Dici PSG,
pensi a Ibrahimovic, Thiago Silva, Lavezzi, Beckham, Verratti e chi più ne ha
più ne metta. In sostanza, la mente torna alla clamorosa campagna acquisti made in
Leonardo attuata grazie ai finanziamenti dello sceicco Al Thani, presidente del club parigino.
Eppure,
qualcuno in grado di fare la differenza, oltre a questa parata di stelle, c’è
eccome. Il più classico dei colpi al quale si dà poco credito, per poi essere
successivamente smentiti. Numero 14 sulla schiena, tallonatore instancabile:
più semplicemente, Monsieur Blaise Matuidi.
Classe ’87,
Matuidi è stato prelevato nel 2011 dal Saint-Étienne per una cifra vicina agli 8 mln di euro. Mediano o all’occorrenza
centrale di centrocampo ha dimostrato, dopo l’impatto tutt’altro che esaltante
con il mondo parigino risalente all’anno precedente, di poter meritare una
maglia da titolare nella stellare rosa a disposizione di mister Carlo Ancelotti.
Oltre al
proverbiale e utilissimo lavoro da incontrista davanti alla difesa, il
nazionale francese di origini angolane ha acquisito anche una buona capacità di
inserimento e pericolosità nelle azioni offensive. Le statistiche parlano
chiaro: nei 7 anni spesi tra Troyes (2004-2007)
e Saint-Étienne (2007-2011) ha siglato tante reti quante ne ha realizzate in
questa stagione con la maglia del PSG: 7, delle quali 4 in Ligue 1, 2 in
Champions League e 1 in Coppa di Francia. Gol oltretutto decisivi, come quelli
segnati al Lione e proprio al Troyes nell’ultima giornata disputata, che hanno
garantito al PSG punti fondamentali per ambire alla conquista del campionato
francese.
Il prezzo del
suo cartellino è lievitato, fino a raggiungere quota 15 mln di euro. Ma
difficilmente il PSG se ne priverà. Dopo averlo ritrovato , con un anno di
ritardo, Blaise si è rivelato un giocatore fondamentale. E il pubblico parigino
lo ha ormai idolatrato. Perché Ici (oltre
a Paris) c’est Matuidi.
Simone Nobilini
(@SimoNobilini on Twitter)
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