L'ALLENATORE LIVORNESE VINCE LA PARTITA. IL BARCELLONA COSTRETTO A UN COLLEGAMENTO DA NEW YORK
Nonostante l'eclatante vittoria sul Barcellona, è presto per tutto. Per dire se il Milan si qualificherà, eliminando una delle favorite per la Champions League. Per dire se i catalani ce la possono ancora fare. O se invece non sia solo l'inizio di una crisi.
Si può dire invece, senza mancare di rispetto a nessuno, che nel calcio, soprattutto di altissimo livello, l'allenatore è irrinunciabile.
Nessuno, neppure la squadra più forte del mondo, può ritenersi dispensata da una guida tecnica.
Fino a ieri sera, la differenza tra Guardiola e Tito Vilanova non si era avvertita. Anzi, nella Liga, i blaugrana hanno un vantaggio incolmabile sia per l'Atletico di Simeone, che per il Real di Mourinho.
Ma tornare in Europa con Roura e con l'allenatore vero in collegamento telefonico da New York è stato veramente troppo.
Certo, il Barcellona non ha perso per colpa dell'allenatore in seconda. Più semplicemente perchè mancava l'allenatore vero.
Se, come sembra, Vilanova non rientrerà nemmeno per la gara di ritorno, il Milan ha grandi possibilità di passare il turno e di immaginare un percorso che nessuno avrebbe saputo pronosticare.
A proposito di pronostici. Il mio era (e resta!) questo: "il Milan avrebbe fatto due ottime partite, ma alla fine sarebbe stato eliminato". Ovviamente sono felice di aver sbagliato il vaticinio.
Per ottime partite intendevo un pareggio 0-0 o 1-1 o anche una fortuita vittoria di misura.
Invece il 2-0 non solo smentisce me e la maggior parte degli italiani pessimisti al cospetto del Barcellona, ma conferma che nel Milan un allenatore esiste e non si chiama Silvio Berlusconi.
Giancarlo Padovan
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