Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

martedì 3 aprile 2012

MILAN: AL CAMP NOU CALA IL SIPARIO!

AL CAMP NOU CALA IL SIPARIO SULLA STAGIONE EUROPEA DEI ROSSONERI: E' 3-1 PER I BLAUGRANA

In scena va il ritorno di Champion League. Il teatro è il Camp Nou, strapieno per l'occasione: 90'000 persone. I tifosi blaugrana accendono lo spettacolo già pochi minuti prima del fischio d'inizio, con una coreografia splendida che recita "siempre junits" (sempre uniti). Il palcoscenico, a differenza di quello di San Siro, è perfetto, anche grazie ad un acquazzone riversatosi su Barcellona nel pomeriggio.
Il regista catalano Pep Guardiola schiera il consueto "falso 4-3-3": la difesa infatti, in fase di possesso palla, diventa a 3, con D. Alves che sale sulla linea dei centrocampisti, mentre Fabregas viene schierato finto centravanti a favorire gli inserimenti di Messi e Cuenca, sorpendentemente scelto dall'inizio.
Allegri invece sceglie gli stessi attori dell'incontro dell'andata, eccezion fatta per Abate al posto di Bonera, con Antonini dirottato sulla sinistra.
 Il copione della gara sembra già scritto al 9' minuto, quando il Barcellona passa  in vantaggio grazie al suo attore principale. Messi atterrato in area da Antonini, si guadagna e trasforma il rigore dell'1-0. Sull'episodio pesa molto un errore di Mexes, che ha la sciagurata idea di regalare palla al Pallone d'Oro.
 Il Milan prova ad alzare la testa e rispondere al ritmo altissimo dei Blaugrana, ma sono ancora una volta i padroni di casa ad andare vicino al gol. I catalani si divertono al limite dell'area rossonera: una combinazione al volo tra Messi e Fabregas, mette la "Pulga" davanti ad Abbiati; da posizione defilata però, l'argentino non inquadra lo specchio.
Al 32' arriva il primo colpo di scena, il Milan trova il pareggio con Nocerino. L'uomo rivelazione della stagione rossonera, capitalizza al meglio un contropiede in cui Ibra lo mette in porta. L'ex Palermo è freddo quanto basta e gela Valdes con un diagonale sul secondo palo. Le speranze rossenere però durano solo 8'. Al 40' infatti Kuipers fischia un rigore piuttosto dubbio per una trattenuta di Nesta su Busquets. Messi cambia angolo e spiazza Abbiati: i blaugrana sono di nuovo in vantaggio.
 La partita degli uomini di Allegri sostanzialmente finisce qui. Complice il pressing alto dei padroni di casa, i rossoneri fanno davvero fatica non solo a costruire gioco, ma addirittura a tenere palla.
Dopo 8 minuti della ripresa, arriva il gol che chiude la partita e i giochi qualificazione. La firma è quella di Iniesta, che sfrutta un tiro di Messi rimpallato da Nesta, per presentarsi davanti ad Abbiati e bruciarlo per il 3-1.
Da questo punto in poi il Barcellona non si limita ad amministrare il risultato con il solito tichi taca, ma va più volte vicino alla goleada con Thiago Alcantara ed Adriano. Allegri prova ad inserire Aquilani, col risultato di ottenere un maggior ordine in mezzo e Pato. Il brasiliano, dopo appena 14' in campo, è costretto ad uscire per nuovi problemi muscolari: incredibile la sfortuna di questo ragazzo.
Cala il sipario dunque su uno dei quarti di finale di questa Champions League. Finisce qui la stagione europea del Milan, che esce contro la squadra più forte del Mondo, contro il quale forse nemmeno il miglior Real Madrid può fare qualcosa (negli scontri secchi ovviamente!).
Discutibili però sono state alcune delle decisioni di Allegri: comprensibile la scelta di rinunciare ad un faro a centrocampo al Camp Nou, presentando una squadra più rocciosa e solida, poco sensata invece quella di rinunciarci a San Siro, dove sarebbe potuto uscire un risultato ben più positivo dello 0-0, se solo i rossoneri non avessero rinunciato a giocare il pallone.
Capitolo a parte merita invece la questione Pato. Quello del giovane attaccante rossonero, più che una maledizione sta diventando un vero e proprio mistero. Inspiegabile come il giocatore carioca si faccia male ogni volta che tocca il terreno di gioco, anche dopo lunghi periodi convalescenza. Il viaggio in America non ha portato alcun risultato. A questo punto a Galliani non resta che rivolgersi a Sherlock Holemes.

Davide Bernardi

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