Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

sabato 1 dicembre 2012

EDITORIALE MILAN: “EL (SHAARAWY) SEGNA SEMPER LU”, I ROSSONERI ESPUGNANO CATANIA: 1-3


LA SQUADRA DI ALLEGRI TORNA A VINCERE IN TRASFERTA IN CAMPIONATO DOPO DUE MESI: L’ULTIMO SUCCESSO ESTERNO RISALIVA ALL’ 1 SETTEMBRE (1-3 A BOLOGNA). MA NON MANCANO LE POLEMICHE...

“El segna semper lu”. Tanti appassionati di calcio probabilmente ripenseranno, leggendo questa frase, a Maurizio Ganz, ex centravanti di Milan e Inter tra le altre. Ma non è il bomber di Tolmezzo il soggetto di cui vogliamo parlare. “El segna semper lu” sta diventando in realtà un soprannome sempre più adatto (grazie anche all’analogia con il cognome) al Freddie Mercury rossonero (per chi si fosse perso questo paragone, consiglio la lettura dell’editoriale precedente --> http://discoveryfootball.blogspot.it/2012/11/editoriale-milan-volli-sempre-volli.html), ovvero Stephan El Shaarawy.
Il Faraone da Savona prosegue nel suo momento magico: con la doppietta rifilata ieri al Catania ha raggiunto quota 12 gol in campionato, rafforzando la propria posizione in testa alla classifica cannonieri e riportando il Milan al successo in trasferta.
A dire il vero il match non si era messo benissimo per i rossoneri, che pur tenendo in mano il pallino del gioco nei primi 10 minuti e rendendosi pericolosi con un sinistro di Boateng, si sono fatti trafiggere dal decimo gol stagionale subìto da palla inattiva, firmato dall’ex Nicola Legrottaglie con la collaborazione di Acerbi e De Sciglio. Prestare maggior attenzione alle marcature su palle inattive nelle sedute d’allenamento non sarebbe una cattiva idea, per usare un eufemismo: mister Allegri dovrebbe lavorarci su, e parecchio.
Il primo tempo risulta abbastanza soporifero, e non è la prima volta in stagione. Constant e soprattutto De Sciglio si propongono con continuità sulle fasce, ma i cross dei due laterali sono sempre preda della difesa catanese: senza prime punte, come per esempio Pazzini, difficile rendersi pericolosi in area di rigore, a maggior ragione sulle palle alte.
Boateng e Robinho sono spettatori non paganti nei primi 45 minuti: l’esperimento del “falso nueve” con il ghanese non sembra funzionare, il brasiliano invece corre a vuoto e non riesce mai a rendersi utile.
Dopo 4’ della ripresa, però, a mettere in partita il Milan ci pensa uno sciagurato Pablo Barrientos: già ammonito nella prima frazione di gioco per una simulazione degna della miglior Tania Cagnotto, l’argentino scalcia da dietro ingenuamente Nocerino: secondo giallo e squadra di Maran costretta a giocare in 10 per i restanti 40’.
In 10’ il match cambia padrone: cross di De Sciglio spizzato da Robinho, El Shaarawy da due passi (ma in netta posizione di fuorigioco) mette dentro e fa 1-1. Il pubblico catanese, giustamente imbufalito, viene però zittito una seconda volta da uno splendido gol del redivivo Kevin-Prince Boateng, che liberatosi ottimamente al limite dell’area disegna un destro a giro imparabile per Andujar.
Il Catania non riesce più a riprendersi e il contraccolpo si fa sentire: il Milan sfiora ripetutamente il 3° gol in contropiede, divorando occasioni clamorose con Emanuelson, El Shaarawy e con un Robinho in stile Egidio Calloni. I rossoneri reclamano anche per due rigori: l’intervento falloso di Pablo Alvarez su Nocerino lanciato a rete sembra evidente, come dubbioso è il contatto all’altezza del dischetto su Boateng, che nel finale verrà espulso per un fallo da dietro ingenuo e irruento, ma più probabilmente da ammonizione.
A chiudere definitivamente la partita ci pensa ancora una volta lui, El Shaarawy, che al 92’ firma con un bellissimo destro a giro la rete dell’1-3 finale. Ennesimo Chapeau a un ragazzo che sta sempre più assumendo la forma di un campione.
Dopo il match vinto contro la Juventus, serviva un segnale di crescita. Il Milan l’ha mostrato parzialmente: fino all’espulsione di Barrientos la squadra di Allegri ha creato poco e nulla, dimostrando che un uomo al centro dell’area di rigore serve (Pazzini per Boateng nonostante il gran gol, unico lampo della sua partita) e che Bojan, con le sue accelerazioni, è nettamente più utile e pericoloso rispetto a un Robinho davvero inguardabile ieri al “Massimino”.
In fase difensiva, la retroguardia rossonera ha sofferto raramente, concedendo però gol in occasione dell’unica chance creata dal Catania: come già detto in precedenza, obbligatorio rivedere le marcature sui calci piazzati.
Vietato rilassarsi ora. E “Freddie Mercury” El Shaarawy ce lo ricorda nuovamente:”The show must go on…”.

Simone Nobilini
(@SimoNobilini)

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