IL TNAS RIDUCE LA SQUALIFICA DI CONTE, DECIDENDO DI NON SCHIERARSI
Proprio come quando i bambini giocano a "patata bollente". Nessuno la vuole, ma quando il tempo scade, chi ce l'ha perde e in questo caso deve prendere una decisione.
Nella vicenda Antonio Conte, legata allo scandalo "Calcioscommesse", la patata bollente, alla fine è rimasta al TNAS (Tribunale Nazionale d'Arbitrato Sportivo) che per non far male a nessuno, ha deciso di stare in mezzo, facendo però perdere un pò tutti.
Ha perso la Procura Federale, che ha visto cadere praticamente tutti i suoi capi d'accusa e ha perso Conte, che da sempre dichiaratosi innocente, sarà costretto a vedere dall'alto le partite della sua Juve ancora fino a dicembre.
La cosa che ha dell'incredibile è che la pena inflitta all'allenatore bianconero è la stessa che pochi mesi fa venne definita "non congrua", quando Conte decise-sbagliando-di patteggiare.
La realtà è molto semplice: il TNAS non ha voluto assolvere Conte per evitare l'ennesima enorme brutta figura alla F.I.G.C, che altrimenti sarebbe andata incontro anche alla probabile richiesta di risarcmento danni del tecnico leccese, per i due mesi già scontati lontano dal bordo del campo (ring).
Gli estremi per dichiarare Conte innocente c'erano eccome: dapprima accusato da Carrobbio, uno che è stato idagato da tre diverse procure e che nonostante i numerosi illeciti, grazie al patteggiamento sconterà solo due anni e due mesi di squalifica; e poi condannato per l'omessa denuncia delle combine relative a Novara-Siena 2-2 del 01/05/2011 e a Albinoleffe-Siena 1-0 del 29 maggio 2011 (all'epoca Conte sedeva sulla panchina della formazione senese), a dieci mesi di squalifica.
Successivamente, assolto dalle vicende di Novara-Siena, gli vengono comunque confermati i dieci mesi di squalifica per Albinoleffe-Siena.
La combine di quest'ultima partita, venne organizzata da Stellini, secondo di Conte, che quindi "non poteva non sapere" e da Poloni, secondo di Mondonico, quest'ultimo dichiarato però estraneo ai fatti.
La necessità di una riorma della giustizia sportiva è un'idea condivisa non solo dal presidente bianconero Andrea Agnelli.
Insomma che si tratti di cronaca o di sport, il risultato da giocare (giusto per rimanere in tema) è sempre quello: giustizia italiana, 2 fisso.
Davide Bernardi
Idee fresche. Idee nuove.
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