Sognare è
bello. Farlo, non costa nulla. Spesso e volentieri, però, gli incubi capitano e
rischiano di lasciare il segno. Per una notte o (si spera il contrario) per più
tempo.
Ha sognato,
il Milan. Una qualificazione storica, un’autentica impresa: eliminare il
Barcellona, probabilmente la squadra più forte al mondo. Ha sognato per 90
minuti a San Siro, venendo poi bruscamente risvegliato da un incubo chiamato
Barça. Impossibile ieri, per gli uomini di Allegri, contenere la straripante
voglia di remuntada dei catalani,
partiti subito a mille e in grado di annullare il vantaggio conquistato all’andata
dal Milan già al termine della prima frazione di gioco.
Senza scampo.
I rossoneri non sono mai riusciti concretamente a ripartire e a far male a un
Barça inarrestabile, sempre pronto a recuperare palla e stabilmente accampato
nella metà campo milanista. Si era parlato di un Messi inesistente all’andata,
mai in gol su azione contro le italiane: buon motivo per smentire tutti in 40’.
La Pulga ieri è stato semplicemente
incontenibile, perfetto come la serata del Barcellona.
Serata che
sarebbe potuta cambiare se Niang, involatosi davanti a Valdés dopo un clamoroso
errore di Mascherano, avesse colto il momentaneo 1-1 al posto di centrare il
palo. Lasciando poi spazio al più classico Gol
sbagliato, gol subito firmato Messi. Con i se e con i ma, tuttavia, non si
va da nessuna parte: contano i fatti. Il Barça, dopo essere stato inesistente
all’andata, si è ampiamente rifatto nella gara di ritorno, conquistando con
merito la qualificazione.
Il Milan
avrebbe indubbiamente potuto fare qualcosa in più. Come giustamente
sottolineato da Massimo Ambrosini a fine partita, l’approccio al match non è
stato certamente dei migliori. Risulta inevitabile, in ogni caso, ammettere i
maggiori meriti della squadra blaugrana rispetto ai demeriti di un Milan che
contro il vero Barcellona ha potuto
davvero poco: complice prestazioni poco esaltanti come quelle di Boateng e
Montolivo ed errori pesanti di Ambrosini e Constant, per i rossoneri è stato
impossibile arginare lo tsunami Barça.
La delusione,
ovviamente, resta: il Picasso Allegriano dipinto dai rossoneri nella gara di
San Siro aveva lasciato grandi speranze, svalutatesi di fronte a un’opera
assoluta di calcio moderno targato Barça. Giusto, tuttavia, ricordare l’enorme
progresso compiuto dagli uomini di Allegri da inizio stagione ad oggi: da una
partenza traumatica, con una preoccupante permanenza nelle zone basse della
classifica, ad una ripresa pazzesca, grazie ad una rimonta che ha portato i
rossoneri a due sole lunghezze dal secondo posto. In mezzo, quell’esaltante
successo proprio contro il Barça, destinato a rimanere solo un bel ricordo. Di
un gruppo che è cresciuto, maturato e che ora deve pensare al presente: il
secondo posto è a un passo. La sfida al Palermo anche. Per risvegliarsi da un
incubo chiamato Barcellona.
Simone Nobilini
(@SimoNobilini on Twitter)
Nessun commento:
Posta un commento