Fino alla
fine. Fino all’ultima giornata di campionato. Si deciderà in contemporanea tra
Siena e Pescara, già retrocesse entrambe, il futuro di Milan e Fiorentina: sarà
Champions o Europa League? Chi vivrà,
vedrà.
I Men in Gold per l’occasione avevano un
importante match point sulla racchetta: a San Siro arrivava una Roma reduce sì
dall’inatteso K.O. interno contro il Chievo ma pur sempre avversario temibile e
di spessore. I giallorossi avevano la chance di essere l’unica squadra in grado
di vincere entrambi i match in stagione contro il Milan, dopo il 4-2 dell’andata:la
partita del Meazza, tuttavia, si è rivelata nel complesso equilibrata e priva
di grandi emozioni. Sorvolando sulla solita idiozia razzista nei confronti di Balotelli che ha provocato la sospensione del match e che difficilmente vedremo terminare a meno di reali e forti prese di posizioni, lo 0-0 è sembrato un risultato più che corretto.
Due espulsioni di Muntari e Totti (corrette) a parte, il match ha visto i giallorossi tentare più conclusioni verso la porta di Abbiati, che ha sempre risposto presente nelle occasioni in cui è stato chiamato in causa. Sul Milan, poco da dire: condizionati dall’uomo in meno dal 41’ del primo tempo, i rossoneri hanno ovviamente faticato a costruire gioco senza peraltro subire troppo da una Roma poco incisiva davanti.
Davanti a
molteplici espressioni di malumore da parte di tanti tifosi rossoneri dopo il pareggio
di ieri sera ci sarebbero un paio di considerazioni da fare.
Il primo
punto è chiaro: come già ribadito, giocare in 10 vs 11 non è mai ovviamente
semplice, a maggior ragione contro una squadra che può vantare un trio come
quello formato da Totti, Osvaldo e Lamela davanti. Ciò che risulta
indiscutibilmente vero è che il Milan non abbia mostrato il giusto approccio
sin dal primo minuto, situazione già vissuta più volte in questa stagione.
Chiudere il discorso terzo posto con una giornata d’anticipo sarebbe stato
importante: ai rossoneri toccherà espugnare Siena per ottenere la
qualificazione ai preliminari di Champions.
Punto numero
due: le lamentele sulla squadra si susseguono e non si sono mai placate, a
maggior ragione dopo la prestazione offerta dai ragazzi di Allegri ieri. Ma guardando
in faccia la realtà, la rosa del Milan è sempre stata la stessa da inizio
stagione, con l’unica, fondamentale addizione che porta il nome di Mario
Balotelli nel mercato di Gennaio. Che l’unico uomo in grado di dare tecnica e
qualità alla linea mediana milanista fosse Riccardo Montolivo si sapeva da
tempo: normale che, in sua assenza, il centrocampo fatichi ad impostare e ad
accompagnare le azioni offensive, data la staticità di Ambrosini (non proprio
più un giovincello…) e Muntari. Non una novità. La speranza dei tifosi rossoneri è che Adriano
Galliani, a campionato quasi terminato, abbia capito come completare questa
squadra, soprattutto a centrocampo e in difesa.
Difesa che
ieri, soprattutto centralmente, ha disputato una buona partita, con Zapata e
Mexès sempre autori di ottime chiusure. Prestazioni convincenti a metà, invece,
sugli esterni: De Sciglio è apparso in calo mentre Constant, dopo un primo
tempo confusionario, ha disputato una buonissima ripresa. A centrocampo il
migliore è stato il solito Flamini mentre davanti Balotelli ed El Shaarawy
hanno lottato ma non inciso.
Sarà Siena,
dunque, il crocevia della stagione rossonera. Tre punti per un terzo posto: la
ricorrenza di quel numero 3, tanto caro a qualcuno come Dante che proprio in
terra toscana nacque e acquisì fama e traguardi importanti. Come quelli che
vorrebbe ottenere il Milan: in questo caso il Sommo Poeta perdonerà l'inferno rossonero, ma la sua Firenze
dovrà essere tenuta lontana...
Simone Nobilini
(@SimoNobilini on Twitter)
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