Idee fresche. Idee nuove.

Idee fresche. Idee nuove.
Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

lunedì 30 aprile 2012

MONTEROSSO E VERNAZZA: LA PARTITA DEL RISCATTO!

ALLO STADIO "PICCO" DI LA SPEZIA E' ANDATA IN SCENA L'AMICHEVOLE TRA NAZIONALE CANTANTI E UNA SELEZIONE DI VERNAZZA E MONTEROSSO

Lo stadio era l' "Alberto Picco" di La Spezia. I giocatori in campo erano 22. I tifosi sugli spalti circa 3 mila, ma questa non era una partita come le altre. In palio non c'erano i tre punti. In palio c'era il RISCATTO per Monterosso e Vernazza.
L'occasione era  la partita tra Nazionale Cantanti e una selezione dei due paesi colpiti dall'alluvione il 25 ottobre scorso.

Ospite illustre Marcello Lippi, che per l'evento è tornato in panchina dopo il mondiale 2010 in Sud Africa. L'ex c.t della Nazionale, che ha molte conoscenze in questi borghi, si è fin da subito dimostrato solidale alla causa, recandosi nelle 5 Terre già due giorni dopo il disastro che ha sommerso vaste aree dello spezzinosei mesi fa.

La partita è stata organizzata dall'associazione "Per Vernazza Futura Onlus". L'incasso ottenuto sarà interamente devoluto allo stesso ente, che a sua volta donerà la metà del ricavato al comune di Monterosso.
Tra i vip di spicco, Marco Masini e Enrico Ruggeri, capitano della sua squadra, che ha dichiarato: "ogni volta cerchiamo di mettere a disposizione un pò della nostra fortuna, ottenuta grazie al pubblico. Non bisogna mai dimenticare drammi come questo".

In campo anche il senatore Luigi Grillo e i sindaci di Vernazza e Monterosso. Resasco e Betta. Quest'ultimo ha dichiarato: "Per noi che siamo cresciuti a pane e calcio, giocare oggi è una gioia".

Inizialmente abbiamo parlatto di  RISCATTO. Si proprio così, perchè per le persone di questi paesi non si può parlare di rinascita; loro non hanno mai mollato, loro non si sono mai arrese. Hanno lavorato giorno e notte come folli per riportare "la loro vita" alla normalità e anche grazie all'aiuto dei moltissimi volontari, in soli sei mesi ce l'hanno fatta.
Certo un pò di polvere c'è ancora e alcune cose sono ancora da sistemare, ma già per il ponte di Pasqua la maggior parte delle attività hanno riaperto.
  
"Il paese hanno necessariamente qualcosa di diverso. A Monterosso, in un tratto della via principale, al posto dell'asfalto abbiamo posto delle grate e delle tavole in larice lamellare, per evitare nuovi disastri; nei giardini pubblici invece stiamo costruendo una nuova struttura per bambini -spiega Marco Bernardi, coordinatore della protezione Civile di Monterosso - .

Inevitabile un pensiero a Sandro Usai, Sauro Picconcelli, Giuseppina Carro e Giuseppe Giannoni, vittime dell'alluvione, che da lassù si saranno sicuramente divertiti a vedere amici ormai vecchiotti "boccheggiare" su un campo da pallone.

Il risultato finale è 5-5, ma a nessuno importa. In palio non c'erano i tre punti. In palio c'era il RISCATTO per Monterosso e Vernazza

Davide Bernardi

domenica 29 aprile 2012

CORSA AL 3° POSTO: ECCO PERCHE' AD ANDARE IN CHAMPIONS DEVE ESSERE L'INTER

UN MIGLIORE COEFFICENTE UEFA E UNA SITUAZIONE ECONOMICA MIGLIORE, METTE L'INTER IN UNA POSIZIONE AVVANTAGGIATA IN CASO DI QUALIFICAZIONE

A quattro giornate dal termine, con ben cinque squadre in appena quattro punti, la corsa per l'ultimo piazzamento in Champions entra nel vivo.
Se da una parte la Lazio ha dilapidato il proprio vantaggio sulle concorrenti nelle ultime giornate, l'Inter, anche grazie all'arrivo di Stramaccioni, ha conquistato 11 punti in 5 partite, che l'hanno rilanciata nella rincorsa al terzo posto.

Nonostante i tifosi siano divisi su quale squadra dovrebbe giocarsi la stagione nei preliminari di agosto, ci sono vari fattori che preferirebbero vedere l'Inter come terza squadra italiana a partecipare alla prossima champions League.

Analizziamoli:

-Partiamo dall'elemento di maggiore importanza: il coefficente Uefa. Più che mai al centro della nostra attenzione dopo la riduzione a tre sqaudre italiane per la prossima Champions, è un meccanismo che suddivide i vari club qualificati alla fase a gironi, in quattro fasce, in base al loro rendimento europeo negli ultimi 5 anni. Per questo motivo, nonostante fosse campione di Germania, quest'anno il Borussia Dortmund è stato inserito solamente in quarta fascia.

