Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

lunedì 24 dicembre 2012

EDITORIALE: LA SLITTA DEL MILAN SI FERMA A ROMA, LAMELA E COMPAGNI AFFONDANO I ROSSONERI


LA SQUADRA DI ALLEGRI CROLLA NELLA PRIMA MEZZ’ORA DI GIOCO SENZA RIUSCIRE PIU’ A RIALZARSI, CONCLUDENDO UN TRAVAGLIATO 2012 CON UN  PESANTE K.O.

One, Two, Three, Four. Uno, Dos, Tres, Cuatro. Ballava al ritmo di “Pitbull” Lamela la Roma vista ieri sera all’Olimpico. Giusto però sottolineare un aspetto fondamentale: come nel caso degli ultimi successi del cantautore di Miami, la formazione giallorossa si è avvalsa di un featuring, ovvero di una collaborazione. E il nome è di quelli importanti, un pezzo da 90: stiamo ovviamente parlando del Milan.
La squadra di Allegri ha preso in mano da subito il pallino del gioco ed è andata in pressing sull’avversario con continuità: contro la Roma di Zeman, però, non è necessariamente la migliore delle idee, data l’enorme pericolosità dei giallorossi nei ribaltamenti di fronte.

Arriviamo così al punto chiave, citando una massima che ci giunge dal lontano mondo NBA-NFL: “L’attacco vende i biglietti, la difesa vince le partite”. Istintivamente potremmo collegare questa frase all’allenatore boemo, da sempre fautore di un calcio prettamente offensivo. Razionalmente, invece, il riferimento è ben altro: la Roma di ieri è stata in grado di difendersi bene, rischiando qualcosa solo nella seconda frazione di gioco a partita ormai chiusa (eccezion fatta per l’occasione fallita nel primo tempo da El Shaarawy, ipnotizzato da Goicoechea), ripartendo ancor meglio e insidiando con puntualità la retroguardia rossonera.

Chi in realtà non si è difeso a dovere, senza pungere troppo in attacco, è stato il Milan, e un dato su tutti fa riflettere: il gol di Burdisso è il quattordicesimo centro subito da palla inattiva. Impensabile credere all’indifferenza di Allegri nei confronti di un problema tanto evidente quanto dannoso. Mario Yepes ha sfoderato probabilmente la peggior prestazione da quando veste la casacca rossonera, opponendosi troppo fragilmente a Osvaldo in occasione del raddoppio giallorosso: condimento di una frittata che, complice l’intera retroguardia rossonera, è stata completata, cucinata e impiattata al 30’ del primo tempo dal tris di Erik Lamela, abile a sfruttare la doppia indecisione di Constant e De Sciglio.

Le reti nella ripresa di Pazzini su rigore e di Bojan, anticipate dal poker del “Coco” ex River Plate, servono solo a rendere meno amara una punizione molto severa per i rossoneri, che dopo il filotto di successi contro Juve, Catania, Torino e Pescara si schiantano contro il muro giallorosso senza riuscire a mettere la quinta. Boateng ha sicuramente disputato partite peggiori, ma è la soluzione falso nueve adottata da Allegri a non convincere ancora: Pazzini contro il Pescara non aveva brillato, ma funge pur sempre da punto di riferimento in avanti e in area di rigore. Ergo: giocare con un attaccante di ruolo conviene, Barcellona escluso…

Con la sconfitta di Roma si chiude così un burrascoso 2012 per il Milan, riassumibile in una sola frase, forte ma inequivocabile: dalle stelle alle stalle. Dalla vetta della classifica con Ibrahimovic, Thiago Silva, Nesta, Van Bommel, Gattuso, Seedorf  ecc. al crollo in campionato a favore della Juventus. Dalle false promesse di Berlusconi sulla permanenza del duo Ibra-Thiago alla cessione di entrambi al PSG, con conseguente smantellamento della vecchia guardia che ha visto la sola permanenza di Bonera e Ambrosini dalla vittoriosa finale di Atene 2007. Dalla vana speranza dei tifosi di vedere i propri campioni partenti sostituiti da giocatori all’altezza, all’acquisto di giocatori fuori rosa addirittura strapagati(Pazzini e 7mln per Cassano ne è l’esempio principale). Da squadra favorita per il campionato ai falsi ultracompetitivi dell’Europa come obiettivo massimo(quante volte nei nostri editoriali abbiamo parlato di Nessuna illusione, nessuna esaltazione relativamente alla stagione rossonera...), passando per mille partite gettate al vento. Senza contare gli ultimi episodi da telenovela Berlusconiana (la vicenda Guardiola su tutte), con il presidente milanista palesemente sfiduciato nei confronti di un Allegri al quale è già stato virtualmente dato il benservito a fine stagione.

Con l’infortunio di De Jong e la saudade do Brasil di Pato e Robinho, il cui apporto in campo è diventato direttamente proporzionale alla voglia di restare a Milano, potrebbero aprirsi nuovi scenari nel mercato di Gennaio per il Milan: nomi tanti, trattative effettive poche. El Shaarawy è stato finora un fantastico leader, ma non può reggere quasi da solo il peso di un intero attacco: più in generale, urge un rinforzo per reparto. Berlusconi pare intenzionato a mettere mano al portafogli: il Natale è ormai alle porte, qualche dono sarebbe più che gradito. Per chi dovrebbe davvero avere Il Milan nel cuore, nel profondo dell’anima, questo ed altro.

Simone Nobilini

(@SimoNobilini on Twitter - Si ringrazia @CaiazzoMartina per la collaborazione)

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