Sorgogno, piccola comunità nel centro della Sardegna, provincia di Nuoro. Paesino piccolo, gente tosta, come tutti i sardi. Cagliari calcio unico amore, simbolo di un’isola che da sempre vive dell’orgoglio dei suoi abitanti, uniti e fieri sotto la bandiera dei quattro mori.
È qui che inizia la storia di Marco Sau, ragazzo talentuoso, piccolino (da qua il soprannome di “Pattolino”) e dal destro fatato. Inizia la sua carriera nelle giovanili della squadra locale sino al 2005, dove finalmente approda al Cagliari, squadra primavera. Da qui, un continuo girovagare: prima Manfredonia, poi Albinoleffe, infine Lecco. Poi il 2010, quando approda al Foggia, guidato da quel Zeman, tecnico che rese grande la piazza pugliese nei primi anni 90’.
Sotto la guida del Boemo, 20 goal in 33 presenze; la Serie B gli da una chance, la Juve Stabia neo-promossa lo prende in prestito per la stagione 2011-2012.
Il risultato? 36 presenze e 21 goal, secondo nella classifica capocannonieri dopo Ciro “ Il Grande” Immobile, attaccante del Pescara campione del campionato cadetto. Da segnalare nelle note il goal a Marassi contro la Sampdoria, premiato come segnatura più bella della stagione di Serie B. Guardare per credere.
Campionato 2012-2013. Ritorno a casa, pressione tanta, speranze molte; ormai tutta la Sardegna conosce il suo nome, le aspettative per la prima stagione in Serie A con la maglia della sua terra sono innumerevoli. 24 presenze, 12 goal fino ad oggi, uno ogni due partite, uno più bello dell’altro.
Tonara, la città delle sue origini, ha un sindaco dal medesimo cognome: quale dei ”Sau” ora, è il primo cittadino?
Davide Battistini.
@DaddeBattistini on Twitter
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