Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

martedì 16 aprile 2013

EDITORIALE JUVE - ANOTHER BRICK IN THE WALL!

VITTORIA IMPORTANTISSIMA A ROMA CON LA LAZIO, VIDAL NE FA DUE, GUAI A VENDERLO!

Niente a che vedere con la canzone dei Pink Floyd, niente a che vedere con la rabbia e la protesta che racconta Roger Waters in uno dei suoi capolavori. Semplicemente l'ennesimo mattoncino messo dalla Juve sul muro che porta allo scudetto.
Erano molte le incognite dietro a questa partita. La Juve arrivava dall'eliminazione col Bayern Monaco, con alcuni dei suoi uomini di chiave non in ottima forma e con una Lazio decisa a rimanere aggrapata al treno Champions.
Già alla mezz'ora, tutti questi rischi da trasferta romana sono solo un lontano ricordo, così come le dichiarazioni di Petkovic, che alla vigilia aveva punzecchiato Conte sull'incapacità dei bianconeri di battere i biancocelesti in questa stagione.
L'allenatore pugliese, dopo averlo provato nella gara d'andata della semifinale di Coppa Italia proprio con la Lazio, ripropone il 3-5-1-1, detatto più che da reali necessità tattiche, dall'ormai imprescindibile presenza di Pogba in mezzo, sebbene questa sera il francesino abbia forse giocato la partit "più normale" da quando possiamo ammirarlo in Italia.
Marchisio avanza qualche metro e va a fare l'incursore dietro Vucinic, ruolo che, visto lo stile di gioco del montenegrino, lo porterà spesso a fare addirittura la prima punta.
La Lazio parte con un buon piglio, mentre il centrocampo a quattro della Juve che dovrebbe offrire densità e superiorità numerica, soprattutto nei primi minuti, appare poco compatto e sbilanciato.

Tuttavia per ricordarsi che la serieA non è l'Europa, bastano otto minuti: la Juve alza il baricentro e al primo uno-due semplice semplice al limite dell'area arriva praticamente in porta, se non fosse che Lorik "Volpone" Cana procura il rigore intervenendo da dietro su Vucinic.
A battere Marchetti è quel Vidal la cui possibile, ormai probabile per molti, cessione sarebbe una perdita gravissima per la capolista. E' vero che 35 milioni di euro sono una cifra enorme, ma a mio modestissimo avviso, le grandi squadre i campioni li tengono e anche questa sera il cileno ha dimostrato di esserlo, eccome!
Quest'anno le reti in campionato del "guerrero" sono sette, le stesse messe a segno nella passata stagione. L'ex Leverkusen ha dimostrato di essere l'uomo più in forma del centrocampo campione d'Italia, uno dei pochi a salvarsi all'Allianz Arena.

Sicuramente, complice la Champions, questa non è stata la miglior partita della stagione, ma ancora una volta la Juve ha dimostrato la maturità del proprio gruppo e quanto paghi la cultura del lavoro: Pogba che dopo aver subito un fallo al limite dell'area chiede il permesso (come ad un maestro!) a Pirlo di battere la punizione e Conte che al 90', in vantaggio 0-2 "riprende" più volte Padoin per l'errata posizione in campo, rappresentano ed esaltano un percorso che dal 31 maggio 2011, a Torino ha portato uno scudetto e 11 punti di vantaggio sulla seconda a sei turni dalla fine.

Davide Bernardi
@DavideBernardi6 on Twitter

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