11 MILIONI PER UN CLASSE '94 SEMBRAVANO UN'ESAGERAZIONE. SEMBRAVANO..
Se arrivi ad Appiano Gentile da semi-sconosciuto e ti propongono di prendere la maglia numero 10, evidentemente non può essere un caso. Soprattutto se fino a pochi giorni prima quella stessa maglietta veniva indossata da uno dei trequartisti più forti d’Europa, un olandese che con il nero e il blu addosso aveva vinto tutto a Milano.
Ma per Teo, come ormai lo chiamano tutti alla pinetina, non è mai stato un problema. “Il numero non conta” dice, e da quanto ha dimostrato fino a questo momento, nemmeno pesa. Personalità, voglia, qualità e costanza nelle prestazioni hanno fatto diventare il giovane croato uno dei punti fermi della formazione di Stramaccioni, che nonostante le difficoltà patite a causa degli infortuni, non ha mai potuto prescindere dal giovane ragazzo classe 94’.
Accellerazione bruciante, sterzate al limite e pallino del gioco sempre nei suoi piedi, queste le caratteristiche principali del giovanotto di Linz, piccola città austriaca che ha nel nome di Keplero il suo più illustre cittadino.
Trasferitosi a tredici anni a Zagabria, gioca per 5 anni nel settore giovanile della Dinamo dove arriva sino alla prima squadra, coronando il sogno dell’esordio in Champion’s League a soli diciassette anni.
Per lui l’Internazionale Milano ha speso 11 milioni di euro più bonus, per molti un azzardo visto la giovane età e la non conoscenza del campionato italiano: dopo 12 partite è ancora da ritenersi tale?
Davide Battistini
@DaddeBattistini on Twitter
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