Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

giovedì 7 marzo 2013

CHAPEAU - SEBASTIEN CORCHIA: 'LE GARÇON ITALIEN' CHE PIACE ALLA JUVE!

DI MADRE ITALIANA, POSSIEDE IL DOPPIO PASSAPORTO. IL TERZINO DEL SOCHAUX PENSA ALLA JUVE  E I BIANCONERI PENSANO A LUI

Affidabilità, rigogliosità e prosperità. Tre concetti per descrivere la particolarità di un vivaio che, negli ultimi anni, ha ricominciato a palesarsi agli occhi dei più appassionati come florido e sempre più apprezzabile. Dopo tante critiche e ben poca attrazione nei confronti della massima serie francese, infatti, sembra giunto anche per la Ligue1 il momento della rivalsa, grazie soprattutto ad un’evidente crescita di interesse e trasporto verso tutto ciò che riguarda il calcio d’oltralpe (con grande merito, ahimè, degli sceicchi ‘parigini’).

Abbiamo trattato ultimamente le vicende di alcuni giovani talenti transalpini, nella nostra rubrica settimanale “Chapeau”, (ricordiamo, tra gli altri Neul Maupay, Clement Grenier, Pierre Aubameyang e Yassine Benzia, ndr). Per questo riteniamo che ‘le football’ riservi, in questo senso, alcune gradevoli e suggestive sorprese. Altro che campionato povero, qui il talento c’è per davvero. Basti pensare ai vari Lacazette, Gonalons e Matuidi, ai meno conosciuti Mangala (difensore centrale, Porto, 1991) e Griezmann (esterno di fascia, Real Sociedad, 1991), fino ad arrivare a due esempi forse fin troppo banali come Paul Pogba (classe ’93) e M’Baye Niang (dicembre ’94), talenti nati e cresciuti con la Marsigliese nel cuore.
Sono solo alcuni esempi questi, di ragazzi destinati ad un fiorente futuro con la casacca ‘bleu’: una sorte, che accompagnerà, con molta probabilità, anche l’avvenire di Sebastien Corchia.

Eccolo il nostro uomo di oggi, Sebastien Corchia: terzino destro 22enne del Sochaux, cresciuto anch’esso nelle trafile delle nazionali minori e proveniente, per la precisione, dall’Under 21 di Erick Mombaerts (ora attuale tecnico del Le Havre). Corchia rappresenta ad oggi, nel suo ruolo, uno degli interpreti più moderni, grazie soprattutto ad una buona abilità in fase difensiva e a grande esplosività quando occorre ripartire.

Nato nel giorno di ‘ognissanti’ (il 1° novembre 1990, a Noisy le Sec), Sebastien muove i primi passi  tra le file del Paris Saint German, per poi decidere di lasciare i baby del club parigino nel 2006, quando il Le Mans si offre di tesserarlo ufficialmente.
Ed ecco la svolta: trasferitosi nella città nota in tutto al mondo come tempio dell’automobilismo internazionale, Corchia riesce finalmente ad ingranare la marcia, approdando in prima squadra e realizzando quel sogno chiamato Ligue1 (l’esordio, subito da titolare, è datato febbraio 2009).
Per queste ragioni il giovane calciatore rimarrà sempre molto legato sia alla società giallorossa, tanto da decidere di seguirla anche in seconda divisione (2010) che a Daniel Jeandupeux, l’allenatore che più di tutti ha influenzato la (seppur breve) carriera di Sebastièn. E’ lui l’uomo che gli permise di debuttare in Ligue1, ed è sempre lui l’uomo che - passaggio cruciale - cominciò a schierarlo nel ruolo di terzino! Corchia infatti, in precedenza, aveva quasi sempre giocato in una zona un po’ più avanzata del campo, in sostanza da centrocampista esterno.
Malgrado ciò, tutte le favole, anche le più belle, in qualche modo devono finire. Nel 2011, diventa ufficiale il suo trasferimento al Sochaux, nella regione della Franca Contea. Corchia firmerà subito un contratto (valido ancora oggi) con scadenza giugno 2015 e, in poco tempo, convincerà l’allenatore bosniaco Mehmed Bazdarevic a consegnargli, chiavi in mano, le redini della fascia destra gialloblu.

Ma quali sono le principali caratteristiche che rendono speciale questo giovanotto con il numero 2 sulle spalle? Innanzitutto, da vero terzino di ruolo, Corchia si esprime al meglio in una difesa a 4.
E’ un terzino che partecipa all’azione, si offre spesso e volentieri in appoggio ai centrocampisti, senza poi però trascurare i compiti difensivi. Sempre attento ed efficace in marcatura, punta molto su anticipo e agilità nel rubare il tempo agli avversari. Le qualità tecniche inoltre risultano davvero importanti, tanto che nella sua squadra batte rigori e punizioni.
Alto un 1,75m, pesa 70 chili: un po’ fragile, ma riesce a compensare con quelle che potremmo facilmente individuare come le sue doti fisiche principali: agilità, accelerazione e resistenza. .

Mezza Europa ha messo gli occhi su di lui. Lo voleva l’Udinese in tempi non sospetti, quando ancora in pochi lo conoscevano (anche se, in realtà, il fatto che proprio i friulani lo stessero inseguendo rappresenta già di per sé, una prova delle potenzialità del giocatore). Un’altra pretendente sembra essere il Bayern Monaco di Pep Guardiola (notizia riportata direttamente da L'Equipe) che pensa a lui per sostituire il deludente Rafinha.
Infine è ormai noto l’interesse della Juventus per il giocatore (sin dai tempi di Del Neri allenatore), tanto che lo stesso Corchia ha già risposto, in perfetto italiano, ad alcune domande propostegli dai cronisti sulla società torinese: "La Juventus è una grande squadra, da piccolo tifavo per i bianconeri. Perché parlo bene l'italiano?  Mia madre è italiana, è nata a Milano. E quando posso vengo in Italia, un posto che mi piace molto". Grazie alla madre dunque, possiede la doppia nazionalità e il doppio passaporto. Un talento non del tutto francese perciò il suo, ma in parte nostrano.
Significa che, in attesa di conoscere il futuro del ragazzo, se sarà all’estero o nella nostra Serie A, qualche merito possiamo prendercelo anche noi, sperando che un giorno possa realmente raggiungerci nel Bel Paese. Suonerebbe anche bene: “Sebastien, le garcon italien!”. Più azzeccato di così…

Dario di Noi
@DarDinoRio on Twitter                      Questo un assaggino del suo talento:
 

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