Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

lunedì 22 ottobre 2012

L'EMERGENTE: RAHEEM STERLING, CHE STAR AD ANFIELD!

UNA NUOVA STELLA FA IMPAZZIRE LA PREMIER:CLASSE '94, GIA' CONVOCATO IN NAZIONALE E A SEGNO NELLO SCORSO WEEK-END


Si discute sempre molto, al giorno d’oggi, dell’importanza dei giovani all’interno di una società moderna, e del ruolo che essi dovrebbero occupare in ogni paese, soprattutto in ottica futura.  Argomento, questo esaminato frequentemente anche in ambito calcistico.
Il problema spesso, è che tali discussioni finiscono poi per trattare temi quali le grandi difficoltà e le poche possibilità di emergere concesse realmente ad adolescenti e ventenni. Esistono le eccezioni però, e quando c’è un ragazzino che si presenta in modo eclatante su scala internazionale, allora, di sicuro, vale la pena di parlarne.

Nome: Raheem Shaquille Sterling.  Data di nascita: 8 dicembre 1994.  Nazionalità: inglese, pur essendo nato a Kingston, in Jamaica, ed essersi poi trasferito a Londra in compagnia della madre all’età di cinque anni.   E’ un centrocampista offensivo, che fa valere le sue doti maggiori come ala, piede preferito il destro, sulle spalle porta il numero 31.  Alto 1.70 m, pesa 66 kg.  Manca praticamente solo il codice fiscale, ma quello proprio non ce l’hanno voluto dare.
Una stella, per tanti un nuovo fenomeno, che sta facendo sempre più parlare di sé grazie ad un inizio di stagione davvero magico.  Dopo le varie trafile nelle giovanili inglesi di West Ham ma soprattutto Queens Park Rangers. Nel febbraio 2010 Sterling passa al Liverpool, allenato dalla conoscenza interista Rafa Benitez, per 600,000 sterline più bonus legati alle presenze.  Qui inizia a farsi conoscere realizzando svariati gol tra i baby, che presto lo porteranno ad esordire in prima squadra, a soli quindici anni, in un amichevole estiva, avversario il Borussia Monchengladbach.   

Per la vera ‘prima volta’ in una competizione ufficiale però il giovanotto anglo-giamaicano dovrà attendere ancora parecchio tempo, precisamente il marzo 2012, quando nel match contro il Wigan, entrando dalla panchina, diventa il secondo giocatore più giovane ad aver mai debuttato in prima squadra con i Reds , a diciassette anni e centosette giorni.
Al momento si contano dieci presenze totali in Premier per lui, di cui sette stagionali e perciò destinate certamente ad aumentare già dai prossimi turni di campionato.  Gare, queste, nelle quali il ragazzino nemmeno diciottenne, oltre ad essersi prontamente dimostrato all’altezza del palcoscenico che gli veniva offerto, è già riuscito ad evidenziare al meglio le sue enormi capacità, soprattutto a livello tecnico: abile nel dribbling e negli assist, che denotano quindi una buona intelligenza tattica, è dotato di un’importante accelerazione e di grandissima velocità. 
Inoltre, giusto per capire di che pasta sia fatto, pur con poche presenze all’attivo, ha già ottenuto quest’anno il premio di “Man of the match” il 15 settembre contro il Sunderland.   E così, a coronamento di tutto ciò, non poteva non arrivare il primo gol da professionista, realizzato nello scorso weekend contro il neopromosso Reading: inserimento centrale, assist di Suarez, un gran destro ad incrociare dal limite che si insacca all’angolino e vittoria regalata alla sua squadra, 1-0.  Un ottimo gol, che lo porta, tra le altre cose, vicinissimo ad un altro record: diventa, infatti, con questa marcatura, il secondo giocatore più giovane ad aver segnato in premier con la maglia del Liverpool, dietro solamente ad un ragazzo che ad Anfield ha fatto davvero storia, il “Golden boy” e Pallone d’Oro 2001 Michael Owen.

 Qualcuno lo chiamerebbe predestinato.  E forse ne avrebbe ancora più motivi e ragioni se consideriamo ciò che è accaduto all’asso dei Reds ad inizio settembre: in seguito all’infortunio occorso a Theo Walcott, attaccante dell’Arsenal, il CT inglese Roy Hodgson, per sostituirlo, prende la clamorosa decisione di convocarlo per la prima volta in nazionale, offrendogli, in questo modo, addirittura una possibilità di esordire in un match (contro l’Ucraina) valido per le qualificazioni ai mondiali del 2014, malgrado poi decidere di non utilizzarlo. Esordio rimandato quindi, ma rimane una convocazione nella nazionale maggiore decisamente favolosa per un diciassettenne, che pur fino a quel momento aveva fatto già parte di under-16, under-17, under-19 e under-21.

Un fenomeno, una stella, un campione, un predestinato. Si sprecano gli aggettivi per questo ragazzo. Forse anche troppo, essendo più che rischiosi giudizi simili per un talento così precoce, ancora all’inizio della sua carriera.  Si vedrà insomma, noi speriamo ci faccia divertire.
E poi chissà, siamo nella città dei Beatles in fondo. Sono abituati a veder crescere numeri uno laggiù…

Dario Di Noi
@DarDinoRio


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