Idee fresche. Idee nuove.

Idee fresche. Idee nuove.
Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

lunedì 22 aprile 2013

ABATE E AMELIA SBAGLIANO, VIDAL NO: JUVE-MILAN EDIZIONE 2012-13 VIENE DECISA ANCORA DA UN RIGORE

UN MATCH TUTT’ALTRO CHE ENTUSIASMANTE VIENE RISOLTO, COME ALL’ANDATA, DA UN EPISODIO: I ROSSONERI ORA DEVONO DIFENDERE LA TERZA PIAZZA ATTACCATA DALLA FIORENTINA

57’ Vidal(R). Personalmente, non mi era mai capitato di esordire in un pezzo citando un dato proveniente dal tabellino del match appena visto. Ma come molti di voi potranno capire,la partita di ieri tra Juventus-Milan è il più classico degli esempi del “C’è sempre una prima volta”. Per il sottoscritto, ovviamente.

Basterebbe, infatti, limitarsi a un fatto. Tragicomico, per ogni tifoso rossonero. Protagonisti Abate e Amelia, la nuova coppia che scoppia: il terzino si fa scavalcare da un pallone scodellato da Pirlo e sorpassare ingenuamente da Asamoah. Amelia esce inspiegabilmente e frana sul ghanese: rigore netto, Vidal ringrazia. 1-0 con rigore come all’andata, seppur a parti invertite, e scudetto bianconero a -4.

 Tutto il resto è noia. Proprio così. Franco Califano ci ha lasciato in eredità una frase tanto chiara quanto perfetta per descrivere il big match dello Juventus Stadium. Partita equilibrata e tanto chiusa da far pensare a un pareggio che sarebbe stato, con ogni probabilità, il risultato più giusto: Milan che copre bene il campo, Juve mai pericolosa e poco lucida. Numero di palle gol nel match: una. Punizione di Pirlo deviata dalla barriera e messa in angolo da Abbiati, che nell’occasione si infortuna al polpaccio.

Se sul match, come detto, c’è ben poco da raccontare, aprire il capitolo sulle ormai consuete scelte discutibili di Massimiliano Allegri pare doveroso. Un paio di punti di domanda su tutti: perché Abate e non De Sciglio? Perché schierare Robinho dal primo minuto?

Acciuga, sicuramente, avrà le sue motivazioni. Ciò non toglie, tuttavia, che i tifosi rossoneri qualche dubbio a riguardo lo covino eccome. De Sciglio ha disputato un campionato fenomenale, mostrando una maturità eccezionale e grande capacità anche in fase offensiva, aspetto che spesso è mancato sulle fasce alla squadra rossonera. Lasciarlo in panchina, a prescindere dall’errore decisivo di Abate in compartecipazione con Amelia, sa tanto di sbaglio. Esattamente quanto schierare un Robinho ormai incapace di fare la differenza, e non per la prima volta in questa sua disastrosa stagione.

Il match di ieri ha palesato, se ce ne fosse ancora il bisogno, di quanto il Milan soffra la mancanza di qualità a centrocampo. E se le immagini valgono più di mille parole, facile ricollegarsi a due situazioni favorevoli ai rossoneri non sfruttate: entrambe con protagonista Massimo Ambrosini, entrambe conclusesi con tiri dal limite dell’area di rigore schiacciati e persisi lentamente sul fondo. Il solo Montolivo in mezzo non può bastare: se Galliani ha promesso un acquisto in difesa, dovrà fare altrettanto pensando alla linea mediana.

La sconfitta di Torino ha posto così fine alla striscia di 15 risultati utili consecutivi inanellati dalla squadra rossonera, mai realmente abile nel creare pericoli alla porta difesa da Buffon e colpevole nello sbagliare puntualmente l’ultimo e decisivo passaggio di ogni trama creata. Soprattutto, fa suonare un campanello d’allarme in casa Milan: gli uomini di Allegri non vincono da 3 turni e la Fiorentina, con il rocambolesco 4-3 sul Torino, si è portata a una sola lunghezza di distanza. A secondo posto oramai perduto, il prepotente ritorno in corsa della Viola per la qualificazione alla prossima Champions League è da tenere d’occhio. E da respingere.

Il prossimo ostacolo si chiama Catania: a San Siro, per affrontare gli etnei, tornerà anche Mario Balotelli, reduce dai 2 turni di squalifica scontati. Portare a casa i 3 punti ora diventa quanto mai fondamentale, per non rovinare uno splendido volo che ha portato i rossoneri dai bassifondi della classifica alla concreta possibilità di ottenere un posto nell’Europa che conta. Con SuperMario di nuovo a disposizione, restano 5 livelli da completare: l’obiettivo è quello di arrivare a liberare e conquistare la tanto agognata principessa dal nome particolare ma terribilmente affascinante. Chiamata Qualificazione Champions.

Simone Nobilini
(@SimoNobilini on Twitter)

Nessun commento:

Posta un commento