Per questo motivo la squadra di Moratti, anche grazie ai successi del periodo Mourinhano, sarebbe inserita nel peggiore dei casi, in seconda fascia.

Un'eventuale qualificazione di Lazio, Roma o Udinese invece, le procurerebbe un girone di ferro come quello capitato al Napoli quest'anno.
Quello della squadra di Mazzarri, rappresenta un caso a sè. Bellissima cenerentola europea, ha saputo avere la meglio sul City di Mancini, ma una rosa non adeguata alla fase eliminatoria di una competizione così importante, ha fatto sì che il Napoli cedesse proprio sul più bello.

-Rosa squadra: si ritorna sul discorso fatto per il Napoli. Dopo l'annus orribilis dell'Inter, sicuramente Moratti costruirà una squadra attrezzata per ambire allo scudetto e a alla fase finale della "Coppa dalle grandi orecchie".
Troppo discontinue invece le due squadre capitoline e l'Udinese. "Er proggetto" giallorosso ha dimostrato di essere fatto di troppi alti e bassi, mentre la Lazio di Reja è mancata nel momento più importante, proprio quello di assicurarsi un posto in Europa.
L'Udinese di Guidolin invece, appare obbiettivamente troppo priva di campioni, ad eccezione di Di Natale, per competere ad alto livello.

Per questo motivo, ci sarebbe bisogno di un' importante campagna acquisti, operazione piuttosto difficile a causa della limitata possibilità economica per queste tre squadre.

Davide Bernardi (DiscoveryFootball)

SANSONE E SAU: DUE PROMESSE PER LA A!

DUE DELLE MIGLIORI RIVELAZIONI DELLA B 2012: SANSONE E SAU

Sono due attaccanti tascabili, ma con i loro gol, stanno riscrivendo il destino di Sassuolo e Juve Stabia.
Sono Gianluca Sansone e Marco Sau. Entrambi classe 1987 e ed entrambi intorno al 1.70 m, sono due delle migliori sorprese della Serie B 2011/12.

Sansone, mancino naturale, dotato tecnicamente e molto rapido, è un giocatore versatile. Nel corso della sua fin qui breve carriera, ha praticamente ricoperto tutti i ruoli dal centrocampo in su.
Quest' anno Fulvio Pea, allenatore del Sassuolo, l'ha schierato da trequartista, ottenendo in cambio ben 19 gol e 7 assist in 32 presenze.

Il ragazzo di Potenza inizia la sua vita da professionista in C2 nel Valle del Giovenco, in cui realizza 14 reti in 60 apparizioni. Nel 2008 viene acquistato dal Siena, ma un brutto infortunio che gli procura la rottura del crociato, lo costringe a rallentare la sua ascesa.

Nel 2010 finisce a Frosinone, nell'operazione che ha portato Troianielo a Siena. Con i laziali disputa una buona stagione, con 10 reti in 35 presenze.

Il 14 luglio 2011, il Sassuolo acquista la metà del cartellino del giocatore dal Siena. complici anche le cifre prima citate e le ottime prestazioni, in un solo anno la sua quotazione è già salita a 2 milioni di euro.

Marco Sau invece, nonostante la struttura fisica non sia da pivot, viene spesso schierato prima punta da Braglia. Dotato di grandi doti tecniche, è passato alla ribalta grazie ad alcune reti davvero pregevoli. A Castellamare è anche noto come il "nuovo Pinturicchio", soprannome guadagnato dopo alcuni suoi gol "alla Del Piero": destro a giro a togliere le ragnatele dall'incrocio.

Cresciuto nella primavera del Cagliari, in prestito ha attraversato l'italia, dall'Albinoleffe fno al Foggia, passando per Lecco.
All'inizio di questa stagione l'arrivo alla Juve Stabia. Con i gialloblu ha segnato ben 21 reti in 32 presenze.
Nonostante su di lui abbiano messo gli occhi varie squadre di A, è quasi scontato che l'anno prossimo tornerà al Cagliari, dove potrà giocarsi le sue carte migliori nel campionato che conta di più.

Davide Bernardi


sabato 28 aprile 2012

IL PRONOSTICO: 37°DI SERIE B


CITTADELLA - VARESE: OVER @1.90 / GOL @1.73 (SNAI)

Partita ricca di gol quella del Tombolato, dove si affrontano una squadra, quella di casa, alla ricerca degli ultimi punti per blindare la cassaforte e un' altra che invece deve difendere con le unghie il proprio piazzamento playoff dall' assalto di almeno quattro.cinque squadre. Il Cittadella arriva alla sifda da ben sette over e gol consecutivi, mentre il varese da tre, motivo per cui reputiamo abbastanza sicuri i due segni consigliati.

