TIFOSI DIVISI DOPO LA DECISIONE DELLA FICG DI SOSPENDERE TUTTE LE GARE DI QUESTO WEEK-END
Quaranta euro per un biglietto. Una sessantina tra benzina ed autostrada.
Cari lettori: "un centinaio di euro, valgono il rispetto per un ragazzo di 25 anni, morto in un campo di calcio?"
La domanda non avrebbe nemmeno bisogno di risposta. Tuttavia, fuori da San Siro, teatro di quello che sarebbe dovuto essere il primo anticipo del 33esimo turno di serie A (Milan-Genoa), molti tifosi hanno contestato la decisione della FIGC di sospendere tutti gli incontri di questo week end.
Alcune persone hanno avuto il coraggio di dire : "lo sport va avanti, non è che lo riportiamo in vita così, la partita non doveva essere sospesa"! e ancora: "Non devono farlo sapere dieci minuti prima dell'inizio"! A questo punto a sorgermi spontanea è un'altra domanda: "signore e signori, ci troviamo ancora sul pianeta terra? siamo nel 2012 o siamo tornati indietro di un secolo?".
Con dichiarazioni ed idee di questo genere infatti, si dimostra un'enorme mancanza di rispetto, non solo verso il povero Morosini, ma anche verso tutti i compagni e amici che lo conoscevano. Tra i moltissimi personaggi che non hanno mancato di esprimere il proprio cordoglio per la perdita di un collega, ma soprattutto di un amico, ricordiamo solamente i vari Muntari, Mauri e Isla che giocarono con lui nell'Udinese.
In che modo, un qualsiasi giocatore o tifoso, in caso di mancata sospensione di tutte le partite, avrebbe potuto esultare e gioire, dopo un gol o una vittoria? Forse, nonostante la miriade di informazione forniteci in tempo reale da i vari media, a queste persone non è del tutto chiaro quello che è successo: un ragazzo di 25 anni, già colpito da varie tragedie familiari, ha perso la vita su un campo di pallone per un attacco cardiaco!
Per nostra scelta, abbiamo deciso di non addentrarci nelle polemiche riguardanti il tardivo soccorso dell'ambulanza, bloccata all'entrata da una macchina della polizia municipale, in quanto le reti tv hanno speso e spenderanno fiumi di parole sull'argomento.
Permetteteci però di fare una sola osservazione, : "è mai possibile che in uno stadio come quello di Pescara, dotato di un'ampia pista d'atletica, dopo appena un mese dal caso Muambà, sia necessario aspettare sei minuti e mezzo un ambulanza, proveniente dall'esterno dell'impianto?" Ricordiamoci che in Inghilterra la presenza di un defibrillatore a bordo campo è obbligatoria (contributo essenziale a questa norma, la diede Josè Mourinho, dopo l'incidente occorso a Cech nel 2006 ). Deve sempre perdere la vita qualcuno, prima di capire certe cose?
Davide Bernardi
Idee fresche. Idee nuove.
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