Paletta e..
No, niente secchiello. E’ tempo di Carnevale in quel di Milano, altrochè
estate. A forza di viaggiare e volare (verso il tanto agognato terzo posto), il
rischio di sentirsi in vacanza può essere dietro l’angolo. E il Milan del primo
tempo di ieri ha largamente confermato la tesi appena esposta.
Squadra lenta, prevedibile, stordita dai mille appoggi sbagliati e dai colpi subiti da un Parma che non si è certo risparmiato dal punto di vista dell’intensità, rendendosi pericoloso in un paio di circostanze con Amauri e Paletta. Nel nulla cosmico offensivo del primo tempo rossonero, tuttavia, è proprio l’ex Boca Juniors, nel giorno del suo compleanno, ad offrire un pasticcino irrifiutabile per la squadra rossonera, infilando la propria porta (la stessa nella quale segnarono due autoreti Abbruscato e Jonathas in Milan-Pescara, sorta di calamita per autogol) con una sfortunata deviazione su cross basso di Boateng.
Il dolce
offerto dal difensore argentino sembra svegliare e rivitalizzare, finalmente,
un Milan dalla totale carenza di zuccheri nei primi 45 minuti di gioco. Nella
ripresa, dagli spogliatoi, esce una squadra più convinta che prova finalmente a
dare più velocità alla manovra e alle ripartenze, sfiorando il raddoppio con
Boateng al termine di una splendida azione di prima. La squadra di Allegri
controlla la partita e la chiude, a 12’ dal termine, con la pennellata di
Balotelli su calcio di punizione, assegnato per fallo di Paletta (che, in un
eccesso di generosità, dopo il dolce offre anche lo champagne) ai danni del
numero 45 rossonero. Quarto gol in tre partite per SuperMario: si sono visti
inizi peggiori, onestamente. Inutile il gol di Sansone, giunto a pochi secondi
dalla fine, valido per fissare il punteggio finale sul 2-1.
Il match di
ieri ha evidenziato, per l’ennesima volta, quanto per questa squadra siano
diventati importanti giocatori come Constant e, soprattutto, Montolivo: il
primo, reinventato terzino, garantisce buona copertura difensiva e grande corsa
sulla fascia mentre il secondo è semplicemente il factotum del centrocampo milanista. Recuperi, interdizione, cambi
di gioco, mai un pallone buttato: il parametro zero (giusto ricordarlo) del
mercato estivo rossonero è stato semplicemente il migliore in campo.
Ancora bene De Sciglio e Niang, sempre utilissimi in ambo le fasi. Male, invece, Zapata e Muntari: il colombiano ha ostentato troppa insicurezza mentre il ghanese ha giocato con estrema sufficienza, perdendo troppi palloni. Boateng, più positivo rispetto ad altre occasioni, si è fatto notare per un paio di spunti interessanti; Balotelli, costantemente malmenato da Coda e Paletta, ha lottato e offerto un’altra buonissima prestazione.
Atterrato e
in sosta per qualche giorno a Milano, il volo del Milan riprenderà dopo una
settimana di fuoco: in sette giorni San Siro ospiterà la sfida al Barcellona e il derby della Madonnina. La stagione dei rossoneri è
giunta ad un momento chiave: contro i catalani sarà una Mission Impossible, contro i nerazzurri un appuntamento ancor più
fondamentale per continuare il volo verso l’Europa. In tempo di Carnevale,
travestirsi da Superman non sarebbe una brutta idea: dite che El Shaarawy, dopo
il ruolo di comandante e di Freddie Mercury, saprà riuscire anche in questo?
Simone
Nobilini
@SimoNobilini on Twitter
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