Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

domenica 14 ottobre 2012

IL DEMIURGO LUCESCU E LA FAVOLA DELLO SHAKHTAR

LA RINASCITA DEL TECNICO RUMENO DOPO L'ESPERIENZA ITALIANA E LA DEFINITIVA CONSACRAZIONE A DONETSK


Correva l’anno 1999. Era il 21 marzo, quando Sampdoria e Inter si affrontarono allo stadio Marassi: finì 4-0 per i blucerchiati.
Quella dèbacle costò la panchina all’allora allenatore nerazzurro Mircea Lucescu, subentrato a Gigi Simoni appena 4 mesi prima. 
Alzi la mano chi, da quel giorno, avrebbe mai creduto a una carriera da vincente per l’ex allenatore di Pisa, Reggiana e Dinamo Bucarest tra le altre. Eppure, il tecnico rumeno è riuscito ad imporsi dapprima nella duplice esperienza turca con Galatasaray (accoppiata Supercoppa Europea-Campionato) e Besiktas (Campionato 2002/03) per poi giungere nel 2004 sulla panchina dello Shakhtar Donetsk. 

Con ”la squadra dei minatori” Lucescu raggiunge traguardi importantissimi, interrompendo il dominio incontrastato della Dinamo Kiev grazie alla conquista di ben 6 campionati, 4 Coppe e 4 Supercoppe d’Ucraina. E non è finita qui. La ciliegina sulla torta arriva con la vittoria della Coppa Uefa nel 2008 ai danni del Werder Brema di Diego, Özil e Pizarro, squadra capace di eliminare il Milan di Ancelotti ai sedicesimi.

Lucescu ha certamente riportato lo Shakhtar ai massimi livelli nel campionato ucraino, ma ha avuto soprattutto una particolare abilità nel dare un’identità di gioco ben precisa e una capacità di dire la propria anche in Europa ad una squadra che, fino a quel momento, in competizioni come Coppa Uefa e Champions League appariva come una semplice comparsa.
Società ed allenatore sono stati in grado di allestire una rosa perfetta, con un mix di esperienza(il capitano Srna, Tymoschuk, poi ceduto allo Zenit, Hubschman, Pyatov, Ilsinho e Chygrynskiy, reduce dalla non esaltante esperienza al Barcellona) e di talenti(il trio brasiliano Willian,Luiz Adriano,Alex Teixeira e l’armeno Mkhitaryan) in grado di portare “i minatori” a costringere, nel 2009, il Barcellona degli invincibili a conquistare la Supercoppa Europea solo dopo i tempi supplementari; nel poi 2011 ad ottenere una storica qualificazione ai quarti di finale della Champions League con un doppio successo sulla Roma di Ranieri e, di recente, a giocare un match strepitoso allo Juventus Stadium, conclusosi con un pareggio che agli ucraini è andato decisamente stretto.

Come dite? Bella squadra lo Shakhtar? Rendete merito al Demiurgo rumeno che l’ha trasformata, plasmata e formata. Ha un nome e un cognome: Mircea Lucescu.

Simone Nobilini
(@SimoNobilini)

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