Nessun rimpianto, nessun rimorso. Cuffie in testa, Max Pezzali e gli
883 in riproduzione nel lettore mp3. Avranno provato in questo modo, Massimo
Moratti e lo staff dirigenziale dell’Inter, a convincersi sulla convenienza o
meno della cessione di Philippe Coutinho al Liverpool? Difficile. Pressochè
impossibile. Soprattutto quando sono i fatti a dimostrare il contrario…
Scontato
aprire il capitolo trequartisti: se su Sneijder le indicazioni erano abbastanza
chiare, con l’olandese ormai palesemente intenzionato a cambiare aria a causa
del mancato feeling con la società, non si può certo affermare lo stesso
riguardo alla situazione dell’ex numero 7 nerazzurro. Preso a 16 anni dal Vasco
da Gama, giunto in prima squadra a 18 e progetto interessante sul quale
lavorare e puntare. Le direttive dai piani alti di via Durini, tuttavia, sono
cambiate in un attimo…
Inizialmente
ritenuto troppo acerbo, Coutinho viene spedito in prestito per metà stagione
all’Espanyol con risultati tutt’altro che disprezzabili: 16 presenze, 5 reti.
Tornato alla base, sembra essere finalmente giunto il suo momento: maglia da
titolare e gol nella prima di campionato a Pescara, buone prestazioni nei
seguenti match. La fortuna, tuttavia, gli volta le spalle: nel match di Europa
League contro il Partizan si frattura la tibia. La sua avventura in maglia
nerazzurra, sostanzialmente, finisce lì: Moratti, a gennaio, decide di
accettare l’offerta da 12 milioni di euro dei Reds per il suo giovane talento brasiliano, sacrificato per poter
permettere l’acquisto di quel regista che a Stramaccioni tanto manca,
individuato nell’altrettanto futuribile Mateo Kovaĉić. Cou tuttavia, grazie anche alla contemporanea cessione di Sneijder,
avrebbe certamente avuto più opportunità per esprimere il proprio talento.
Talento del
quale Anfield Road si è già innamorato, dopo sole 4 partite giocate: gol al
debutto contro lo Swansea, 2 assist forniti e tanta qualità a disposizione dei
compagni, Suárez in primis. Casualità o no, con il suo arrivo il Liverpool ha
cambiato marcia, infilando 3 vittorie consecutive in Premier. E Brendan Rodgers,
tecnico che lo ha voluto fortemente, si è espresso sul suo numero 10 così:
”Avrà anche solo 20 anni, ma ha una tecnica straordinaria e una potenza di tiro
incredibile”.
I tifosi
interisti lo rimpiangono, Max Pezzali (probabilmente) compreso. E l’ex leader
degli 883 una colonna sonora da suggerire a Moratti per la cessione di Coutinho
la avrebbe. Come mai…?
Simone
Nobilini
(@SimoNobilini
on Twitter)
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