GROSSETO - PADOVA: 2 @2.70 / X2 @1.35

Gara equilibratissima quella in scena allo Zecchini, nonostante soltanto gli ospiti abbiano un impellente bisogno di punti, per non lasciarsi scappare l' ultimo posto utile per disputare i playoff. I maremmani a 46 punti non hanno più niente da chiedere al loro campionato, ma se c'è una cosa che finalmente le squadre italiane sembrano aver imparato è quella di non fare regali una volta arrivati a fine stagione senza aspettative. Se a questo aggiungiamo l' imprevedibilità dei grossetani capaci di compiere un' impresa un sabato e di scivolare clamorosamente quello successivo, ecco che il segno "2" non appare così scontato, e preferiamo cautelarci con la doppia chance out. Padova chiamato al riscatto dopo la figuraccia di venerdì scorso contro il Pescara.

GUBBIO - PESCARA: 2 @1.85

Grazie all' inaspettato successo di settimana scorsa ai danni del Sassuolo, la formazione umbra è tornata a sperare nella salvezza. Sulla sua strada tuttavìa arriva un Pescara lanciatissimo verso la A e soprattutto rinfrancato dalla goleada rifilata al Padova nello scorso turno. Si tratta di un autentico testacoda e i valori in campo sono notevolmente differenti, ma la famosa "primavera di Zeman" potrebbe non essere ancora finita. Prendiamo comunque il 2 con buona fiducia.

MODENA - JUVE STABIA: X @2.80 / GOL @1.70

Al Braglia di Modena si affrontano due delle squadre più in forma dell' intero campionato: il Modena non ha più perso da quando Bergodi è tornato a sedersi sulla panchina, e parliamo di ormai due mesi fa; la Juve Stabia invece arriva da ben quattro successi consecutivi che l' hanno rilanciata prepotentemente nella corsa playoff. Ci aspettiamo dunque una partita molto piacevole: non ci stupiremmo innanzitutto se entrambe le squadre andassero in rete (quota molto buona) ma soprattutto ci intriga molto il segno X, dato che non sappiamo quanto le vespe credano nella promozione in A (essendoci squadre molto più attrezzate ed essendo soprattutto delle matricole) e dato che il punto permetterebbe ai modenesi di allungare la propria imbattibilità.

SAMPDORIA - BARI: 1 @1.60

Eterna rincorsa ad un posto playoff per la Sampdoria, che dopo un lungo inseguimento è giunta ad un solo punto dalla "preda". Al Ferraris però arriva un Bari decisamente formato trasferta (ben 9 vittorie sin qui lontano dal San Nicola) per quella che è a tutti gli effetti una sfida dal sapore di Serie A. Probabilmente la gara sarà molto più complicata di quanto dicano le quote per i blucerchiati, ma non possono certo fermarsi sul più bello! Fiducia quindi alla squadra di Iachini, considerando anche che il Bari non ha più alcun obiettivo da centrare per questa stagione.

VICENZA - NOCERINA: X2 @1.61

Scontro salvezza di vitale importanza per entrambe le squadre, separate in classifica da appena tre punti. Il Vicenza ci arriva davanti, occupando il primo posto che consente di giocarsi la salvezza tramite playout, ma in piena crisi di gioco e risultati, tanto che, escludendo la vittoria conto l' ormai spacciato Albinoleffe, i veneti mancano l' appuntamento con la vittoria dal lontano 10 Dicembre; i campani invece hanno conquistato ben tre successi nelle ultime cinque partite, ma lo 0-4 subito dalla Reggina sabato scorso ha un pò smorzato gli entusiasmi. Noi proviamo la giocata-sorpresa, confidando sul fatto che la Nocerina sta sicuramente meglio e riesce ad esprimere un buon gioco su quasi tutti i campi.

Nicolò  Scotucci

venerdì 27 aprile 2012

INTER SU ITURRASPE: UNA VITA DA MEDIANO..CON I PIEDI BUONI!

IL GIOVANE METRONOMO, CONSACRATOSI CON BIELSA, ORA E' INSEGUITO DALL'INTER

"Una vita da mediano, con dei compiti precisi, a coprire certe zone, a gicare generosi".
Non ci sarebbe canzone più appropriata di quella di Ligabue, per descrivere Ander Iturraspe, se non fosse per quella frase che recita: "nato senza i piedi buoni". E si, perchè il giovane giocatore basco i piedi buoni ce li ha. Eccome!

Ander Iturraspe Derteano nasce l'8 marzo 1989 ad Abadiño, ovviamente nei paesi Baschi (ormai celebre la legge che vuole esclusivamente giocatori autoctoni  per l'Athletic Bilbao); all'età di dieci anni entra a far parte della cantera dei rojoblancos. 

Nella stagione 2006/07, dopo 25 presenze con la squadra A dell'Athletic giovanile, viene mandato a maturare al CD Baskonia, squadra affiliata ai Leones di Bilbao, che milita in "terzera division".

Nel 2008 il ritorno alla casa-base e il 14 settembre l'esordio con la maglia dell'Athletic, nello 0-0 col Malaga.


