Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

mercoledì 31 ottobre 2012

CASA MILAN: UP & DOWN DI PALERMO

LE IMPRESSIONI DESTATE DALLA SQUADRA DI ALLEGRI DOPO IL PAREGGIO IN RIMONTA DI PALERMO



Punto e a capo. Dopo il risicato successo casalingo contro il Genoa, il Milan non riesce a trovare continuità, impattando per 2-2 al Renzo Barbera di Palermo. Si era messo male il match per i rossoneri, con le reti di Miccoli (su rigore) e Brienza che avevano nuovamente fatto vacillare come una scossa di terremoto la già discussa posizione di Massimiliano Allegri. Un Milan molle regala troppi spazi agli avversari ed è ancora una volta incapace di costruire gioco, risultando poco incisivo in fase offensiva fino al raddoppio rosanero, che sembrava aver definitivamente indirizzato la partita a favore della squadra di Gasperini. Ma mai dire gatto se non ce l’hai nel sacco: ai rossoneri la voglia di lottare non manca e i decisivi ingressi di Emanuelson e Bojan cambiano la partita. Il prodotto della cantera del Barcellona entra subito in partita, impegnando Ujkani e fornendo l’assist a Montolivo per la rete del 2-1, che riaccende le speranze milaniste. A illuminare i suoi ci pensa poi, ancora una volta, Stephan El Shaarawy, che con un gran gol permette al Milan di evitare la sesta sconfitta stagionale in campionato.

Cosa va:

-       A Palermo si è visto finalmente il vero Bojan: carico, rapido, incisivo in gran parte delle azioni rossonere. Con un Pato ancora anonimo e un Pazzini in difficoltà, merita una chance da titolare.

-       Stephan El Shaarawy è ormai diventato il leader di questa squadra. Capocannoniere del campionato con 7 reti, pur non avendo particolarmente brillato segna un gol fondamentale e dà il solito grande contributo, rientrando spesso anche in fase difensiva. Il “Piccolo Faraone” è sempre più grande.

-       Riccardo Montolivo: sta iniziando a prendere in mano il centrocampo rossonero. Tra i 5 interpreti scelti in mediana da Allegri è indubbiamente il giocatore con maggiore tecnica e si vede.

Cosa non va:

-       Allegri, scelte e i cambi di modulo: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Massimiliano da Livorno insiste nel proporre il 3-5-2 utilizzando però gli interpreti errati: la posizione occupata ieri da Constant è il ruolo perfetto in cui schierare Emanuelson, ma il tecnico rossonero continua a vedere l’olandese principalmente come trequartista. Centrocampo con troppa poca qualità, escluso Montolivo. Pessimo il rientro di Flamini, sostituito dopo 45min e spesso disattento. Iniziare il prossimo match contro il Chievo con il modulo utilizzato nella ripresa a Palermo potrebbe essere la scelta giusta per terminare finalmente la ricerca del modulo adatto.

-       Gli esterni: come al solito, in questo Milan sembra impossibile vedere cross interessanti per i giocatori rossoneri presenti in area di rigore. Constant alterna discrete chiusure a errori clamorosi (come il retropassaggio che libera al tiro Miccoli), Abate invece è troppo distratto e ingenuo: netto il fallo di mano che induce Rizzoli a concedere il calcio di rigore. Urge il recupero di De Sciglio.

-       Pato: appena rientrato dai noti problemi muscolari, appare ancora insicuro. Spreca una buona chance nel primo tempo, quando si fa chiudere da Barreto in area di rigore prima di calciare. Conosciamo tutti la sua grande capacità nella progressione, tenta un paio di buone accelerazioni nella prima parte di gara senza però mai tentare la conclusione. Da lui ci si aspetta sempre di più, soprattutto dopo la partenza di Ibrahimovic, “apparente” causa dei suoi problemi tattici.

-       Amelia: giocare poco non aiuta e si vede. Non accenna nemmeno alla parata sul sinistro vincente di Brienza (com’era già accaduto in occasione del gol di Candreva a Roma contro la Lazio). Non dà sicurezza: perché non provare Gabriel per dare un senso allo spot extracomunitario speso per il giovane portiere brasiliano?

Simone Nobilini
(@SimoNobilini)


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