Idee fresche. Idee nuove.

Idee fresche. Idee nuove.
Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

domenica 3 febbraio 2013

ROMA: DALLA Z ALLA A(NCORA!)

PROGETTO FALLITO ANCORA PRIMA DI INIZIARE. LA STORIA SI RIPETE

La giostra ha chiuso. Zemanlandia non esiste più e probabilmente non è mai esistita. Di quel luna park che sarebbe dovuto essere, i tifosi giallorossi e non solo, hanno intravisto appena qualcosa. Come quando si aspetta freneticamente che il parco giochi apra, gustando già il divertimento che arriverà da lì a poco. Il problema è che a Roma i cancelli di Zemanlandia non si sono mai aperti.
Le meraviglie viste a Pescara sono rimaste sull'Adriatico. In biancazzurro Zeman aveva dato il meglio di se, mostrando tutti i pregi di un sistema di gioco spettacolare, rischioso, ma letale se  applicato col giusto equilibrio. Nella capitale erano già pronti a vedere tutta questa aurea mediocritas: inserimenti e tagli come se piovesse, difesa alta, ma pronta a chiudersi a riccio in caso di ripartenza, il tutto rilegato dalle doti di un centrocampo di qualità e quantità. Un sistema che aveva fatto esplodere Verratti, Insigne e Immobile e che avrebbe dovuto far volare De Rossi, Lamela e Destro.                                                                                                                                                         Invece Capitan Futuro si è visto preferire Tachtsidis, Lamela dopo un inizio super si è piano piano spento, mentre Destro i gol sbagliati e la personalità di Osvaldo l'hanno fatto presto sedere in panchina.

Quando una storia finisce però, con le dovute percentuali, la colpa è sempre di entrambe le parti. Sicuramente il boemo non ha gestito al meglio il rapporto con i giocatori; a partire dal caso De Rossi, un delitto lasciarlo fuori, così come Pjanic, a quello di Stekelenburg, al quale è stato preferito il quanto meno discutibile Goicoechea. Senza dimenticare altri giocatori, che troppo spesso si sono permessi dichiarazioni inappropriate e fuori luogo. Vedi Castan per credere.
Come dicevamo in precedenza anche la società ha le sue colpe: innanzitutto la scelta del boemo. Ci si è fatti trasportare dall’entusiasmo e dal fascino di un ritorno di Zeman nella capitale, quando invece sposare il sedotto e abbandonato Montella, avrebbe avuto più senso. L’attuale tecnico della fiorentina aveva fatto bene sia nei mesi alla Roma post-Ranieri aveva fatto bene, come anche a Catania la stagione successiva. E’ vero che due indizi non bastano a fare una prova, però..
A favore dell’ormai ex tecnico giallorosso va anche detto che non è facile rapportarsi con una società che sostanzialmente non esiste. Gli “Americani”, sembra un clan più che un club, non si sono mai visti. Al di là degli assenti, anche tra i presenti non è che ci sia grande chiarezza. Quale sia il ruolo di Sabatini e quale quello di Baldini, forse non lo sanno nemmeno gli stessi interessati.                                                            

Se non altro, dopo aver silurato l’allenatore, che con tutte le difficoltà del mondo, ha portato la squadra in semifinale di Coppa Italia e ha un punto in meno di Luis Enrique, hanno avuto il buon senso di non chiamare un Gianpaolo qualunque. Razionale la scelta di Andreazzoli, conosciuto e stimato dai giocatori. Alberto De Rossi? Sarebbe stato il colmo.

Davide Bernardi
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