Consacratosi da titolare grazie a Bielsa, che l'ha definito il "mediano perfetto", ha saputo dare l'equilibrio giusto all'undici del "Loco", plasmandosi come elemento di collegamento tra una difesa rocciosa e un attacco frizzante come quello dei Leones; ha saputo dimostrare le sue migliori qualità soprattutto dopo l'arretramento a centrale difensivo di Jorge Martinez, complice anche il calo di rendimento del giovane Mikel San Josè.
E siccome la canzone del Liga sarebbe perfetta se non fosse per quella frase là, Iturraspe vive la sua "vita da mediano", segnando sempre poco: quest'anno solo 1 gol nell'1-1 col Rayo Vallecano, in 46 presenze tra campionato e coppe.
Tuttavia, sebbene la natura non gli abbia dato "ne lo spunto della punta nel dieci", dietro l'estro dei vari Llorente, Muniain e Susaeta, Iturraspe, grazie alla sua interdizione e alle sue geometrie, ha saputo dare un contributo essenziale nel cammino che a portato il Bilbao in finale di Europa League e Copa del Rey, tanto da meritarsi l'attenzione di squadre importanti come l'inter.


Dunque ad Ander Iturraspe da Abadiño non resta che "star lì, lì nel mezzo"  a "coprire certe zone a giocare generoso".


Davide Bernardi













GUARDIOLA DICE ADDIO: FINISCE L'ERA DELLA PERFEZIONE



DOPO QUATTRO STAGIONI AI MASSIMI LIVELLI JOSEPH GUARDIOLA LASCIA LA PANCHINA CATALANA

“Proveremo sempre grande gratitudine per il miglior allenatore della storia del Barcellona”. Con queste parole il presidente catalano Sandro Rossel annuncia al mondo che dal prossimo anno Joseph Guardiola non sarà più il tecnico dei blaugrana. Il suo addio coincide con la fine della squadra più forte e vincente di tutti i tempi; un “equipo”, che in soli quattro anni, ha rivoluzionato l'idea stessa di far calcio. Ma Pep Guardiola prima di diventare allenatore di questa squadra, ne è stato giocatore e capitano e forse bisogna partire proprio da qui per spiegare il motivo dei suoi tanti successi.
Da calciatore ha fatto parte del “Dream Team” che sconfisse la Sampdoria in finale a Wembley, da allenatore ha invece creato un qualcosa di ancora più perfetto, riproponendo parecchie delle idee apprese in quel periodo da Johann Cruyiff. Un possesso palla estremo, intercambiabilità dei ruoli e l' assenza di un centravanti stabile in area di rigore sono stati i punti cardine dei trionfi catalani. Tredici trofei in sole quattro stagioni sono qualcosa di inimmaginabile, vuol dire vincerne almeno tre all'anno, ed è per questo che difficilmente sarà ripetibile una striscia di vittorie simili.
I suoi detrattori dicono che chiunque è in grado di far vincere una squadra in cui militano il giocatore più forte di tutti i tempi e nove campioni del mondo, ma è esattamente il contrario. Innanzitutto le vittorie della  “roja” sono figlie di questo Barcellona e della crescita di Xavi ed Iniesta, ma il merito di Pep è stato proprio quello di non far mai placare la fame di vittoria di gente che ha vinto tutto più volte, proponendo sempre e comunque un gioco altamente spettacolare. Siamo sicuri che uno così mancherà anche a Josè Mourinho, perchè battere il SUO Barcellona significava entrare nella storia del calcio.

Nicolò Smerilli

CLAMOROSO: NEYMAR COLPITO IN VOLTO DA UNA PIETRA!

L'ASSO BRASILIANO METRE STA PER BATTERE UN CORNER VIENE RAGGIUNTO DA UNA PIETRA.

Minuti di paura per Neymar. Durante la partita Santos-Bolivar, valida per la Copa Libertadores; l'asso brasiliano è stato colpito in pieno volto da una pietra lanciata dagli spalti.

 E' il 77' minuto, il giocatore del Santos si sta accingendo a battere un corner, quando, colpito in viso, si accascia a terra.
I soccorsi sono immediati. Sul campo intervengono anche le forze dell'ordine, per ripare Neymar e gli altri giocatori da eventuali altri lanci di oggetti da parte dei tifosi.

Fortunatamente, dopo alcuni attimi di panico la situazione torna alla normalità e il giovane fuoriclasse brasiliano può continuare la sua partita.

Episodi del genere putroppo si continuano a vedere in tutto il mondo del calcio. Di appena un mese fa la notizia di una partita del campionato turco tra Bursapor e Diyarbakirspor, sospesa per il lancio dagli spalti di oggetti in campo.

Davide Bernardi

IL RUGGITO DEI "LEONES"

CAPOLAVORO DEI BASCHI CHE RIBALTANO IL 2-1 DELL'ANDATA

I Leones di Bielsa azzannano lo Sporting Lisbona e conquistano la finale di Europa League.

Per l'occasione il San Mames, più che una Cathedral, sembra un girone infernale dantesco. La pena per i portoghesi è terribile: correre, correre, correre; nel boato di 40 mila persone inseguire dieci biglie infuocate vestite di bianco-rosso sotto i ruggiti del  Re Leone, Fernando Llorente.

