stare in panchina o addirittura in tribuna (evidentemente Elia non docet).
Conviene dunque che Marotta e Paratici facciano chiarezza su questa situazione, onde evitare altri casi come quelli di Amauri e Grosso.

In terzo luogo il piano puramente tecnico-tattico.
Tornando su Van Persie, occorre precisare che questa è la prima vera stagione in cui l'olandese si sia costante nel suo rendimento. Alla fine di questa stagione il rapporto presenze-gol segnava: 48-37, numeri di primo livello.
Analizzando però le ultime tre stagioni, si scopre come il capitano dei Gunners abbia saltato molte partite per svariati problemi fisici. Nel 2009/2010 le prestazioni stagionali sono state solo 20, mentre nella stagione successiva 33.

Tanto per fare un rapido confronto, Cavani nelle ultime tre stagioni ha una media di 43 presenze stagionali con 26 reti.
A favore del Matador parla anche l'ingaggio: solo -si fa per dire- 2,3 mln l'anno Quasi due e mezzo in meno di Van Persie.

Possibile che alla fine la Juve abbia veramente preferito Borriello a Del Piero?!

Davide Bernardi

martedì 15 maggio 2012

PANAGIOTIS TACHTSIDIS: IL PRESENTE DEL VERONA, IL FUTURO DEL GRIFONE

IL GIOVANE CENTROCAMPISTA GRECO HA CONQUISTATO MANDORLINI E DA POCO ANCHE PREZIOSI

Quando si dice "predestinato".
Panagiotis Tachtsidis, centrocampista del Verona, è uno dei tanti talenti sfornati dalla serie Bwin 2011/12, che mai come quest'anno ha offerto giovani dal valore assoluto.

Nato in Grecia nel 91, Tachtsidis è il prototipo del centrocampista moderno: 191x86, gioca come vertice basso della mediana ed è in grado di fare bene sia la fase di interdizione che quella di avvio della manovra.

In apertura parlavamo di predestinazione; dopo aver fatto le giovanili nell'AEK Atene ed essere stato promosso in prima squadra, nel 2008 a soli 16 anni e 348 giorni esordisce nel campionato greco, diventando il più giovane dell'AEK Atene ad aver giocato nel campionato maggiore ellenico.

A scoprire la giovane "colonna greca" è il Genoa, che lo porta in Italia nel 2010 per 200 mila euro. Il Grifone lo gira immediatamente al Cesena, dove però non gioca mai. Dopo solo sei mesi si trasferisce in prestito a Grosseto, dove scenderà in campo solo 8 volte.
All'esordio con i toscani, il giovane greco si presenta con due assist nel 3-2 col Pescara.

Nel luglio 2011 a prenderlo in prestito è il Verona. Mandorlini gli affida il centrocampo gialloblu e lui lo ripaga con prestazioni davvero notevoli, attirando su di se le attenzioni di parecchie squadre di serie A e non solo.

Di recente il suo ag. Francesco Musarra ha dichiarato di augurarsi che Tachtsidis l'anno prossimo giochi in Italia, sebbene le offerte stiano arrivando anche dall'estero.

Dopo essersi sfuggito talenti come El Sharaawi e Destro, considerando anche la stagione tormentata de Grifone, è probabile che Preziosi stia già pensando di riservare al giovane talento greco un biglietto di sola andata per Genova.

Davide Bernardi

TEVEZ: "R.I.P FERGIE". E' POLEMICA IN INGHILTERRA

STRISCIONE PROVOCATORIO QUELLO DELL' "APACHE" RIVOLTO AL SUO EX TECNICO

Che Carlos Tevez non abbia peli sulla lingua è ormai risaputo. Nerlla sua carriera non  ha mai nascosto quello che pensava.

L'Apache è quel giocatore che dopo aver vinto una Premier ed una Champions con i Red Devils, diventa capitano dell'altra squadra di Manchester ed esulta in faccia ai suoi ex tifosi dopo un gol nel derby.
E' quel giocatore che a gennaio si faceva fotografare a pranzo con Galliani, giusto per non far capire le sue intenzioni e tre mesi dopo diventava fondamentale per la conquista del titolo da parte dei Citizens di Mancini.

Ecco Tevez, giusto per non stemperare le tensioni tra le due Manchester, ne ha fatta un'altra. In pieno stile Ambrosini, quando nel 2007 aveva consigliato ai cugini nerazzurri di riporre lo scudetto in un posto per così dire "particolare", il giocatore argentino nella festa scudetto ha esposto uno striscione che recitava: R.I.P Fergie (riposa in pace Ferguson, il suo ex allenatore).

Proprio come avvenne in Italia 5 anni fa, i tabliod inglesi non hanno mancato di animare la polemica. Vista la diffusione della notizia, il City si è prontamente scusato, emanando un comunicato in cui descriveva l'accaduto come "un importante errore di valutazione".

A breve si attende la risposta di Ferguson, certmanete uno che non le manda a dire.

Davide Bernardi

lunedì 14 maggio 2012

IL CIELO DI MANCHESTER E' SEMPRE PIU' AZZURRO


LA PREMIER TORNA NELLA MANCHESTER AZZURRA DOPO 44 ANNI

 
Sarà ricordata a lungo, probabilmente per sempre, una stagione calcistica come quella che si è appena conclusa in Gran Bretagna. Andando a memoria, mi viene in mente soltanto il titolo del Bayern Monaco del 1999-2000 come paragonabile per dinamica di conquista nella storia recente del calcio europeo. Sui tabloid anglosassoni la parola che si legge di più credo che sia “crazy” ma rende solo in parte un’idea di quanto sia realmente successo. Il Manchester City vince il titolo al 94’ dell’ultima di campionato, dopo essersi trovato sotto di un gol allo scoccare del 90’. Un finale da brivido in una stagione stranissima, vinta e persa più volte da parte di entrambe le squadre di Manchester. 

