Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

sabato 9 marzo 2013

IL MILAN SUONA LA DECIMA DI BEETHOVEN: PAZZINI E BALOTELLI GELANO MARASSI

DECIMO RISULTATO UTILE CONSECUTIVO PER I ROSSONERI, CHE VOLANO A -2 DAL NAPOLI E SI PREPARANO ALLA SUPERSFIDA DI MARTEDI’ CONTRO IL BARCELLONA. GRIFONE INFURIATO CON L’ARBITRO DAMATO PER DUE RIGORI NON CONCESSI

Detto, fatto. Prima o poi, qualcuno la decima sinfonia di Beethoven avrebbe dovuto completarla, pubblicarla, suonarla. E così è stato. Destino ha voluto che fosse proprio il Milan, reduce da nove sinfonie (pardon, risultati utili) consecutive a finalizzare l’opera: Genoa battuto, Marassi espugnato, terzo posto consolidato.

Nonostante una prestazione tutt’altro che scintillante, resa ancor più complicata da un terreno di gioco in condizioni ben lontane dalla decenza, la squadra di Allegri è comunque riuscita a portare a casa 3 punti di fondamentale importanza. Spesso troppo passivi, anche precedentemente all’inferiorità numerica causata dall’espulsione di Constant, i rossoneri hanno lasciato per lunghi tratti il pallino del gioco nelle mani della squadra di Ballardini, incapace tuttavia di recare grandi pericoli alla porta difesa da un Abbiati sicuro nelle uscite e nelle due uniche occasioni in cui è stato impegnato.

Nel complesso, è stato un match nervoso, infiammatosi a partire da un intervento tanto gratuito quanto dannoso di Portanova ai danni di Pazzini: il Pazzo, tuttavia, non ha dimenticato il suo particolare feeling con l’ex difensore del Bologna, rispondendo ai colpi del numero 90 rossoblu e infilzando la retroguardia genoano con un bolide che vale il 13° centro in campionato all’ex Inter e Samp. Nervosismo che cresce dopo due rigori negati al Genoa, con Niang protagonista in negativo in entrambe le occasioni; e che esplode, nella ripresa, con lo scontro faccia a faccia tra Constant e Bovo, che costa al franco-guineano (ingenuo nell’occasione, ma anche colpito da una ditata in un occhio tutt'altro che involontaria) un cartellino rosso meritato ma non assegnato, qualche minuto prima, per falli duri e reiterati a Portanova, Granqvist e forse Bertolacci. Caos arbitrale. DAmatoriale.

Sugli scudi, su tutti, Cristian Zapata: il colombiano, perfetto in fase difensiva, si è concesso anche il lusso di servire un assist al bacio per il raddoppio di Balotelli, al 5° gol in altrettante partite giocate. Bene anche Flamini, vicino al gol in un paio di occasioni e utilissimo in fase di interdizione.

Ciò che tuttavia preoccupa, in una serata positiva come quella di Marassi, sono le condizioni di Pazzini e Mexès in vista del delicatissimo impegno di Champions contro il Barcellona: il Pazzo lamenta una contusione al ginocchio, per lui si teme addirittura una microfrattura e quasi certamente salterà l'impegno del Camp Nou; il francese, invece accusa un indurimento al polpaccio. Infortuni che non ci volevano e con i quali lo staff medico del Milan dovrà fare i conti in breve tempo, sperando di poter recuperare almeno l'ex Roma, parte dell'undici titolare che all’andata ha schiantato i blaugrana a San Siro.

Da domani, testa al Camp Nou. All’Europa del presente. Per quella del futuro e per la ripartenza del volo verso la qualificazione in Champions, l’occasione giusta per parlarne sarà il prossimo impegno casalingo con il Palermo. Il Barcellona grida vendetta, il Milan vuole aggiungere prestigio alla sua collezione d’arte: dopo la decima di Beethoven, un doppio Picasso. Come quello dipinto da Allegri in occasione della gara d’andata.

Simone Nobilini
(@SimoNobilini on Twitter)

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