Nei primi minuti di gara, ai ragazzi di Bielsa sembrano tremare le gambe di fronte la possibilità di conquistare la finale, ma la paura passa subito e il prato del San Mames inizia ad essere solcato dalla corsa infernale degli uomini di Bielsa.
I Leones passano in vantaggio dopo appena 15', al termine di un'azione spettacolare: Herrera serve Muniain, il "folletto basco" crossa su Llorente, che di petto appoggia a Susaeta, mancino al volo e 1-0.

I portoghesi di Sa Pinto non riescono ad alzare la testa e continuano a non capirci niente tra i continui inserimenti e verticalizzazioni dei baschi. Llorente al limite dell'area fa valere il suo ruolo di "re della giungla" e non fa vedere palla ai vari Anderson Polga e Xandao.

Lo Sporting sembra però rivedere la luce al 44', quando grazie al mancino dal limite di Van Wolfswinkel, trova l'insperato pareggio. Ma la crudeltà del girone dantesco è infinita e appena un minuto dopo i portoghesi devono riniziare a correre, perchè Ibai Gomez, sfrutta al meglio l'assist al bacio del solito Llorente, per portare nuovamente in vantaggio i suoi.

La ripresa non cambia copione e la tortura per i biancoverdi di Lisbona continua incessantemente. Al 88' il colpo di grazia. Ibai Gomez si beve Pereira e mette in mezzo, dove il "Re Leone" piazza la zampata decisiva. Dopo tre minuti di recupero il San Mames può esplodere definitivamente di gioia. Llorente in lacrime di gioia cade a terra e i compagni lo sommergono.

Dopo quello fatto vedere questa sera, la finale per la squadra de "El Loco" non potrebbe essere più meritata. Il solito gioco frizzante e divertente, giocato a cento all'ora per novantatre minuti.

Dopo la cocente eliminazione dalla champions di Barca e Real, il calcio spagnolo dunque si consola con le due semifinaliste di Europa League ( l'Atletico Madrid passa ai danni del Valencia).

A 35 anni di distanza dalla finale di Coppa Uefa persa con la Juve, i rojoblancos tornano a giocare la finale di una coppa europea.
Ne siamo sicuri, il ruggito dei Leones si sentirà fin qui.

Davide Bernardi


giovedì 26 aprile 2012

TUTT'ALTRO CHE UNA "CLASICA FINAL"

CONTRO OGNI PRONOSTICO, A MONACO SE LA GIOCHERANNO CHELSEA E BAYERN

Era sognata e attesa da tutti, ma quella del 19 maggio all'Allianz Arena, sarà una finale tutt'altro che clasica.
Contro ogni pronostico, Chelsea e Bayern si guadagnano un biglietto per Monaco, metre le due regine spagnole un posto davanti alla tv.

Finale immaginata da tutti, la stampa spagnola si era scatenata: se "Sport", riferito al Barca, gridava: "Estaremos en Munich"; dopo l'eliminazione dei blaugrna, il quotidiano madridista Marca recitava: "Tu no Falles", riferito a CR7.

Tutti gli appassionati di calcio, stavano aspettando la resa dei conti tra due eterne rivali del calcio spagnolo ed europeo, il duello decisivo tra Guardiola e Mourinho. E invece no!


Se per il collasso del Barca si sono spese fiumi di parole, annunciando addiritttura la fine di un ciclo e il probabile addio di Guardiola, l'uscita del Real ha fatto altrettanto scalpore, soprattutto dopo lo scontro diretto col Barca vinto al Camp Nou.

"E' l'anno del Real e di CR7", hanno detto tutti, soprattutto quando, dopo appena 15' della semifinale di ritorno, i blancos avevano ribaltato il 2-1 dell'andata e Ronaldo aveva messo a segno le reti personali num. 55 e 56.
Ma come preannunciato da DiscoveryFootball, l'esito di questa semifinale era tutt'altro che scontato e i bavaresi, proprio come il miglior diesel tedesco, crescono alla lunga distanza. Con il passare dei minuti prendono in mano la partita e al 27' del primo tempo Robben su rigore pareggia il risultato dell'andata.

Dopo 120' minuti di battaglia si va ai rigori. Proprio come  il rivale di sempre Messi, Ronaldo sbaglia il rigore e insieme a lui anche Kaka e Ramos. Mourinho assiste in ginocchio alla realizzazione decisiva di Schweinsteiger.
Il sogno della Decima svanisce in un istante e dopo dieci anni, il Real non riesce a ritrovare la finale.

A Mourinho e Guardiola dunque, il 19 maggio spetta solamente un posto d'onore sul divano di casa.

Davide Bernardi


mercoledì 25 aprile 2012

NEL GIORNO DELLA MEMORIA, RICORDIAMO ANDREA FORTUNATO

IL 25 APRILE DI 17 ANNI FA MORIVA ANDREA FORTUNATO, GIOVANE PROMESSA DEL CALCIO ITALIANO

Nel giorno della memoria, ci sembra doveroso ricordare il giovane Andrea Fortunato, scomparso il 25 aprile di 17 anni fa.