Al terzo tentativo dunque, Roberto Mancini vince la Premier League, ma i meriti del tecnico jesino sono assai inferiori a quelli che prova a dipingere la stampa nostrana. Non soltanto per il valore stratosferico della rosa che aveva a disposizione in rapporto a quella delle concorrenti, ma anche per la modesta qualità di gioco che la sua squadra è riuscita ad esprimere.
L’impressione che si è avuta, anche leggendo la stampa d’oltremanica, è che la carrozza sia sempre stata in mano ai cavalli e non al cocchiere. Dopo una campagna acquisti faraonica, il Manchester City è partito subito forte sulle ali dell’entusiasmo. A inizio stagione la squadra del Mancio vive di sicuro il suo momento migliore, vince spesso e segna tantissimo: 11 vittorie nelle prime 12 partite, con  42 gol fatti e 11 subiti. Nelle successive undici le ruote scricchiolano: due pareggi, tre sconfitte, sei vittorie ma di queste sei ce ne sono tre con un solo gol di scarto. Alla 28ª giornata arriva il sorpasso da parte dello United. Il City emotivamente crolla e raccoglie due punti in tre partite: i Red Devils volano a +8. Lo stesso Mancini ammette che la Premier ormai è persa. Si rivelerà essere la miglior scelta tattica dell’allenatore: anche lo United si convince di averlo vinto, ma non è così. Il Wigan ferma la squadra di Sir Alex e il City cambia marcia, ingranando sei vittorie nelle ultime sei partite di campionato, mentre il Manchester United perde altri punti pesantissimi contro l’Everton oltre allo scontro diretto del derby.

Mancini non ha mai dimostrato di avere due doti fondamentali ad alti livelli: convinzione nelle proprie scelte e capacità di trascinare emotivamente il gruppo.
Le formazioni proposte dal tecnico hanno sempre subito numerose variazioni, in tutti i reparti. Oggi Zabaleta, domani Kolo Tourè in difesa. Oggi Kolarov domani Clichy in fascia. Oggi Milner e Barry, domani Barry e Adam Johnson, a centrocampo. Silva titolare e Nasri dalla panchina o viceversa? E perché non assieme? Dzeko e Aguero potevano fare novanta minuti in una partita e cinque in quella successiva. Pochi i punti fissi: ovviamente Hart in porta, Lescott e Kompany in difesa, Yaya Tourè a centrocampo.
Ma soprattutto, il pasticcio più grande l’ha fatto con Carlos Tevez. Fuori rosa, poi oggetto del mercato, poi non è più sul mercato, poi reintegrato e alla fine titolare. Possiamo girarci attorno quanto vogliamo, ma dalla “Tevez-novela” Mancini ne esce ampiamente sconfitto. Perché alla fine l’ha avuta vinta il giocatore e perché alla fine per vincere il titolo l’Apache è stato fondamentale. Quando Balotelli (altra scommessa persa dell’allenatore) è stato squalificato, ha aperto le porte da titolare a Tevez e non è un caso che le sei vittorie consecutive siano arrivate proprio dopo l’espulsione dell’attaccante italiano.

Il City ha indubbiamente alcuni tratti caratteristici che gli derivano dall’allenatore. La fase difensiva è ottima e i numeri parlano chiaro: 29 gol subiti in 38 partite sono pochi. L’Arsenal, per dare un’idea, ne ha subiti 49 ed è la squadra terza in classifica. Per quanto riguarda la fase offensiva sicuramente ci si poteva aspettare di più. Nei primi mesi la squadra era semplice ed efficace, ma di bel gioco non se n’è visto molto, soprattutto da dicembre in avanti. Si è sempre andati avanti a sperare in una giocata di un singolo, che quasi sempre è arrivata e quasi sempre ha fatto vincere le partite. La stampa non ha mai fatto mistero di non apprezzare questo tipo di approccio, soprattutto in rapporto alla qualità dei giocatori a disposizione.

La precoce uscita di scena del City dalle coppe europee non ha agevolato il tecnico nella sua conquista della stima da parte degli inglesi. Tuttavia, la Premier appena vinta servirà a fargli guadagnare una credibilità che non è ai vertici delle graduatorie come invece lo è la sua squadra.

E’ il successo di una squadra senza ieri e con un domani incerto. Le valanghe di acquisti fatti in questi anni sono serviti ad arrivare ad oggi, ma non è ben chiaro chi possa pensare di rimanere, perché l’ambizione è quella della Champions League, ma la rosa – la più forte d’Inghilterra – non è ancora la più forte d’Europa. Conoscendo la profondità di risorse della proprietà ci sono da aspettarsi numerosi movimenti importanti in estate, in uscita e in entrata. Anche perché quasi nessuno dei giocatori si sente “quella maglia addosso”. Di tutta la rosa della prima squadra, soltanto Micah Richards è cresciuto nelle giovanili del City. Oltre a lui, soltanto Joe Hart era presente nella squadra al momento dell’acquisto della società da parte dello sceicco Mansour nel 2008. Tutti gli altri sono arrivati da poco e tantissimi altri, arrivati assieme a loro, sono già andati via. Gli spogliatoi hanno sempre ospitato giocatori con gli scarpini in una mano e la valigia nell’altra: 1200 milioni di euro sono stati sperperati dalla proprietà per questo titolo.

Restano sicuramente i fatti: il City ha battuto due volte su due lo United in campionato e ha vinto una delle Premier League più belle e avvincenti di tutti i tempi.
Di sicuro ha portato una ventata di novità nell’albo d’oro della competizione. Anche se è una ventata che ha l’odore del petrolio e dei suoi dollari, più che del sudore.


Valerio Brutti