Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

martedì 2 ottobre 2012

PALLA A TERRA E GIOCO FLUIDO, ECCO I TRE PLAY-MAKER DI CONTE

BONUCCI, PIRLO, VUCINIC E LA DORSALE BIANCONERA

"Il segreto della Juve è Pirlo" si diceva l'anno scorso, quando i bianconeri, dopo i due settimi posti, avevano ritrovato un gioco improvvisamente fluido e piacevole.

Intorno a gennaio però, nell'approccio degli avversari qualcosa cambia ed ogni singolo allenatore mette su Pirlo una marcatura a uomo. Quello che ci riuscì meglio fu sicuramente Claudio Ranieri, quando ancora allenatore dell'Inter, nel derby d'Italia allo Juventus Stadium, incolla Poli su Pirlo. Risultato: Juve ingolfata e punteggio bloccato sullo 0-0. Poi Ranieri farà l'errore di togliere Poli e perderà la partita.

Conte, per questa ed altre ragioni, adotta progressivamente un altro modulo: dalla difesa a quattro passa a tre, rinserendo Bonucci titolare.
Da lì le cose per la Juve cambiano. I bianconeri si sbloccano e vincono lo scudetto.

Quest'anno la stagione ricomincia e nella Genova rossoblu, gli uomini di Conte-Carrera incontrano le prime difficoltà. De Canio mette Bertolacci su Pirlo e la Juve riesce a vincere solo nel secondo tempo, in rimonta e grazie all'inserimento di Vucinic ed Asamoah.

Stessa cosa avviene a Londra col Chelsea, con Oscar appiccicato a Pirlo e a Firenze, ma la Juve, nonostante tutto, non perde. Perchè?

Molto semplice. I bianconeri giocano con tre play-maker, che formano una sorta di spina dorsale che attraversa l'undici juventino.

Nell'esordio in Champions League con i Blues di Di Matteo, nonostante la prova sottotono di Pirlo, la Juve è riuscita a esprimere comunque un gioco piacevole e questo anche grazie a Leonardo Bonucci.
Il difensore arrivato dal Bari infatti, vedendo il compagno marcato a uomo da Oscar, avanzava di una decina di metri per aiutare la manovra e far salire così il baricentro della squadra.

Il terzo play-maker infine è Mirko Vucinic. Il montenegrino, per il modo in cui gioca, svolge un ruolo essenziale tanto quanto quello di Pirlo.

Lo zorro bianconero, per sua indole, si spinge verso il centrocampo a cercare il pallone. La sua capacità di saltare l'uomo gli permette di creare la superiorità, quella di tenere il pallone invece, consente alla squadra di alzarsi nei momenti di difficoltà.

Con muscoli come Marchisio e Vidal e polmoni come Asamoah e Lichtsteiner poi, tutto viene più facile.

Davide Bernardi



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