Fortunato iniziò la sua avventura nel calcio professionistico come difensore nella stagione 1989/90 con la maglia del Como, allora in serie B. La stagione per la squadra lombarda non fu delle migliori e si chiuse con la retrocessione in serie C, dove Andrea divenne titolare con 27 presenze nella stagione 90/91.

Appena un anno dopo, il grande salto in serie A. Fortunato viene ingaggiato dal Genoa, che dopo il prestito al Pisa, lo fa esordire nel campionato più prestigioso nel 1992.
In Liguria il giovane terzino esprime tutte le sue qualità, diventando uno dei protagonisti della salvezza del Grifone, anche grazie al gol segnato all'ultima giornata nel 2-2 col Milan.
Il rendimento espresso a Genova, fa approdare Andrea alla Juventus nella stagione  '93/'94. Alla corte della "Vecchia Signora" divenne subito titolare, con 27 pressenze ed un gol.

Il 22 settembre '93 arriva anche l'esordio in nazionale. Sacchi lo manda in campo a Tallin, in occasione di Estonia-Italia.
Non fu però convocato per il mondiale '94, anche a causa di un calo fisico inspiegabile che lo aveva colpito a metà stagione e che gli aveva fatto guadagnare anche le critiche di alcuni tifosi bianconeri.

A maggio del 1994 gli viene diagnosticata una forma di leucemia linfoide acuta. Immediate le scuse degli ultrà.
Dopo varie cure di riabilitazione, Fortunato sembra aver sconfitto la malattia, tanto da venir convocato per la partita Sampdoria-Juventus del 25 febbraio '95.

Un improvviso calo delle difese immunitarie dovuto ad una polmonite, fa precipitare le condizioni del giovane calciatore, che muore il 25 aprile 1995 a nemmeno 24 anni.

Al termine della stagione la Juventus inserì ugualmente Andrea Fortunato nella rosa e gli dedicò la vittoria dello scudetto numero 23.

Davide Bernardi

IL BARCELLONA E IL TABU' DELLA DIVISA BIANCA

I BLAUGRANA ANCORA UNA VOLTA VENGONO FERMATI DA UNA SQUADRA IN COMPLETO "WHITE"

Il Barcellona proprio non digerisce il bianco. Curiosa statistica quella che riguarda i blaugrana, che ancora una volta vengono eliminati da una squadra in divisa "white". Il Chelsea ferma la corazzata blaugrana sul 2-2 e la costringono all’eliminazione dalla Champions.

Alla vigilia i tifosi catalani, dopo la sconfitta in casa nel clasico con i "blancos" di Madrid,  temevano più la divisa da trasferta della squadra londinese, che non i singoli giocatori di Di Matteo.
A far valere per primo il particolare tabù, fu Josè Mourinho. Nel 2010 infatti, con un Inter in completo bianco, lo "special one" strappò il biglietto per la finale di Madrid, proprio in terra catalana.                                                                                                                              
Unica eccezione in cui i blaugrana non hanno risentito della strana statistica sono stati i quarti di finale col Milan.

Il Barcellona non è l’unica squadra a soffrire di questa particolare intollerranza da colori: anche la travolgente Juve di quest'anno, che a Torino è stata in grado di conquistare i tre punti con le tutte le dirette concorrenti al titolo, con le squadre vestite di rossoblu, i punti in quattro partite sono stati solamente 6.

Davide Bernardi

*Trovate questo e tanti altri articoli su Calciomercato.com

martedì 24 aprile 2012

CLAMOROSO ELIA: L'OLANDESE POTREBBE RESCINDERE!

PAGATO 9 MILIONI DI EURO, IL GIOCATORE OLANDESE NON E' QUASI MAI SCESO IN CAMPO. PER LUI ORA SI PROFILA ADDIRITTURA LA POSSIBILITA' DELLA RESCISSIONE

Elijero Elia è arrivato alla Juve lo scorso anno, nell'ultimo giorno di mercato per 9 milioni di euro.
Identificato fin da subito come l'esterno ideale per il gioco di Conte, l'olandese in questa stagione non è stato quasi mai schierato dal tecnico bianconero.
La motivazione del limitato impiego è praticamente sempre stata quella della scelta tecnica, dovuta -a detta dello stesso Conte- dallo scarso adattamento del giocatore al nostro campionato.
Ha fatto discutere la scelta dell'allenatore salentino di non mandare in campo Elia nemmeno nelle partite bloccate, in cui la Juve ha avuto bisogno del cambio di passo, del giocatore che saltasse l'uomo facilmente.

Dopo 45 minuti da titolare a Catania e alcuni scampoli di partita tra Coppa Italia e Campionato, con Bologna, Roma e Genoa e una valutazione inevitabilmente scesa, per Elia ora si profila addirittura la possibilità di rescissione del contratto con i bianconeri.
A prevedere tale possibilità è il regolamento FIFA, che permette la risoluzione del contratto in essere in caso di impiego del calciatore inferiore al 10% del totale delle partite ufficiali stagionali della Juventus.

