Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

lunedì 14 gennaio 2013

EDITORIALE : LA LANTERNA ACCECA SAMP E MILAN, A MARASSI FINISCE 0-0

LA SQUADRA DI DELIO ROSSI, DOPO AVER ESPUGNATO LO JUVENTUS STADIUM, FERMA ANCHE I ROSSONERI, POCO BRILLANTI E INCISIVI. E IL MERCATO NON DECOLLA..


Continuità, questa sconosciuta. Dopo il sofferto successo casalingo contro il Siena, il Milan spreca contro la Sampdoria la chance di conquistare la seconda vittoria consecutiva in campionato.
Tre punti sarebbero stati fondamentali per rimanere attaccati al treno che porta alla stazione Europa. Eppure, nonostante l’ennesimo passo falso della Roma e la sconfitta della Fiorentina ad Udine, la banda di Allegri non riesce ad espugnare Marassi, fallendo un’importante opportunità per scavalcare gli uomini di Zeman e insidiare il 5° posto occupato dalla squadra di Montella.

La prova offerta a Genova dal Milan conferma, se ce ne fosse ancora il bisogno, di come questa squadra sia a corto di qualità e necessiti, conseguentemente, di nuovi acquisti per migliorare la rosa. Galliani tuttavia al momento continua a interpretare il ruolo delle ormai note tre scimmiette sagge giapponesi, “Non vedo, non sento, non parlo (di acquisti)”. Rivedere la propria posizione, per l’AD rossonero, sarebbe consigliabile.

A preoccupare infatti non è tanto il risultato (un pareggio a Genova, contro una Samp in forma e reduce dall’inatteso successo di Torino contro la Juve, può starci), quanto la prestazione: una sola vera palla gol creata in 90 minuti, nella ripresa sull’asse Niang-Bojan-Boateng, è davvero troppo poco. Abbiati, costretto agli straordinari nei primi 20 minuti di gioco da tre conclusioni insidiose di De Silvestri, Poli ed Eder su calcio piazzato, risponde presente e salva il risultato. Il Milan reagisce, controlla il match per i restanti 25 minuti della prima frazione di gioco, ma le conclusioni di Bojan e Montolivo non creano particolari preoccupazioni al quasi inoperoso Romero.

Il reparto difensivo disputa un buon match, follie di Mexès a parte: clamoroso l’errore del francese che spiana la strada ad Icardi, incapace però di trovare la porta da buona posizione sull’uscita di Abbiati. Zapata ha contenuto bene il gioiellino blucerchiato numero 98, mentre De Sciglio è stato per distacco il migliore in campo. Il centrocampo rossonero, orfano di Ambrosini per un problema muscolare dalla mezz’ora del primo tempo, ha offerto una discreta prestazione, Boateng a parte: il ghanese continua a latitare, sbagliando troppi appoggi e giocando con troppa sufficienza.
Per quanto concerne il reparto offensivo, invece, potremmo azzardare un “No El Shaarawy? No party”. Casualità o no, la peggior prestazione stagionale del Faraone, mai in partita, è coincisa con una penuria assoluta di palle gol per il Milan. Bojan è partito bene, giocando un’ottima prima mezz’ora, salvo poi spegnersi definitivamente. Positivo invece Niang, che pur con qualche imprecisione di troppo ha dimostrato voglia e buone qualità, rientrando spessissimo “alla El Shaarawy” anche in fase difensiva. Schierarlo al centro dell’attacco e non largo a destra, ruolo più congenito a Bojan, potrebbe essere in futuro la soluzione migliore.

Dire che l’attacco baby abbia fatto flop pare esagerato: era infatti la prima volta che El 
Shaarawy, Bojan e Niang giocavano insieme dal primo minuto, e una giornata no all’uomo che finora ha trascinato da leader il Milan si può concedere. Tutt’altro che un’esagerazione, invece, è la richiesta alla società da parte dei tifosi di intervenire sul mercato: come già detto, Mexès non offre continuità di prestazione, Acerbi non ha convinto e Yepes, ormai 37enne, non può giocare ogni match. Davanti, con la partenza di Pato, c’è bisogno di un’altra punta e il centrocampo necessita di maggior qualità: il solo Montolivo non può ovviamente bastare.

Concludere i nostri editoriali con questa frase rischia di diventare ormai un’abitudine, seppur i dati di fatto la giustifichino a pieno: Dottor Galliani, è proprio sicuro che il Milan sia A posto così?

Simone Nobilini
@SimoNobilini

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