Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

giovedì 4 ottobre 2012

AAA ASSOCIAZIONE CALCIO MILAN CERCASI!

LA CLAMOROSA INVOLUZIONE IN UNA SOLA ESTATE DEL CLUB DEL PRESIDENTE (ASSENTE) BERLUSCONI

14 Giugno 2012. Su Milan Channel, Silvio Berlusconi annuncia in pompa magna :”Thiago Silva resta. Ad Ibra verrà data la maglia numero 10”.

Quel Giovedì,  dai tifosi del Milan ,verrà solo ricordato come l’inizio della fine.                                              
Parole forti, vero, forse troppo. Ma al momento risulta difficile, per il club di via Turati, vedere la luce in fondo al tunnel.

Del mercato rossonero (allenatore compreso) si è già discusso abbastanza: sarebbe insensato parlarne ancora, la stagione ormai è iniziata e Allegri deve accontentarsi di ciò che ha a disposizione, almeno fino a Gennaio.

Ciò che invece ha senso è chiedersi: cos’è successo a questa società? Si è sempre parlato del cosiddetto stile Milan, ma soprattutto di un grande apporto del presidente Berlusconi alla causa rossonera e del grande lavoro dell’AD Adriano Galliani, considerato un vero e proprio mago del mercato.                                      

Perfetto, ora proviamo a giocare a Memory: prendete queste 2 carte e provate a trovare le loro simili, o copie, nel sistema del Milan odierno. Non ci riuscirete.

Perché? La realtà attuale è molto semplice: Silvio Berlusconi è presidente dell’Associazione Calcio Milan di nome, ma non di fatto. Il teatrino che ha caratterizzato la vicenda Thiago Silva-Ibrahimovic è stato un boccone troppo amaro da digerire per i tifosi ed è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: nessuno si sarebbe mai aspettato un tale colpo basso da chi è stato osannato (giustamente) per aver portato il Milan a diventare il famigerato “Club più titolato al mondo” dal 20 Febbraio 1986 ad oggi.

Nella lista degli impegni del Cavaliere, il Milan è evidentemente finito in fondo alla graduatoria: poche presenze allo stadio, niente investimenti, ritorno al gelo totale con la tifoseria (ricordate quando venne acclamato da 80.000 persone alla festa scudetto di 2 soli anni fa?).

Il capitolo Galliani è necessariamente collegato a quello del presidente: solite frasi fatte per rassicurare i tifosi ("Ultracompetitivi, Siamo a posto così, Stiamo sereni, Tutto è aperto", ormai diventate addirittura hashtag scherzosi su Twitter) e poco altro, dimostrazione che i maghi del mercato, in questo momento, sono ben altri. Il geometra di Milanello è sempre stato in grado di portare a casa grandi acquisti, ma solo con il benestare e con l’aiuto economico di Berlusconi. Per la voce “fare un grande mercato e spendere poco”, citofonare a casa Pradè.

Ciò che bisogna ammettere è che questa società sta toccando uno dei punti più bassi della propria storia.   La ciliegina sulla torta o, se preferite, l’emblema della situazione Milan in questo momento è riscontrabile in un video creato dalla società e postato su YouTube, all’interno del quale i vari Ambrosini, Allegri, El Shaarawy, Montolivo, Bojan ecc. invitano i tifosi rossoneri ad accorrere numerosi allo stadio in occasione del Derby che si disputerà domenica sera.
Un video dettato da un motivo e da una consapevolezza ben precisa: la società è chiaramente conscia di non avere più la fiducia dei tifosi. Nei loro cuori la ferita inferta dal calciomercato estivo è ancora aperta e sanguina sempre più dopo le recenti pessime prestazioni della squadra di Allegri (successo di San Pietroburgo escluso).
Mai visto prima qualcosa di simile: per il tifoso milanese il derby è "La Partita", alla quale non si può e, soprattutto, non si vuole mai mancare.                                                           
Quest’anno invece assistiamo alla disperazione di una società, che si ritrova addirittura costretta ad implorare i propri tifosi affinché si rechino allo stadio.

"Rien ne va plus, les jeux sont faites". La storia ora è cambiata. Il perché chiedetelo al Cavaliere…





 Simone Nobilini (@SimoNobilini)

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