NONOSTANTE L'ENNESIMA DISFATTA, IL CIELO NERAZZURRO DI MILANO RIMANE TUTTO INTERISTA
Da dove incominciare proprio non saprei. Nonostante tutto, nonostante tutti, ieri uscendo dal “Giuseppe Meazza” non riuscivo a essere né arrabbiato, né disperato, né disfattista.
La terza sconfitta consecutiva in casa per l’Inter targata Andrea Stramaccioni, un terzo posto che si allontana definitivamente, l’ennesimo tonfo stagionale contro una delle squadre da media-bassa classificata del nostro campionato, il tutto correlato dai fischi di San Siro a fine gara.
Un primo tempo non particolarmente esaltante, ritmi non altissimi, nulle le occasioni a referto sino al minuto 43’, quando l’ex-capitano della Lazio, Tommaso Rocchi, trova il vantaggio neroazzurro. Era la sua serata, tutti si aspettavano il suo goal numero 100 in serie A, numero 1 con la maglia dei Bauscia.
La ripresa è tutta un’altra partita: dopo dieci minuti è l’ Atalanta a trovare il pari con Giacomo “Jack” Bonaventura, numero dieci marchigiano dalle belle speranze. Da qui in poi, quello che non avresti mai creduto potesse accadere: Ricky Alvarez, non proprio un beniamino del popolo neroazzurro, trova la sua prima doppietta italiana grazie sfruttando una disattenzione bergamasca prima e con una gran giocata poi.
Il vantaggio per 3-1 dovrebbe portare verso una gestione logica della gara, se non fosse che stiamo parlando della “pazza” Inter del presidente Massimo Moratti; e lo sanno bene anche i tifosi interisti, se non si soffrisse fino al novantesimo anche a risultato acquisito, non staremmo parlando dell’ Internazionale Milano.
Minuto 65’, l’ Atalanta trova il pari su calcio di rigore, riaprendo i giochi sino al pareggio degli ospiti al minuto 71’. È ancora il “Tanque” Denis a trovare il definitivo vantaggio della dea al 77esimo, segnando il suo terzo goal della partita.
Il pubblico di San Siro è incredulo, inizia l’ormai nota distribuzione di colpe tra allenatore, arbitro, società e magazziniere, rimanendo con il fiato sospeso solo durante il recupero, quando Ranocchia, attaccante aggiunto insieme ad Handanovic, sbaglia il più semplice dei goal calciando alto a porta vuota su cross di Guarin.
Penso: è tornata la cara vecchia Inter. Capace d’imprese uniche, rimonte impossibili, cadute senza fine. E guardando il cielo noto come i colori, neanche a farlo apposta, tendano verso il nero e il blu. E, nonostante tutto e tutti, mi strappano un sorriso, convinto che anche se sono i colori dell’Atalanta, quel cielo di Milano è tutto per noi, romantici dell’ F.C. Internazionale Milano.
Davide Battistini
@DaddeBattistini on Twitter
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