PARTITA
IMPECCABILE DELLA SQUADRA DI ALLEGRI: IL DUO GHANESE BOATENG-MUNTARI STENDE I
BLAUGRANA. GRANDI I MERITI DEL TECNICO ROSSONERO.
Attendere o
aggredire gli avversari? Muntari o non Muntari? Boateng avanzato o interno di
centrocampo con Niang o Bojan nel tridente offensivo? Marcare a uomo Messi o
creargli una gabbia?
Si è tanto
parlato di pretattica riguardo a questo Milan-Barcellona.
Forse troppo. Anche l’eterna Mina lo confermerebbe: Parole, parole, parole…
Parole in cui
non si è perso, passando direttamente ai fatti, Massimiliano Allegri. Dopo tante critiche (corrette, per la verità)
rivolte all’allenatore livornese per scelte quantomeno azzardate o discutibili
da qualche tempo a questa parte, Acciuga sembra
abbia deciso di prendersi una grande rivincita. Sembra, avete capito bene:
perché il discorso qualificazione resta ancora aperto e montarsi esageratamente
la testa ora equivarrebbe a un suicidio. I conti si faranno il 12 Marzo, in
occasione del ritorno al Camp Nou. Tuttavia, risulta doveroso ammettere quanto
il 2-0 conquistato ieri sera a San Siro porti la firma del tecnico rossonero in
primis.
Parole, parole, parole: tra le tante, quelle pronunciate da Silvio Berlusconi invitavano Allegri ad
applicare una marcatura a uomo su Lionel Messi portata, a turno, da Muntari e Flamini. Try again,
Mr.President: 0/2 “cestistico” dalla lunetta, alla Dwight Howard, oseremmo dire. Pur non essendo esperti di
pallacanestro, credo capirete ugualmente il senso della metafora: 0-2 =
1-Niente Flamini, infortunato; 2- Niente marcatura a uomo su Messi.
Perché Max
Allegri l’ha vista in modo diverso. E i liberi dimostra di saperli tirare.
Messi marcato a uomo? Guai: quanto potrebbe essere rischioso concedergli un 1
vs 1? Troppo: meglio imbrigliarlo con
una schermatura sulle abituali linee di passaggio che La Pulga ama percorrere. Sfida raccolta e vinta: Lionel va in
difficoltà, non trova la giusta posizione, il Barça mantiene il possesso palla
ma non crea pericoli. Statistica: 3 i gol realizzati da Leo alle italiane(o
meglio, al Milan), tutti su calcio di rigore: soffrirà il catenaccio nostrano?
E non è
finita qui. Contro lo scetticismo di tanti, anche a causa delle assenze last
minute targate Flamini e Nocerino, Acciuga schiera ugualmente Muntari,
reduce da due gare tutt’altro che esaltanti dopo il rientro dal lungo
infortunio subìto. Il primo tempo non sembra dargli ragione, i 90 minuti
complessivi si: il rendimento di Sulley cresce e tocca l’apice quando, a 10’
dal termine, finalizza al volo di sinistro una grande azione iniziata da Niang
e proseguita da El Shaarawy, autore di un assist pregevole per il ghanese.
Altro merito
da assegnare al tecnico rossonero riguarda gli eterni discussi cambi: spesso tardivi
e rivedibili, dei due effettuati ieri uno è risultato impeccabile, soprattutto
a livello di tempistica. Ci riferiamo, chiaramente, al fondamentale ingresso di Niang per il solito, combattivo Pazzini:
la freschezza e la velocità del francese hanno messo in difficoltà la
retroguardia blaugrana, incapace di opporsi al talento di Meulan-en-Yvelines
anche in occasione del raddoppio rossonero.
Reparti
compatti, Boateng finalmente
incisivo, Montolivo ancora una volta
sopra le righe, Ambrosini solito
leone di quelle notti europee che tanto conosce, difesa talvolta insicura ma
nel complesso stabile e senza grosse défaillances:
ricetta vincente che porta il Barcellona a rendersi pericoloso in una sola
occasione, con un tiro di Iniesta di
poco a lato a 15’ dal termine.
Le lamentele (pretestuose)
del vice tecnico blaugrana Jordi Roura
riguardo alle condizioni del terreno di gioco di San Siro non fanno in realtà
passare in secondo piano i meriti della squadra rossonera, capace di
ipnotizzare per 90 minuti un Barcellona complessivamente deludente.
“Comunque passeremo noi”, le ultime
dichiarazioni del vice di Tito Vilanova in conferenza stampa. Dichiarazione di
sfida che ricorda quell’ “Ens hi deixarem
la pell” (Dal catalano, Lasceremo/Venderemo
cara la pelle) promosso in occasione della semifinale di Champions giocata
3 anni fa dal Barça contro l’Inter.
In quella
circostanza, non servì: a passare furono i nerazzurri, poi vincenti in finale
sul Bayern. Per sapere se avrà l’effetto contrario o meno in questo caso,
occorrerà attendere la gara di ritorno. Voltare momentaneamente pagina è
obbligatorio: domenica sera sarà tempo di derby, partita storica e fondamentale
per mantenersi in terza posizione, in piena zona Champions.
Match nel
quale la missione di Acciuga Allegri
è chiara: rendersi un boccone troppo salato da mandare giù. Anche per i cugini
nerazzurri.
Simone
Nobilini
"io farei giocare tranquillamente i due centrali di difesa indirizzando la giocata sugli esterni avendo cosi il tempo per posizionarmi dietro. seguendo la tattica tanto cara a Spalletti(la sua roma è la squadra italiana che ha prodotto il miglior calcio negli ultimi 10 anni) SCAPPEREI "IN CASA" E RIPARTIREI A 100 Km/H sfruttando il fatto che i loro terzini non danno particolare copertura anche se riescono a recuperare moooolto velocemente" mi sembra di averci preso qualcosina no?
RispondiEliminaSi però tu avresti potuto contare su Giovi Plotegher! Roura no! Ahahah
RispondiEliminaSono d'accordo, assolutamente! Anche ieri Jordi Alba ha lasciato parecchio spazio, così come Dani Alves.. Salendo insieme, due rapidi come El Shaarawy e Niang possono fare male.. E l'hanno dimostrato!
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