Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

mercoledì 3 aprile 2013

"TATTICA CHE PARTITA!": ICI C'EST PARIS

PARIS SAINT GERMAIN E BARCELLONA: IL NUOVO CHE AVANZA:, PETRODOLLARI ALLA MANO CONTRO I PIU' GRANDI, FORSE DI SEMPRE

Gli ingredienti per una grande partita ci sono tutti, ma al di là dello spettacolo che torna al Parco dei Principi dopo tanti anni, sono tanti gli aspetti tecnico-tattici da analizzare.
4-4-2 accademico per Mister Ancelotti, necessario per affrontare il 4-3-3 del Barca, squadra che ritrova proprio in questa notte il suo di allenatore, quel Tito Villanova che la battaglia più importante l’ha già vinta.

Unico precedente del match risale al lontano 1995, difficile trovare analogie e fare confronti: erano altre 2 squadre, soprattutto questo Barcellona, capace di cose incredibili oggi, impensabili allora.
La prima parte del gioco è piuttosto prevedibile, possesso palla prolungato del Barca, spesso a metà tra centrocampo e attacco, difficilmente oltre la linea territoriale nella quale, attento, il PSG copre ogni possibile incursione della squadra spagnola. Il ritmo lo dettano Xavi e Iniesta, unici ad azzardare una qualche giocata che possa liberare Messi, Sanchez o Villa.
Interessante la posizione di Dani Alves, segnato sulla lavagna come terzino, si ritrova praticamente sempre sulla linea dei centrocampisti se non addirittura su quella dei tre là davanti.
Il ritmo non altissimo aiuta decisamente il Barcellona, ma nonostante questo è il PSG a creare le occasioni migliori, attraverso una giocata spesso ripetuta ed efficace contro la difesa catalana: Ibrahimovic fa da torre spalle alla porta, appoggiando palla a Pastore o Lucas che inventano per Lavezzi, bravo a farsi sempre trovare tra le linee della difesa spagnola.

In fase di non-possesso il pressing Blaugrana è efficace soprattutto perché svolto sempre da una coppia di giocatori, mai singolo come avviene spesso per il PSG.
La controffensiva in fase d’attacco del Barcellona si articola in un possesso prolungato sulla fascia sinistra, al limite dell’aerea di rigore, poco efficace; funziona invece il cambio di gioco su un Dani Alves, alto sulla fascia destra, sempre pronto alla fase d’attacco, giocata tipica delle squadre di Ricardo La Volpe, tecnico argentino dal quale Guardiola prese appunti nei tanti viaggi attorno al mondo durante la fase di transizione tra calciatore e allenatore.
Il vantaggio arriva proprio dai piedi del “biondo” della squadra di Villanova, che inventa un passaggio per Messi d’esterno destro contro la difesa uscente del PSG.
Merita una citazione nel primo tempo Lucas, vero giocatore in più del PSG, personalità forte e tanta corsa, soprattutto nelle ripartenze palla al piede.
Il secondo tempo si apre senza uno dei protagonisti del match, Messi, fuori per un problema muscolare alla coscia sinistra: a sostituirlo è Fabregas e tatticamente il  Barca cambia, si passa al Falso Nueve. Gli spagnoli si abbassano e da un calcio piazzato subiscono il meritato pareggio dei francesi.
Quando l'1-1 sembra il risultato finale il barca passa in vantaggio grazie al rigore procurato da Sanchez e trasformato da Xavi.

Qualche dato: il possesso palla della partita è chiaramente a vantaggio dei catalani, 68 % contro il 32 % del PSG, 658 i passaggi del Barca, dei quali 81% a buon fine, 304 dei quali solo il 56% a quelli buoni del PSG.
Ma come spesso accade il calcio è molto più di numeri e statistiche, il cuore e la voglia non possono essere misurati con dei dati o delle percentuali; nel recupero il PSG trova il pari, Matuidi calcia in porta sull’ennesima torre di Ibra, beffando un Valdes non impeccabile; goal fortunoso, ma frutto della voglia di non mollare mai, necessaria per tenere aperta una piccola speranza chiamata qualificazione.

Davide Battistini
@DaddeBattistini on Twitter

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