Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

sabato 12 maggio 2012

AI SALUTI UN PEZZO DI STORIA DEL MILAN

LASCIANO QUATTRO DEI SIMBOLI DELL'ULTIMO GRANDE MILAN


Molte volte si sente parlare di <<fine di un ciclo>> o di <<rifondazione>> di una squadra, ma spesso il significato di questi termini sfugge. Cosa vuol dire terminare un ciclo (possibilmente vincente)? Ringiovanire la rosa? Rescindere i contratti di mezza squadra? Mandare via l' allenatore? Probabilmente, dando un' occhiata a quanto sta accadendo in questi giorni in casa Milan, si avranno le giuste risposte. In un colpo solo, infatti, saluteranno Milanello quattro campioni del calibro di Alessandro Nesta, Clarence Seedorf, Gennaro Gattuso e Filippo Inzaghi. Non “bruscolini”, come direbbero a Roma. Quattro grandissimi calciatori, ognuno nei propri ruoli e ognuno con le proprie caratteristiche, ma soprattutto quattro uomini eccezionali.
Non so quanti di voi abbiano visto il primo film diretto da Luciano Ligabue, “Radiofreccia”; al suo interno c'è, a mio avviso, uno dei monologhi più intensi e significativi del cinema italiano recente e “leggero”, quello pronunciato da Freccia alias Stefano Accorsi. “Credo che un Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne siano altre belle in maniera diversa” recita uno stralcio di quella riflessione fatta ai microfoni di una radio locale. Ebbene, probabilmente un Milan bello e vincente come quello plasmato intorno a questi quattro fuoriclasse non ci sarà più, ma non è detto che non se ne possano creare altri ugualmente vincenti, ripartendo dai (pochi, attualmente) punti fermi, quali Ibrahimovic, Thiago Silva o Boateng. Dici Nesta e torna alla mente il fondamentale gol segnato al Boca Juniors nella Finale del Mondiale per Club nel 2007 (senza ricordare la classe e il temperamento che ne hanno fatto per alcuni anni il migliore difensore del mondo); dici Seedorf e viene in mente il collo destro che stese il Manchester United nel famoso 3-0 di San Siro, apripista della vendetta perfetta di Atene in cui le vesti del cannibale stavolta le vestì Inzaghi con una splendida doppietta. Dici Gattuso...e beh, tornano alla mente in blocco gli ultimi dieci anni della storia rossonera, vissuti da inesauribile motorino prima e da capitano “non ufficiale” dopo, terminati con una rescissione per <<non essere di peso alla società>>.
E non va dimenticato nemmeno l' apporto che tre di loro hanno fornito alla Nazionale Italiana, partendo da Corea & Giappone 2002 quando la linea arretrata Nesta-Cannavaro-Maldini componeva una delle difese più forti mai viste nella storia dei Mondiali, per arrivare a Germania 2006, dove la benzina di Gattuso e il gol di Inzaghi alla Repubblica Ceca contribuirono al trionfo. Grandi giocatori dunque -“i figli della finale di Manchester”, come sono stati ribattezzati dai media – ma soprattutto grandi uomini, che nonostante l' età e l' arrivo di un tecnico che per la prima volta osava metterli in discussione dopo l' era di “papà” Ancelotti, hanno deciso di sposare ugualmente la causa e di rimanere a giocarsi il posto. Malgrado il nome che si erano costruiti col tempo e malgrado un impiego pressochè nullo (vedi Inzaghi). Solo per amore dei colori, a differenza di altri.
E proprio nel giorno in cui questi “altri” infangano a mezzo stampa il loro passato, ancora inebriati dal profumo del successo, fa ancor più rumore la commovente lettera di congedo di SuperPippo, in cui rinnova la sua gratitudine nei confronti della Società e il suo amore nei confronti dei tifosi.
Mancheranno campioni del genere. Al Milan, all' Italia, al calcio.

Nicolò Scotucci

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