Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

lunedì 1 aprile 2013

IN THE BOX: "DI CANIO E' FASCISTA, MI DIMETTO!"


LA NOMINA DEL NUOVO ALLENATORE NON PIACE NE' AI TIFOSI NE' A MILIBAND CHE ARRIVA ADDIRITTURA A LASCIARE LA PROPRIA CARICA DI VICE-PRESIDENTE

Gennaio 2005, a Roma si gioca uno dei derby più sentiti del mondo, vince 3 a 1 la Lazio e Paolo Di Canio, bandiera della squadra biancoceleste, va sotto la curva Nord e rivolge ai propri tifosi (notoriamente di estrema destra) il saluto romano. Apriti cielo! In Italia impazzano le polemiche con la Federcalcio che addirittura mette sotto inchiesta l’episodio, le foto dell’attaccante romano finiscono su tutti i maggiori quotidiani europei e l’intero vecchio continente si scandalizza di fronte al gesto.

Sono passati più di otto anni da quell’episodio, e nel frattempo Di Canio ha appeso gli scarpini al chiodo decidendo di sedersi in panchina per guidare le sue squadre con lo stesso ardore calcistico con cui giocava. Dopo aver allenato per un paio di stagioni lo Swindon Town, l’ex attaccante della Lazio viene chiamato per salvare il Sunderland cercando di risollevare una squadra che non ottiene una vittoria da otto partite.

Ma a poco più di 24 ore dalla nomina già ci sono i primi scontenti. Infatti hanno fatto rumore in Inghilterra le dimissioni di David Miliband, membro del board esecutivo della società e noto esponente del partito laburista inglese, quello che in Italia chiameremmo “di sinistra”.


"Auguro al Sunderland tutto il successo possibile. Tuttavia, alla luce delle affermazioni politiche espresse in passato dal nuovo allenatore, è giusto che io faccia un passo indietro". Sono queste le parole con cui l’ex ministro degli esteri britannico si è congedato dal suo incarico. A dir la verità Miliband ha già trovato una nuova occupazione presidenziale alla Ong International, società che in passato è stata guidata pure da Bill Clinton, e in molti vedono le sue dimissioni come una decisione puramente di convenienza. 


Tuttavia neanche ai tifosi del Sunderland è piaciuta la scelta. I tifosi dei “black cats” (questo il soprannome dei biancorossi) si sono subito mobilitati esprimendo il proprio dissenso in rete e nei social network creando una pagina Facebook chiamata “Sunderland against Fascists” e, come se non bastasse, sostituendo l’immagine di Wikipedia del nuovo tecnico con quella di Adolf Hitler. La maggior parte della tifoseria biancorossa è difatti composta dalla working class inglese che notoriamente ha idee politiche diametralmente opposte a quelle del nuovo allenatore.

Di Canio ha prontamente risposto alle accuse definendo il tutto “stupido e ridicolo”. Ora al campo l’ardua sentenza. Se nelle otto giornate di Premier l’ex capitano laziale riuscirà a salvare i “gatti neri” dalla retrocessione in seconda divisione siamo sicuri che i tifosi del Sunderland chiuderanno le pagine Facebook contro il loro allenatore e, magari, anche Miliband sarà contento dell’operato di un “fascista”.

Nicolò Smerilli
@NiSmerilli on twitter


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