Punto e a
capo. Dopo il risicato successo casalingo contro il Genoa, il Milan non riesce
a trovare continuità, impattando per 2-2 al Renzo Barbera di Palermo. Si era
messo male il match per i rossoneri, con le reti di Miccoli (su rigore) e
Brienza che avevano nuovamente fatto vacillare come una scossa di terremoto la
già discussa posizione di Massimiliano Allegri. Un Milan molle regala troppi
spazi agli avversari ed è ancora una volta incapace di costruire gioco,
risultando poco incisivo in fase offensiva fino al raddoppio rosanero, che
sembrava aver definitivamente indirizzato la partita a favore della squadra di
Gasperini. Ma mai dire gatto se non ce l’hai nel sacco: ai rossoneri la voglia
di lottare non manca e i decisivi ingressi di Emanuelson e Bojan cambiano la
partita. Il prodotto della cantera del Barcellona entra subito in partita,
impegnando Ujkani e fornendo l’assist a Montolivo per la rete del 2-1, che
riaccende le speranze milaniste. A illuminare i suoi ci pensa poi, ancora una
volta, Stephan El Shaarawy, che con un gran gol permette al Milan di evitare la
sesta sconfitta stagionale in campionato.
Cosa va:
- A Palermo si è visto finalmente il
vero Bojan: carico, rapido, incisivo
in gran parte delle azioni rossonere. Con un Pato ancora anonimo e un Pazzini
in difficoltà, merita una chance da titolare.
- Stephan
El Shaarawy è ormai
diventato il leader di questa squadra. Capocannoniere del campionato con 7
reti, pur non avendo particolarmente brillato segna un gol fondamentale e dà il
solito grande contributo, rientrando spesso anche in fase difensiva. Il
“Piccolo Faraone” è sempre più grande.
- Riccardo
Montolivo: sta
iniziando a prendere in mano il centrocampo rossonero. Tra i 5 interpreti
scelti in mediana da Allegri è indubbiamente il giocatore con maggiore tecnica
e si vede.
Cosa non va:
- Allegri,
scelte e i cambi di modulo:
non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Massimiliano da Livorno insiste
nel proporre il 3-5-2 utilizzando però gli interpreti errati: la posizione
occupata ieri da Constant è il ruolo perfetto in cui schierare Emanuelson, ma
il tecnico rossonero continua a vedere l’olandese principalmente come trequartista.
Centrocampo con troppa poca qualità, escluso Montolivo. Pessimo il rientro di
Flamini, sostituito dopo 45min e spesso disattento. Iniziare il prossimo match
contro il Chievo con il modulo utilizzato nella ripresa a Palermo potrebbe
essere la scelta giusta per terminare finalmente la ricerca del modulo adatto.
- Gli
esterni: come al
solito, in questo Milan sembra impossibile vedere cross interessanti per i
giocatori rossoneri presenti in area di rigore. Constant alterna discrete
chiusure a errori clamorosi (come il retropassaggio che libera al tiro
Miccoli), Abate invece è troppo distratto e ingenuo: netto il fallo di mano che
induce Rizzoli a concedere il calcio di rigore. Urge il recupero di De Sciglio.
- Pato:
appena rientrato dai
noti problemi muscolari, appare ancora insicuro. Spreca una buona chance nel
primo tempo, quando si fa chiudere da Barreto in area di rigore prima di
calciare. Conosciamo tutti la sua grande capacità nella progressione, tenta un
paio di buone accelerazioni nella prima parte di gara senza però mai tentare la
conclusione. Da lui ci si aspetta sempre di più, soprattutto dopo la partenza
di Ibrahimovic, “apparente” causa dei suoi problemi tattici.
- Amelia: giocare poco non aiuta e si vede. Non
accenna nemmeno alla parata sul sinistro vincente di Brienza (com’era già
accaduto in occasione del gol di Candreva a Roma contro la Lazio). Non dà sicurezza:
perché non provare Gabriel per dare un senso allo spot extracomunitario speso
per il giovane portiere brasiliano?
Simone
Nobilini
(@SimoNobilini)
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