Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

mercoledì 21 marzo 2012

JUVE-MILAN: CHE SPETTACOLO QUESTE DUE!

SEMIFINALE SPETTACOLO ALLO JUVENTUS STADIUM DOVE JUVE E MILAN DANNO VITA AD UNA PARTITA MERAVIGLIOSA! IL 2-2 FINALE PREMIA LA JUVE


Ci sono molte parole per descrivere la seminale di ritorno di Coppa Italia tra Juve e Milan, una di queste è "spettacolare". La partita di ieri tra le due squadre che si stanno giocando lo scudetto è stata una delizia per gli amanti del calcio. Alla fine 90' minuti non sono bastati per decretare la prima finalista. Al termine dei tempi supplementari la Juve si guadagna un posto a Roma il 20 maggio, grazie al pareggio più dolce della stagione, un  2-2 che ha difeso 1-2 di Milano. I ventidue in campo, in 120 minuti hanno fatto dimenticare i fiumi di parole che si sono spesi inutilmente in queste settimane, offrendo un vero e proprio show ai 40'000 presenti e ai milioni di spettatori incollati alle tv.

CRONACA- Conte schiera i suoi con un 4-3-3. Recupera Chiellini dietro. A centrocampo insieme a Pirlo e Giaccherini, fa il suo debutto in questo trofeo Vidal. Davanti il tridente formato da Vucinic, Pepe e Alex Del Piero. Allegri, invece, con l'infermeria piena, ha poca possibilità di scelta. Alla fine il tecnico livornese opta per una via di mezzo tra il turn over e la formazione migliore: Mesbah a sinistra dal 1'. Nocerino in panchina, fa spazio ad Aquilani, schierato in mezzo insieme a Muntari e Seedorf. In attacco El-ShaArawi e il febbricitante Ibrahimovic.
I ritmi sono subito alti. Il Milan, che deve fare la partita, tiene il possesso di palla, senza però creare nulla di concreto, ad eccezione di un tiro di Ibra che impegna Storari dopo 10'. La Juve non applica il solito pressing alto, ma sembra attendere i rossoneri, schiacciando la propria linea di centrocampo sui difensori e non dando ossigeno ai vari Emanuelson ed El Sharawi. Il gioco milanista risente dell'assenza di Van Bommel, mentre Seedorf non riesce ad alzare il ritmo della propria squadra. Al 28' arriva il vantaggio bianconero grazie ad un ritorno alle origini.  Inserimento di Lichsteiner sul lancio di Pirlo. Lo svizzero serve in mezzo del Del Piero, che anticipa Amelia e deposita in rete.
L'1-0 sembra svegliare la truppa di Conte che nei minuti finali della prima frazione attacca i rossoneri, rischiando il 2-0 con il vivacissimo Vucinic.
I secondi 45 minuti cominciano con una sorpresa: Ibra rimane negli spogliatoi, al suo posto Maxi Lopez. Sembra la resa dei rossoneri, che inaspettatamente, dopo 6' trovano il pareggio con Mesbah, grazie anche ad una dormita colossale di Pepe. La Juve accusa il colpo e rimane intrappolata nella propria prudenza. Gli uomini di Allegri ora ci credono veramente e costringono i bianconeri nella loro metà campo. All'81 arriva addirittura il sorpasso milanista. Maxi Lopez si improvvisa Alberto Tomba al limite dell'area e dopo uno slalom tra Bonucci e Chiellini, scarica una bordata sotto la traversa dell'incolpevole Storari. Lo Juventus Stadium ammutolisce incredulo, nell'area c'è odore di beffa. I padroni di casa rischiano qualcosa nel finale ma reggono. Si va ai supplementari.
Proprio quando ci si aspetterebbe l'assalto finale  rossonero, la Juve torna quella che ci ha fatto tanto divertire quest'anno e come un leone ferito inizia ad assediare gli avversari. Dopo appena 2' minuti va vicino al pareggio con Vucinc. Il montenegrino, migliore in campo, dal limite dell'area impegna Amelia. Sulla respinta Marchisio spara alle stelle da posizione defilata. Pochi minuti dopo sempre Vucinic, imita benissimo Pirlo e manda in porta Giaccherini. L'ex Cesena però viene fermato sul più bello da uno straordinario Amelia. La casa bianconera si riaccende sotto gli appelli dell'instancabile Conte. A questo punto, Mirko da Niksic, con Del Piero ormai sotto la doccia, Buffon in tribuna e Pirlo visibilmente a corto di fiato, decide di prendersi la squadra sulle spalle. Al 6' il montenegrino prende palla sui 30', controllo di suola,  dà un'occhiata al sette e fa partire una fucilata imprendibile per Amelia. Lo Stadio esplode, tutta la panchina bianconera entra in campo. E' 2-2. Il Milan non ne ha più. La Juve resiste fino al 120' e stacca il primo pass per Roma.
La Juve dunque torna a disputare una finale otto anni dopo la vittoria in supercoppa italiana a New York, proprio contro il Milan. Il match è stato davvero spettacolare, al cardiopalmo. I bianconeri, grazie al loro uomo del momento, riescono a difendere il vantaggio ottenuto a San Siro. Vucinic stravince infatti il confronto con l'acciaccato Ibra. Conte ritrova nella parte più importante della stagione il top player che tanto ha aspettato. Quando il montenegrino è in serata, per i difensori c'è poco da fare e ieri sera l'ha ampiamente dimostrato. Ai  rossoneri rimane forse l'amaro in bocca per non averci creduto fin da subito e aver giocato concretamente solo un tempo. Troppo sterile il possesso della prima frazione. Tuttavia gli uomini di Allegri escono dallo Juventus Stadium tutt'altro che ridimensionati, essendo riusciti nell'impresa di trovarsi i vantaggio allo scadere dei 90' regolamentari.
Le due contendenti per lo scudetto sono attese ora da due turni ostici. La Juve ospiterà l'Inter, mentre i rossoneri affronteranno a San Siro l'imprevedibile Roma di Luis Enrique.
Il duello tra le due migliori squadre d'Italia si disputerà ora solo a disanza e ci auguriamo, dopo lo spettacolo di ieri sera, che a parlare da qui in avanti siano soltanto i piedi.

Davide Bernardi

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