L'ex Amburgo, definito come il nuovo astro del calcio olandese dopo il mondiale sudafricano, è stato a lungo corteggiato dalla dirigenza bianconera, che nel mercato estivo 2010 gli ha alla fine preferito Krasic.
A distanza di due stagioni però, al giovane cresciuto nel Twente, nel frattempo approdato a Torino, è stato destinato lo stesso trattamento riservato al serbo: relegati ai margini del progetto Juventus.
Difficile quest'anno dare torto a Conte, visti i risultati del campo, ma buttare al vento un capitale speso  e potenziale ( lo stesso Elia) di tale portata è ovviamente una soluzione che la Juve non deve rischiare di intraprendere.

Siamo sicuri dunque che in corso Galileo Ferraris troveranno almeno 9 milioni di ragioni perchè ciò non accada.

Davide Bernardi

THE GOOD, THE BAD AND THE UGLY: 35ESIMA GIORNATA


ACCENDETE LA MICCIA!

Una delle più belle edizioni della Premier League si infuoca a tre giornate dalla conclusione. Il Manchester United conquista solo un punto nel match casalingo contro l’Everton, nonostante il doppio vantaggio a sette minuti dalla fine. Il City ringrazia e ne approfitta per portarsi a -3 in classifica, con il derby da giocare nel prossimo turno e con la differenza reti (United +54 – City +60) che sembra favorire la squadra di Mancini. Anche se quest’anno di presunte certezze poi smentite dai fatti ne abbiamo viste parecchie.

Ma andiamo con ordine, partendo dall’Old Trafford. L’Everton sorprende tutti passando in vantaggio: cross di Hibbert dalla destra, dormita di Rafael sul secondo palo che non copre su Jelavic e colpo di testa del croato per l’1-0. Ma i Red Devils pareggiano presto con un cross di Young dalla sinistra per il colpo di testa ravvicinato di Rooney che vale l’1-1. In avvio di ripresa Welbeck con un pregevole destro da fuori area realizza il gol che porta in vantaggio lo United. E una combinazione Carrick-Welbeck-Nani manda il portoghese a tu per tu con Howard: scavetto e 3-1. L’Everton non si da’ per vinto e sul cross di Hibbert dalla destra, Fellaini si inventa una bella girata di destro che accorcia le distanze. Ma un minuto dopo la triangolazione Rooney-Welbeck-Rooney si conclude col gol del numero 10, che riporta il suo Manchester in doppio vantaggio.  Jelavic riporta l’Everton sotto di un solo gol con un destro da dentro l’area. Due minuti dopo Pienaar gela l’Old Trafford: cross di Fellaini, nuova dormita di Rafael e appoggio in rete del sudafricano. E la storia è tutta da riscrivere per Sir Alex.
Non si fa pregare il Manchester City che sconfigge il Wolverhampton e si riporta a -3 in classifica. Partita difficile quella dei Citizens, che devono affrontare una squadra che se perde è matematicamente retrocessa.  E’ Aguero a sbloccare la partita, deviando in rete una palla tagliata dalla sinistra di Clichy. Il Molineux sostiene i suoi beniamini nonostante l’acqua incessante che cade sugli spalti. Il colpo del ko arriva per mano di Tevez: attira tutta la difesa su di sé e poi scarica sulla destra per Nasri che di destro controlla e sigla lo 0-2. Commovente il sostegno con cui il pubblico continua a incitare la squadra e il lunghissimo applauso con cui saluta i suoi giocatori anche dopo il 90’. Una dimostrazione di dignità e di stile che cento imbecilli di Marassi farebbero bene a guardarsi. Anche se dubito che siano in grado di comprenderla.

Scendendo di un gradino in classifica troviamo lo scontro tra Arsenal e Chelsea, valevole per un accesso diretto alla Champions’ dell’anno prossimo. I Blues sono ancora in modalità “Barça” e si difendono a pieno organico. L’Arsenal invece prova ad aggredire l’avversario, ma la giornata poco brillante in fase offensiva non permette di violare la porta difesa da Cech ne quella di Szczesny. L’altro 0-0 di giornata è quello tra Aston Villa e Sunderland. Sempre a metà classifica c’è anche lo scontro tra Liverpool e West Bromwich Albion. Reds vicini al gol in avvio di gara con l’invito di Suarez per Kuyt a destra, ma il suo tiro termina fuori. I Baggies passano sorprendetemente, con la complicità di Glen Johnson: retropassaggio debole intercettato da Mulumbu, palla a Odemwingie che davanti a Reina segna l’1-0 e porta a casa i tre punti.

