Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

venerdì 1 marzo 2013

ASPETTANDO NAPOLI-JUVE: LE FASCE FARANNO LA DIFFERENZA, HAMSIK E VUCINIC LE DUE VARIABILI

L'APPROCCIO ALLA GARA DELLE DUE SQUADRE FARA' LA DIFFERENZA IN QUELLA CHE SI PROFILA COME LA GARA PIU' IMPORTANTE DEL CAMPIONATO

Come abbiamo fatto in vista del big match di Champions tra Milan e Barcellona, proviamo ad analizzare la super sfida tra Napoli e Juve di questa sera.
I moduli delle due squadre sono molto simili, anche se interpretati in maniere differenti e per questo i dettagli faranno la differenza. Sarà una partita a scacchi e i confronti individuali decideranno l'esito finale.

Partiamo da chi gioca in casa. Gli approcci possibili di Mazzarri sono principalmente due: aspettare i bianconeri o attaccarli fin da subito.
Il primo caso, adottato anche dal Milan contro il Barcellona, ha sì vari aspetti positivi, ma anche alcuni negativi. Attendendo gli uomini di Conte infatti, il Napoli potrà sfruttare al meglio le ripartenze e le capacità di partire da lontano di Cavani e Pandev.
Va anche detto però, che aspettare troppo la Juve, potrebbe avere come controindicazione il sedersi troppo, dando fiducia ai bianconeri, sicuramente più abili degli uomini di Mazzarri in fase di palleggio.
L'atteggiamento più adatto al contrario, secondo me sarebbe quello di attaccare alto la squadra di Conte, che ha dimostrato di andare in difficoltà contro le squadre che la aggrediscono già al limite dell'area. A tal proposito la gara di Glasgow è esemplare; contro il Celtic infatti la Juve ebbe la vita parecchio difficile prima di chiudere la partita.
I fattori che risulteranno determinanti nella gara degli azzurri sono essenzialmente due: le fasce, se Zuniga e Maggio riusciranno a vincere il confronto con Lichtsteiner e Asamoah, il gioco si allargherà e gli avanti di Mazzarri avranno lo spazio necessario per far male a Barzagli e compagnia. E Marek Hamsik. Lo slovacco, che agirà tra le linee, dovrà essere bravo a tamponare Pirlo in fase di non possesso e in fase offensiva a pungere la retroguardia bianconera, che da sempre soffre quel tipo di giocatori: vedi Totti a Roma e Commons a Glasgow.

Veniamo ora alla Juve. Importantissimo per gli uomini di Conte sarà un approccio giusto alla gara fin dai primi minuti. I bianconeri non dovranno aspettare il Napoli; un atteggiamento di questo genere infatti, non farebbe altro che agevolare il furore degli uomini di Mazzarri, spinti anche dalla consapevolezza di non poter sbagliare questa partita in particolare.
Proprio come nel caso degli azzurri, anche per Conte saranno fondamentali le fasce e la condizione di Asamoah, apparso in ritardo nelle ultime partite e Lichtsteiner. I due esterni, se in salute, offriranno un contributo importantissimo in entrambe le fasi.
Altrettanto rilevante sarà la partita di Vucinic. Il montenegrino, dovrà lasciare le ciabatte a casa e scendere in campo con gli scarpini ben allacciati. Un variante tattica che potrebbe spiazzare la difesa napoletana, nel caso in cui giocasse Giovinco, sarebbe lasciare la formica atomica prima punta, come col Siena e far agire lo Zorro bianconero da seconda punta, per esaltare gli inserimenti dei centrocampisti.
Per quanto riguarda la fase difensiva, il Napoli ha dimostrato di non digerire le squadre che si chiudono in maniera compatta. I campioni d'Italia, in fase di ripiegamento, dovranno velocemente formare un blocco compatto in 30 metri, in modo da creare una densità tale da ostruire le possibilità di taglio e inserimento di Hamsik, Pandev e Cavani.

Come per Milan-Barcellona, un ruolo cruciale avranno anche i 55 mila del San Paolo, esaltati ancor di più dalla presenza di Diego Armando Maradona. Questa sera sì, Conte assisterà ad una vera e propria bolgia.

Davide Bernardi
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