Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

mercoledì 13 marzo 2013

MESSI A TACERE: IL MILAN CEDE DI SCHIANTO A UN BARÇA PERFETTO

I ROSSONERI CADONO 4-0 AL CAMP NOU E SALUTANO LA CHAMPIONS: BLAUGRANA INCONTENIBILI PER LA SQUADRA DI ALLEGRI

Sognare è bello. Farlo, non costa nulla. Spesso e volentieri, però, gli incubi capitano e rischiano di lasciare il segno. Per una notte o (si spera il contrario) per più tempo.

Ha sognato, il Milan. Una qualificazione storica, un’autentica impresa: eliminare il Barcellona, probabilmente la squadra più forte al mondo. Ha sognato per 90 minuti a San Siro, venendo poi bruscamente risvegliato da un incubo chiamato Barça. Impossibile ieri, per gli uomini di Allegri, contenere la straripante voglia di remuntada dei catalani, partiti subito a mille e in grado di annullare il vantaggio conquistato all’andata dal Milan già al termine della prima frazione di gioco.

Senza scampo. I rossoneri non sono mai riusciti concretamente a ripartire e a far male a un Barça inarrestabile, sempre pronto a recuperare palla e stabilmente accampato nella metà campo milanista. Si era parlato di un Messi inesistente all’andata, mai in gol su azione contro le italiane: buon motivo per smentire tutti in 40’. La Pulga ieri è stato semplicemente incontenibile, perfetto come la serata del Barcellona.

Serata che sarebbe potuta cambiare se Niang, involatosi davanti a Valdés dopo un clamoroso errore di Mascherano, avesse colto il momentaneo 1-1 al posto di centrare il palo. Lasciando poi spazio al più classico Gol sbagliato, gol subito firmato Messi. Con i se e con i ma, tuttavia, non si va da nessuna parte: contano i fatti. Il Barça, dopo essere stato inesistente all’andata, si è ampiamente rifatto nella gara di ritorno, conquistando con merito la qualificazione.

Il Milan avrebbe indubbiamente potuto fare qualcosa in più. Come giustamente sottolineato da Massimo Ambrosini a fine partita, l’approccio al match non è stato certamente dei migliori. Risulta inevitabile, in ogni caso, ammettere i maggiori meriti della squadra blaugrana rispetto ai demeriti di un Milan che contro il vero Barcellona ha potuto davvero poco: complice prestazioni poco esaltanti come quelle di Boateng e Montolivo ed errori pesanti di Ambrosini e Constant, per i rossoneri è stato impossibile arginare lo tsunami Barça.

La delusione, ovviamente, resta: il Picasso Allegriano dipinto dai rossoneri nella gara di San Siro aveva lasciato grandi speranze, svalutatesi di fronte a un’opera assoluta di calcio moderno targato Barça. Giusto, tuttavia, ricordare l’enorme progresso compiuto dagli uomini di Allegri da inizio stagione ad oggi: da una partenza traumatica, con una preoccupante permanenza nelle zone basse della classifica, ad una ripresa pazzesca, grazie ad una rimonta che ha portato i rossoneri a due sole lunghezze dal secondo posto. In mezzo, quell’esaltante successo proprio contro il Barça, destinato a rimanere solo un bel ricordo. Di un gruppo che è cresciuto, maturato e che ora deve pensare al presente: il secondo posto è a un passo. La sfida al Palermo anche. Per risvegliarsi da un incubo chiamato Barcellona.

Simone Nobilini
(@SimoNobilini on Twitter)

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