Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

venerdì 5 aprile 2013

"TATTICA CHE PARTITA!": "MAMMA LI TURCHI!"

PRESSING FURIBONDO E FRASEGGIO NELLO STRETTO, LA LAZIO NE PRENDE DUE DAL FENERBACHE

È una serata calda ad Istanbul, non solo per il clima mite della città, ma anche e soprattutto per il calore trasmesso dai 50 000 del Şükrü Saracoğlu, tutto esaurito per l’occasione dopo le due partite a porte chiuse.
La Lazio si presenta in Turchia con la consapevolezza di dover affrontare una sfida dura, sotto molti punti di vista e inevitabilmente con la testa già al derby di lunedì sera all’Olimpico.
Dall’ altra parte il Fenerbache, consapevole del vantaggio di poter giocare di fronte al proprio pubblico, ha la possibilità di ben figurare in quell’ Europa dove i connazionali del Galatasaray sono appena stati travolti dalla compagnine Mourinhana.

Il 4-2-3-1 turco è un marchio di fabbrica di mister Kocaman, che schiera la propria squadra con un modulo fisso indipendentemente dalle scelte avversarie.
Petkovic, forte di una Lazio imbattuta quest’anno nella competizione, opta per un più coperto 4-4-1-1, con Ederson in appoggio al capocannoniere del torneo Libor Kozak .
Il ritmo è piuttosto alto sin dalle prime battute, dove il Fenerbache padrone di casa mette subito timore ad una Lazio apparentemente scossa dall’agonismo messo in campo dagli uomini giallo-blu.
La chiave del pressing dei turchi si trova nel centrocampo, dove il pallino del gioco laziale, il ragazzo brasiliano con la maglia numero otto, viene costantemente pressato a turno da Topal o Meireles, quest’ ultimo vero e proprio padrone della mediana.
I tre centrocampisti avanzati e la prima punta, tale Webò, fraseggiano molto bene e creano costanti pericoli sulla fascia destra biancoceleste.
È proprio da una di queste azioni che si creano i presupposti per l’unica vera occasione del primo tempo, un tiro deviato da Marchetti che finisce sul palo per poi essere definitivamente allontanato da Ciani.

Nella ripresa il doppio cartellino giallo di Onazi, con conseguente espulsione, cambia le carte in tavola e obbliga la Lazio a chiudersi nella propria metacampo, sotto il costante attacco da parte del Fenerbache.
La difesa biancoceleste tiene duro, respingendo più volte i turchi, ma non riuscendo quasi mai ad essere incisiva davanti, dove il cambio Kozak-Klose serve solo per le statistiche.
Proprio quando si pensa che gli uomini di Petkovic possano riuscire a strappare il tanto sperato pari, un fallo di mano di Radu piuttosto involontario al limite dell’aria costa il tiro dagli undici metri. Parte Sow, 1-0, l’urlo della KFY ( Curva Giallo-Blu ) sale alto nel cielo della vecchia Costantinopoli.
Come se bastasse, sul finire del tempo regolamentare, una punizione non bloccata da Marchetti trova pronto sulla respinta Kuyt che insacca per il raddoppio.
Dopo cinque lunghissimi minuti di recupero, la sfida si conclude con il 2-0 del Fenerbache sulla Lazio.
Considerando anche che la gara si disputerà a porte chiuse, al ritorno servirà una vera impresa per i biancocelesti, ma il discorso qualificazione non è ancora chiuso. E per ora ci basta questo.

Davide Battistini
@DaddeBattistini on Twitter

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