57’ Vidal(R). Personalmente, non mi era mai
capitato di esordire in un pezzo citando un dato proveniente dal tabellino del
match appena visto. Ma come molti di voi potranno capire,la partita di ieri tra
Juventus-Milan è il più classico degli esempi del “C’è sempre una prima volta”. Per il sottoscritto, ovviamente.
Basterebbe,
infatti, limitarsi a un fatto. Tragicomico, per ogni tifoso rossonero.
Protagonisti Abate e Amelia, la nuova coppia che scoppia: il terzino si fa
scavalcare da un pallone scodellato da Pirlo e sorpassare ingenuamente da
Asamoah. Amelia esce inspiegabilmente e frana sul ghanese: rigore netto, Vidal
ringrazia. 1-0 con rigore come all’andata, seppur a parti invertite, e scudetto
bianconero a -4.
Se sul match,
come detto, c’è ben poco da raccontare, aprire il capitolo sulle ormai consuete
scelte discutibili di Massimiliano Allegri pare doveroso. Un paio di punti di
domanda su tutti: perché Abate e non De Sciglio? Perché schierare Robinho dal
primo minuto?
Acciuga, sicuramente, avrà le sue
motivazioni. Ciò non toglie, tuttavia, che i tifosi rossoneri qualche dubbio a
riguardo lo covino eccome. De Sciglio ha disputato un campionato fenomenale,
mostrando una maturità eccezionale e grande capacità anche in fase offensiva,
aspetto che spesso è mancato sulle fasce alla squadra rossonera. Lasciarlo in
panchina, a prescindere dall’errore decisivo di Abate in compartecipazione con
Amelia, sa tanto di sbaglio. Esattamente quanto schierare un Robinho ormai
incapace di fare la differenza, e non per la prima volta in questa sua
disastrosa stagione.
Il match di
ieri ha palesato, se ce ne fosse ancora il bisogno, di quanto il Milan soffra
la mancanza di qualità a centrocampo. E se le immagini valgono più di mille
parole, facile ricollegarsi a due situazioni favorevoli ai rossoneri non
sfruttate: entrambe con protagonista Massimo Ambrosini, entrambe conclusesi con
tiri dal limite dell’area di rigore schiacciati e persisi lentamente sul fondo.
Il solo Montolivo in mezzo non può bastare: se Galliani ha promesso un acquisto
in difesa, dovrà fare altrettanto pensando alla linea mediana.
La sconfitta
di Torino ha posto così fine alla striscia di 15 risultati utili consecutivi
inanellati dalla squadra rossonera, mai realmente abile nel creare pericoli
alla porta difesa da Buffon e colpevole nello sbagliare puntualmente l’ultimo e
decisivo passaggio di ogni trama creata. Soprattutto, fa suonare un campanello
d’allarme in casa Milan: gli uomini di Allegri non vincono da 3 turni e la
Fiorentina, con il rocambolesco 4-3 sul Torino, si è portata a una sola
lunghezza di distanza. A secondo posto oramai perduto, il prepotente ritorno in
corsa della Viola per la
qualificazione alla prossima Champions League è da tenere d’occhio. E da respingere.
Il prossimo
ostacolo si chiama Catania: a San Siro, per affrontare gli etnei, tornerà anche
Mario Balotelli, reduce dai 2 turni di squalifica scontati. Portare a casa i 3
punti ora diventa quanto mai fondamentale, per non rovinare uno splendido volo
che ha portato i rossoneri dai bassifondi della classifica alla concreta possibilità
di ottenere un posto nell’Europa che conta. Con SuperMario di nuovo a
disposizione, restano 5 livelli da completare: l’obiettivo è quello di arrivare
a liberare e conquistare la tanto agognata principessa dal nome particolare ma
terribilmente affascinante. Chiamata Qualificazione
Champions.
Simone
Nobilini
(@SimoNobilini
on Twitter)
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