Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

mercoledì 13 marzo 2013

IL MILAN E LA STRANA TENDENZA AD ESSERE RIMONTATA


DA BORDEAUX A BARCELLONA, PASSANDO DA ISTABUL. TUTTE LE RIMONTE SUBITE DAI ROSSONERI
La premessa è d'obbligo. Il Milan è la squadra italiana con più Champions League nella sua bacheca, quella che ha saputo maggiormente imporre il suo gioco in Europa negli ultimi anni.                                               Bisogna sottolineare che per perdere certe partite occorre anche arrivare a giocarle, quindi i rossoneri hanno avuto il merito di essere approdati quasi sempre alle fasi finali delle coppe Europee negli ultimi venticinque anni.
Quella con il Barcellona è un tracollo che però presenta degli alibi: Allegri non ha a disposizione una rosa che gli permette di essere competitiva con le sei-sette squadre più forti d'Europa, la squadra è giovane e con poca esperienza e l'avversario è troppo forte per chiunque, o quasi.

Ma prendere quattro gol partendo dal vantaggio di 2-0 fa veramente male, la partita ha ricordato la scorsa finale degli Europei tra Spagna e Italia, in cui le furie rosse hanno demolito gli azzurri facendogli vedere il pallone solo al fischio di inizio e a quello finale.                                                                                             Se gli alibi hanno parzialmente giustificato la sconfitta di ieri sera non posso sicuramente giustificare le altre “Caporetto” che il Milan ha dovuto subire da squadre notevolmente inferiori.

Riavvolgendo il nastro possiamo partire ricordando la partita che svelò al mondo l'immenso talento di Zinedine Zidane, Bordeaux Milan 3-0 del 1996. Proprio come quest'anno il Milan partiva da un 2-0 casalingo con una squadra di semisconosciuti francesi. Dugarry, giocatore ad intermittenza, si accese e rifilò una doppietta che condannò Baresi e compagni all'eliminazione dalla Coppa Uefa.

Sei anni più tardi la Coppa Uefa riservò un'altra figuraccia al Milan, un 4-0 pesantissimo nell'andata della semifinale in terra tedesca. Il Borussia Dortmund di Rosicky fu il carnefice di serata, con Marcio Amoroso, poi approdato con scarsi risultati proprio nella società di Berlusconi, mattatore di serata. La punta brasiliana mise a segno un'inaspettata tripletta che insieme al gol di Heinrich chiuse di fatto il discorso qualificazione già nei primi 90 minuti.

Nel 2004 anche l'amata Champions League contribuì a far naufragare un Milan di Ancelottiana memoria, reduce dal trionfo dell'anno precedente contro i rivali Juventini. L'avversario anche in questo caso fu una squadra spagnola, quel bellissimo Deportivo La Coruna di cui ormai già da qualche anno non è rimasto più nulla, complici i problemi economici e le scelte dirigenziali scellerate. A San Siro Kakà prese in mano la squadra e fissò il risultato su un “inribaltabile” 4-1. “Inribaltabile” appunto, perchè nella sfida di ritorno i galiziani impiegarono cinque minuti ad aprire le danze con il “Rifle” Pandiani, lo stesso tempo impiegato da Messi. Valeron e Luque completarono la rimonta già nel primo tempo. La seconda frazione vide una sorta di tiqui taca che portò al poker dell'idolo di casa Frau.

Ma non è finita, anzi. Il 2005, dopo gli anni delle due retrocessioni in B, fu l'anno rossonero più amaro. Il Milan è la squadra più forte d'Europa, annovera tra le sue fila calciatori del calibro di Inzaghi, Pirlo, Nesta, Seedorf, Sheva e Kakà. L'avversario di quella finale fu il Liverpool, altra squadra più incline alle vittorie in Europa rispetto a quelle nel suo paese. Il primo tempo la squadra di Ancelotti demolisce i Reds, sembra il copione di un film: Maldini segna subito quello che sembra il ringraziamento del calcio alla sua carriera, poi Crespo firma una doppietta che fa gridare al successo i tifosi rossoneri. Ma in 6 minuti successe l'imponderabile, 360 secondi che cambiarono la storia della Champions League: mai nessuno era riuscito a rimontare tre gol in una finale. Dudek ai rigori fece il resto. Quella partita fu eletta dai giornalisti Uefa la finale più bella di sempre, non tutti saranno d'accordo.

Fortunatamente l'Arsenal nel 2012 non riuscì a ribaltare il 4-0 dell'andata, ma ci andò vicino terminando il match con 3 gol di scarto. Un'altra partita che può essere rievocata è la sconfitta per 4-2 dell'anno scorso con i cugini nerazzurri in campionato, con il Milan che dovette desistere dall'inseguimento alla Juventus e quindi consegnargli di fatto il tricolore.
Fare peggio di queste partite è “quasi” impossibile. 

Giammarco Bellotti
@Giambellotti on Twitter

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