Idee fresche. Idee nuove.

Idee fresche. Idee nuove.
Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

lunedì 27 febbraio 2012

I DUBBI DI MORATTI E L' INTEGRALISMO DI LUIS ENRIQUE


LA ROMA VIENE UMILIATA A BERGAMO, L'INTER NON GUARISCE DA UNA CRISI INFINITA

In una venticinquesima giornata di Serie A che verrà ricordata soprattutto per il polverone alzatosi prima, durante e dopo Milan-Juventus, proviamo ad esaminare le situazioni più interessanti che hanno fatto da contorno alla sfida-scudetto di San Siro.

VIA RANIERI? - Ore caldissime quelle che si stanno vivendo in casa Inter. Ieri sera al San Paolo è arrivata la quinta sconfitta consecutiva (la quarta in campionato), nonché la dodicesima sconfitta della gestione Ranieri su trenta incontri disputati. Ed ora la posizione del tecnico testaccino non sembra più salda come nelle precedenti settimane. Moratti infatti si è preso qualche ora di tempo per riflettere sul da farsi, dopo che nelle interviste immediatamente successive alla partita di Napoli aveva fatto trasparire un' inedita sfiducia nei confronti della squadra e del tecnico, rei di non aver offerto la reazione che tutti i tifosi, lui per primo, si sarebbero aspettati. Il presidente neroazzurro soprattutto vuole verificare le reali motivazioni di Ranieri e dei giocatori, capire se ancora credono in una rincorsa a un posto Champions che ad oggi sembra un miraggio, dopodiché trarrà le proprie conclusioni. Ma come sempre accade in queste situazioni, in caso di responso negativo a pagare sarà l' allenatore. L' altra sensazione che filtra dall' ambiente interista è che, in caso di cambio di guida tecnica, non verrà fatto un ulteriore investimento, dato che si tratterebbe del terzo tecnico sotto contratto della stagione. Ecco quindi che prendono corpo due soluzioni interne: Giuseppe Baresi, attuale allenatore in seconda, o Andrea Stramaccioni, tecnico della Primavera. Molto meno percorribile, per i motivi sopra elencati, la pista che porta a Walter Zenga, altro nome fatto nelle ultime ore che sicuramente troverebbe il favore dei tifosi. In ogni caso, si tratterebbe di un traghettatore, in attesa del grande colpo di giugno: Capello ora è libero e Moratti non fa certo mistero della stima che nutre nei suoi confronti, nonostante i trascorsi juventini nel periodo calciopoliano; e poi c'è Guardiola, per il quale in via Durini sarebbero disposti addirittura a mettere sul piatto ben 20 milioni di euro, come riportato dal quotidiano spagnolo Marca la scorsa settimana. L' unica cosa certa, in mezzo a tanto caos, è che Moratti prenderà una decisione sicuramente prima della delicata sfida di Domenica col Catania e che, se anche decidesse di rinnovare la fiducia a Ranieri, si tratterebbe comunque di una fiducia a tempo.

LUIS, PORQUE'? - Manca poco meno di un' ora all' inizio della sfida tra Atalanta e Roma, e da Bergamo arriva l' ufficialità delle formazioni. Tutto come di consueto, se non fosse per un' assenza che salta subito all' occhio: non Totti, che si sapeva fosse squalificato, ma Daniele De Rossi. Né tra i titolari, né tra i sette che si accomodano in panchina. Addirittura in tribuna accanto a Baldini. Perché? Dallo spogliatoio giallorosso trapela una dichiarazione di Luis Enrique: esclusione per scelta tecnica! La notizia suona subito strana, possibile che la Roma possa decidere di privarsi di uno dei centrocampisti più forti del mondo per scelta tecnica? No, impossibile. E così si scatena il tam-tam giornalistico alla ricerca della verità, memori anche dell' episodio Lamela-Osvaldo che costò un turno di riposo forzato a quest' ultimo per motivi disciplinari. Poi, a ridosso del fischio d' inizio, si scopre finalmente il motivo dell' esclusione: stavolta, per fortuna, nessuno scontro fisico o insulti tra compagni, ma un...banale ritardo alla riunione tecnica della mattina, che qualcuno addirittura dice ammonti a soli cinque minuti. Come spiegheranno nel post-partita gli stessi Baldini e Luis Enrique, con l' avvento del tecnico spagnolo in casa giallorossa vigono poche regole, che però, in quanto tali, vanno rispettate alla lettera. E poco importa che uno si chiami De Rossi e che, insieme a Totti, sia un' istituzione a Roma. Tra l' altro lo stesso giocatore, dopo una reazione piuttosto dura alla comunicazione che non avrebbe preso parte alla sfida, in seguito si sarebbe convinto della bontà della scelta del tecnico e avrebbe ammesso le proprie colpe, stando almeno a quello che emerge dalle parole della dirigenza. Sarà vero? O è solo un tentativo di mascherare i primi scricchiolii all' interno dello spogliatoio? Per lo meno la vicenda De Rossi è servita a far passare in secondo piano il tonfo della squadra sul campo: un sonoro 4-1 che ridimensiona le ambizioni della Lupa e che sottolinea una volta di più quanto sia importante Capitan Futuro per la sua squadra: sarà stato un caso che l' Atalanta si è resa pericolosa sempre e solo bucando centralmente la fragile retroguardia romanista, laddove di solito staziona De Rossi? Forse, o forse no. Sta di fatto che Luis Enrique, talvolta, farebbe meglio a svestire i panni di "maestra d' asilo", facendo attenzione a quali sono le reali esigenze della squadra e non a chi fa il "cattivo". Altrimenti si rischia di fare come quell' uomo che per far dispetto alla moglie ecc ecc.., come ha brillantemente sintetizzato Fabio Caressa di SKY durante il programma Diretta Gol.

Nicolò Scotucci

Nessun commento:

Posta un commento