Quasi sicuramente questo
sarà l'ultimo anno di Alessandro Del Piero in maglia bianconera. I
tifosi juventini si dovranno rassegnare, la finale di Coppa Italia
con il Napoli potrebbe essere l'ultima gara con la casacca che ha
rappresentato splendidamente per diciotto anni. Quale miglior
palcoscenico di una finale potrebbe far terminare una carriera così
lucente? Nessuna. Non avrebbe senso un altra stagione passata a fare
venti minuti a partita. Nulla da dire, quando è stato chiamato in
causa ha sempre risposto alla grande ma non è giusto trattare un
campione del suo rango in questo modo. Non si sa se Del Piero potrà
vantare in bacheca un nuovo scudetto e un'altra coppa nazionale, ma è
giusto che finisca quest'anno, comunque vada, in gloria. Sarebbe
tristissimo se dovesse ritirarsi l'anno prossimo magari tra
l'anonimato generale di una stagione fiacca, meglio lasciare quando
si è ancora nella bocca di tutti, alla Mourinho per dire. Andrea
Agnelli pare irremovibile sulla decisione e anche le recenti
marcature non sembrano smuoverlo da una scelta annunciata a
livello mediatico già ad ottobre, quando il capitano bianconero era
dato dai più per vecchio e bollito. I media lo hanno fatto passare
per il boia che ha “tagliato la testa” del suo capitano, ma
nessuno ha pensato che potrebbe essere lo stesso Alex a sentir il
bisogno di nuove sfide. Da parecchio si parla di un suo possibile
trasferimento negli USA, in un paese che lui ama e in un ambiente
calcistico privo delle pressioni italiche, opzione che peraltro anche
il fratello-procuratore ha avvalorato. Wenger lo vorrebbe all'Arsenal
per dare quel tocco di esperienza che manca ai suoi ragazzi, il Paris Saint Germain di Ancellotti per regalargli un finale di carriera alla Raul. Di
certo non finirà in Italia, farebbe troppo male sia a lui che ai
tredici milioni di tifosi bianconeri vederlo da avversario allo
“Stadium”. E' giusto che nella nuova casa bianconera ci torni da
dirigente (e qui anche Agnelli non potrebbe dire niente) per seguire le orme di Giampiero Boniperti.
Nicolò Smerilli
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