Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

sabato 19 gennaio 2013

ABETE-BERETTA RIELETTI: LA VENTATA DI RINNOVAMENTO NON SOFFIA GIA' PIU'

ABETE IN FEDERCALCIO, BERETTA IN LEGA. NON E' CAMBIATO NULLA

Dopo gli scandali e i problemi che il calcio italiano ha dovuto affrontare negli ultimi anni si era diffusa un'idea di cambiamento e di rinnovamento negli organi politici di questo sport.
In queste ultime settimane sarebbe stato possibile dare uno scossone ai vertici della “FIGC” e della “Lega calcio”, i due organi più importanti, tramite le elezioni dei rispettivi presidenti. Non è stato così.

Il 14 gennaio è stato rieletto alla guida della "Federcalcio" Giancarlo Abete, con addirittura il 94,34% dei voti, essendo l'unico candidato in corsa e il suo mandato terminerà nel 2017.
Gli aventi diritto al voto presenti al Park Hotel di Roma erano 288, di cui 256 hanno espresso il loro parere favorevole per il presidente uscente.
“Abete è la continuità nell'ottica del cambiamento” ha commentato Claudio Lotito.
L'unica novità si chiama Simone Perrotta, giocatore in attività della Roma, che entra in FIGC con un ruolo di mediazione tra le istituzioni e il calcio giocato.
Ieri, 18 gennaio, è stato poi confermato presidente della “Lega calcio” Maurizio Beretta, raggiungendo i 14 voti che rappresentavano il quorum.
Per arrivare a questa decisione sono stati necessari ben 6 scrutini, insomma una decisione che non accontenta tutti e che troverà con molta probabilità svariati ostacoli sulla propria strada.
I voti contrari sono arrivati dai rappresentanti di Inter, Juventus e Roma che però non sono riuscite a convincere anche gli altri aventi diritto al voto.
Non a caso queste tre big sono rimaste fuori dalla spartizione dei posti nel consiglio federale e nel consiglio della lega.

Beretta si è detto entusiasta per il ritorno di Adriano Galliani, Direttore sportivo del Milan, in Lega: "E' un segnale formidabile il ritorno di Galliani in Lega. Oggi ha prevalso la necessità di arrivare con un assetto perfezionato all' insediamento del Consiglio Federale, per non ripetere l'esperienza dello scorso quadriennio, quando non eravamo arrivati in tempo. Il lavoro che si vuole fare sarà nell'interesse di tutte e 20 le squadre, non solo di quelle che ci hanno votato.Tutti avremmo auspicato un'elezione all'unanimità in uno o l'altro verso, ma non è stato possibile.
Contrariato per il risultato dell'elezione invece, il presidente della Juventus, Andrea Agnelli: "Una buona notizia, la lega si è data un governo. Che allo stesso tempo è cattiva perchè rappresenta solo il 30% delle squadre. Critiche sono arrivate anche da AngeloMario Moratti, rappresentante dell'Inter: "Si è deciso di sposare ancora la vecchia mentalità. Con la conferma di Beretta noi ci auguriamo che si facciano le riforme che devono essere fatte. Stiamo lì e aspettiamo.
Beretta ha poi trovato un posto in Lega per la maggior parte dei suoi elettori. Queste le cariche: Galliani (Milan) vice-presidente. Lotito (Lazio) e Pulvirenti (Catania) consiglieri federali. Cairo (Torino), Cellino (Cagliari), Ghirardi (Parma), Guaraldi (Bologna), Percassi (Atalanta), De Laurentiis (Napoli), Pozzi (Udinese), Lo Monaco (Palermo), Preziosi (Genoa) consiglieri di Lega.

Si dice che il calcio sia lo specchio della società; affermazione che trova conferma nelle concomitanti elezioni dello Stato Italiano, da una parte e dall'altra infatti, la tanto sperata ventata di rinnovamento, sembra non soffiare già più.

Giammarco Bellotti
@Giambellotti on Twitter

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