Nella relegation zone brilla il successo del QPR sul Tottenham. Il gol partita lo segna Taarabt, con un calcio di punizione dai 30 metri a sinistra che sorprende Friedel sul primo palo. Il Tottenham ci prova in tutti i modi a pareggiare, ma alla fine arriva la quinta sconfitta sulle ultime nove gare per gli Spurs.
Con questi tre punti, il QPR aggancia il Wigan. I Latics, dopo aver battuto Manchester United e Arsenal, perdono contro il Fulham. 
Il Wigan passa in vantaggio con un esterno destro di Boyce che si infila sul palo più lontano. Ma il pareggio del Fulham arriva subito dopo con Pogrebnyak: sinistro da fuori area e palla a fil di palo. All’ultimo minuto una punizione di Riise dalla sinistra pesca Senderos al centro che di testa fa 2-1.
Sempre in zona salvezza, il Bolton pareggia con lo Swansea. Partono meglio i gallesi, che con un destro a girare di Sinclair trovano il gol dello 0-1 dopo appena sei minuti. Ma anche per il pareggio non bisogna attendere a lungo: cross di Petrov dalla sinistra e piattone di Eagles al centro che vale l’1-1. Lo Swansea domina l’incontro ma non trova più la via del gol. 
Ne approfitta il Blackburn che sconfigge il Norwich con due gol a cavallo dei due tempi. Il vantaggio arriva con un lungo cross dalla sinistra di Pedersen che trova Formica solo in area: palla tra le gambe di Ruddy e 1-0. Il raddoppio arriva con una splendida iniziativa di Hoilett: parte dalla sinistra, si accentra e con uno splendido destro a girare manda il pallone sotto l’incrocio. 
Prosegue invece la marcia verso l’Europa del Newcastle, che demolisce lo Stoke City ancor più di quanto non racconti il 3-0 finale. I Magpies passano subito in vantaggio: cross di Ben Arfa dalla sinistra, colpo di testa di Cissè sulla traversa e tap in vincente di Cabaye. Il francese serve anche un assist splendido per il taglio orizzontale di Cissè: sinistro a incrociare e undicesimo gol in dieci partite per il senegalese. Il terzo gol è ancora opera di Cabaye, che raccoglie una corta respinta della difesa e con un destro a giro dal vertice sinistro trova lo splendido gol che chiude i conti.
E adesso tutti comodi in attesa del prossimo turno: un derby così esplosivo a Manchester non si vedeva dal 1968 (per dare un’idea: giocava Bobby Charlton, i Beatles cantavano Hey Jude e il film più visto era 2001 Odissea nello spazio di Kubrick).
La miccia è accesa, preparatevi ai fuochi d’artificio…

The Good: Yohan Cabaye. Il centrocampista del Newcastle, avanzato da Pardew come seconda punta, domina l’incontro con lo Stoke. Combatte a tutto campo, è presente sotto porta per ribadire in rete il primo gol, e mostra raffinatezza di tocco sia per segnare che per far segnare i compagni.
The Bad: Rafael da Silva. Chissà quanto rimpiangono i fratelli Neville i tifosi dello United. Gary si è dovuto ritirare, Phil – ironia della sorte – era in campo per l’Everton. Il terzino brasiliano del Manchester fa il suo in fase di spinta, ma sembra un dilettante sul primo e sul quarto gol dell’Everton. Due suoi “vuoti” che aprono e chiudono l’incontro. Con l’augurio che non gli costino la stagione.
The Ugly: Adel Taarabt. Riesce nella difficile impresa di farsi espellere per protestare su un fallo (evidente) che aveva commesso un compagno, che infatti non stava protestando. Quinta espulsione stagionale ai danni del QPR, che dovrà fare a meno di uno dei suoi uomini più in forma.

RISULTATI

Arsenal - Chelsea
0-0

Aston Villa - Sunderland
0-0

Blackburn - Norwich
2-0
41’ Formica, 49’ Hoilett
Bolton - Swansea
1-1
14’ Eagles – 6’ Sinclair
Fulham - Wigan
2-1
58’ Pogrebnyak, 89’ Senderos – 57’ Boyce
Newcastle - Stoke City
3-0
14’ e 57’ Cabaye, 18’ Cissè
QPR - Tottenham
1-0
24’ Taarabt
Man Utd - Everton
4-4
41’ e 69’ Rooney, 57’ Welbeck, 62’ Nani – 33’ e 83’ Jelavic, 68’ Fellaini, 85’ Pienaar
Liverpool - West Brom
0-1
75’ Odemwingie
Wolves - Man City
0-2
27’ Aguero, 74’ Nasri

CLASSIFICA

Manchester Utd
83
West Brom. Albion
45
Manchester City
80
Swansea
43
Arsenal
65
Stoke City (1 p. rec.)
42
Newcastle (1 p. rec.)
62
Norwich
42
Tottenham (1 p. rec.)
59
Aston Villa (1 p. rec.)
36
Chelsea (1 p. rec.)
58
Wigan
34
Everton (1 p. rec.)
48
Queen’s Park R.
34
Liverpool (1 p. rec.)
46
Blackburn
31
Fulham (1 p. rec.)
46
Bolton (2 p. rec.)
30
Sunderland
43
Wolverhampton
23

Valerio Brutti