Idee fresche. Idee nuove.

Idee fresche. Idee nuove.
Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

domenica 11 marzo 2012

2-0 AL LECCE, "FUGHINA MILAN"

Non era facile ritrovare la giusta concentrazione dopo la figuraccia di martedì a Londra, ma l' occasione era di quelle da non lasciarsi scappare: a San Siro arrivava un Lecce decimato dalle assenze, mentre la Juventus era di scena a Marassi contro il Genoa con alle spalle una serie di cinque pareggi nelle ultime sei partite e numerose defezioni in difesa. Alla fine vittoria è stata: un 2-0 non entusiasmante ma sicuramente autoritario, che unito al pareggio a reti bianche del Ferraris regala ai rossoneri il primo vantaggio importante in classifica, 4 punti.

Brevi pillole di cronaca. Classico 4-3-1-2 per Allegri, con Antonini che si riprende la fascia sinistra e Muntari che rientra a centrocampo, permettendo ad Emanuelson di spostarsi a ridosso delle punte Robinho e Ibrahimovic. Dall' altra parte arriva un Lecce non meno in emergenza: alla pesantissima assenza di Cuadrado, si aggiungono quelle per squalifica di Di Michele, Tomovic e Delvecchio, senza dimenticare il turno di stop forzato per Serse Cosmi. Parte forte la formazione rossonera, che schiaccia immediatamente i Salentini nella propria metà campo fino a trovare il vantaggio già al settimo minuto: lancio dalle retrovie per Ibra che in girata alleggerisce per l' accorrente Nocerino, botta secca deviata da Miglionico e gol, addirittura il nono in campionato. La rete non fiacca l' entusiasmo del Milan che, anzi, continua ad attaccare a testa bassa per tutto il primo tempo, sfiorando ripetutamente il raddoppio con Robinho, Ibrahimovic ed Emanuelson. Al 24esimo invece l' unico acuto di un Lecce apparso fin troppo impaurito: lancio lungo di Oddo a cercare Muriel, il colombiano sguscia via al disattento Bonera ma alza troppo il piattone e la palla si perde sopra la traversa. Nella ripresa però la musica cambia: Cosmi dà più sostanza al centrocampo inserendo Obodo e, sfruttando anche la stanchezza della squadra di Allegri, riesce a rendersi pericoloso un paio di volte dalle parti di Abbiati con Bojinov. Tuttavia si tratta del preludio al secondo gol del Milan, davvero bello: Robinho scodella al centro per Emanuelson, che di testa appoggia ad Ibra appostato al limite dell' area, lo svedese non ci pensa due volte e insacca al volo di collo destro alle spalle dell' incolpevole Benassi. Da qui in poi la partita non offrirà più niente, con il Milan che controlla con un possesso palla talvolta stucchevole e un Lecce quasi mai pericoloso.
L' impressione è che la disfatta di Londra, coincisa comunque col passaggio del turno, sia stata una battuta d' arresto estemporanea, dovuta magari a un approccio "leggero" dopo il 4-0 dell' andata, piuttosto che il frutto di un calo fisico-mentale della squadra rossonera. Anche perché la prestazione offerta oggi è sembrata assolutamente in linea con quella delle ultime uscite, chiaramente con un po' di brillantezza in meno a causa dell' impegno europeo. Nota doverosa infine per il "caso" Ibrahimovic. Si era infatti parlato di un energico colloquio tra lo svedese e Massimiliano Allegri negli spogliatoi dell' Emirates, con l' attaccante di Malmoe che rimproverava al proprio tecnico la scelta del tridente e di portare due portieri in panchina. La risposta è arrivata sul campo, con un Ibrahimovic che è sembrato il solito fuoriclasse spensierato e che ha impreziosito il proprio campionato con un assist e un gol davvero deliziosi, salvo poi "rimproverare" alla sua maniera, nel dopopartita, un giornalista che evidentemente lo stava osservando con troppa intensità durante la tradizionale intervista. Del resto Ibra è questo: prendere o lasciare.

Nicolò Scotucci

Nessun commento:

Posta un commento